Boom!!!

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Non sapevo cosa dire, le parole non riuscivano ad uscire. Ero lì immobile vicino la porta.
Il ragazzo si avvicinò nel tentativo di abbracciarmi. Appena me ne resi conto lo respinsi con uno spintone.
"Che diavolo fai?", "Cercavo di abbracciarti" mi disse con tono dispiaciuto, e io gli risposi: "Questo lo avevo capito, ma vorrei sapere perché, dopotutto...neanche ci conosciamo." "Lo so, ma visto tutto quello che hai provato pensavo ti avrebbe fatto bene!" rispose sorridendo. Mentre la nostra discussione sul suo strano gesto di affetto fallito proseguiva, mi resi conto di essermi dimenticato del fatto che quel ragazzo fosse entrato in caso, con delle chiavi, nonostante solo io ne fossi in possesso. "Come fai ad avere le chiavi?" gli ringhiai contro. Il poliziotto rispose senza esitazione: "Me le hanno fornite per l'indagine, sono io ad occuparmi del caso di tua sorella!". Non sapevo se credergli, ma decisi di concedergli il beneficio del dubbio. "Senti...stanotte, hai detto che...." non feci in tempo a terminare la frase che mi interruppe dicendo: "Ho detto che ti credo, sono certo che non sei tu l'assassino di tua sorella." "Bene, almeno su questo siamo d'accordo!" gli dissi con tono sollevato. "Sai per caso se tua sorella aveva qualche nascondiglio segreto dove tenere appunti, magari una cassaforte di famiglia..?", "no non mi sembra. A che avrebbe potuto servirle?" risposi stranito, "No, niente. Sei proprio sicuro?" tornò a chiedermi determinato e convinto di ottenere una risposta diversa dalla prima, ma gli risposi: "ti ripeto di no, e poi che domanda è? Non dovresti chiedermi cose tipo sai se qualcuno provava risentimento nei suoi confronti? O sei un altro buffone come i tuoi colleghi?", e lui preso da uno scatto di ira mi rispose subito: "non ho niente a che vedere con quegli idioti dei miei colleghi! Penso che basti così, questa era l'unica domanda che volevo farti. Adesso cerca di non intrometterti e di fatti arrestare di nuovo." Usci dalla porta sbattendola, senza darmi la possibilità di rispondergli. Decisi di non seguirlo, ma non riuscivo a smettere di pensare alle sue parole. Mi aveva chiamato più volte, era entrato in casa di mia sorella, aveva parlato con me, solo per scoprire una possibile cassaforte segreta? Cosa aveva mia sorella di tanto importante da nascondere?
Decisi di provare a scoprirlo. Uscii di casa, scesi le scale, arrivai al portoncino, e appena aprii la porta...BOOM!!! uno sparo.

Il valore del tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora