Chissà come fai a navigare nelle tue acque tempestose da una vita, con la paura addosso, senza mai mollare.
Ti vedo in mezzo ai tuoi casini, a volte ti perdi ma poi ti ritrovi e mi dici che a trovarti sono stata io ma la verità è che la strada di casa, tu, la sai benissimo.
Sistemi quei casini con calma, ogni volta, ed ogni volta hai bisogno dei tuoi tempi, ed ogni volta ti vedo piegarli e nasconderli nei cassetti e nell'armadio con la stanchezza addosso e qualche segno di cedimento che non ammetti ma che non ti ferma.
Non hai paura di essere forte, lo sei sempre e comunque, ma ti terrorizza essere fragile quando, ironia della sorte, è proprio la tua immensa fragilità e il modo in cui reagisci a sottolineare la tua incredibile forza.
Ma comunque io la mano te la tengo, puoi perderti se vuoi, e convincerti di non potercela fare, che io mi perdo volentieri con te e non ti lascio.
Torniamo al sicuro insieme, ed una volta lì...non ti lascio comunque.
Chissà come fai ed essere così incredibile, e soprattutto chissà come fai a non accorgertene.