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Emma a volte pensa davvero che dovrebbe smettere di studiare e iniziare a cercarsi un lavoro come ha fatto Jessica.
I corsi la annoiano, le persone intorno a lei non le calcola neanche, e i professori sembrano obbligati a stare dove sono.
Lei, comunque, è intelligente e quindi se la cava.
Lettere al liceo le piaceva molto, poi, è cambiata e un po' l'ha lasciata da parte, ma non perché amasse leggere, più che altro le piaceva conoscere le storie delle persone, immaginarle vicino a lei, confrontarsi con gli autori e anche incazzarsi con questi per i loro pensieri di merda.
Emma in università ci va perché non le piace buttare via i soldi, così la mattina senza voglia entra in quel l'edificio e quando esce, solitamente verso le due del pomeriggio, si accende una sigaretta e odia un po' di più il mondo.
Sono passati due giorni da quando ha conosciuto Zayn, e le sembrava che tutto fosse un po' cambiato.
Però Zayn non si è fatto sentire né tantomeno vedere e lei un po' se lo aspettava perché era davvero troppo bello per essere vero.
Eppure, quel lunedì appena varcata la soglia dell'Università Emma si deve ricredere, quasi la sigaretta le cade dalla bocca.
Lo vede appena, ma riconoscerebbe quegli occhi dappertutto e quindi con la solita lentezza che la contraddistingue si dirige verso di lui, che la sta fissando con un sorriso.
"Ciao, Emma" dice lui con intensità perché quello è un saluto ma dietro c'è molto di più.
L'Università di Emma è esattamente nel centro della città inglese, forse per questo Zayn è completamente ricoperto da vestiti che gli coprono il volto, forse perché è famoso e la privacy si fa a far fottere? Emma non lo sa ma comunque lui è qui e lei non può fare finta di niente.
"Zayn" risponde lei stringendosi di più nella fredda giacca che non la riscalda assolutamente.
"Che ne dici di andare in un posto un po' meno... affollato?" chiede lui subito, Emma annuisce.
Per lei,comunque, oggi è una brutta giornata e non sono ancora al punto in cui lui la riesce a far felice dimenticando il resto.
"Ho la macchina parcheggiata qui vicino, vieni?" le chiede ancora, Emma però sospira, aspettando a parlare.
"Io..." tentenna appena lei "Casa mia è qua vicino, mangiamo qualcosa e poi ti porto a casa, va bene?" chiede lui e Emma sospira di nuovo, si ricorda la preghiera dell'amica buttati, Em e annuisce "D'accordo, andiamo" dice poi aspettando che lui si incammini per poi seguirlo.
Una volta sulla grossa macchina nera opaco di Zayn, lei gli pone la domanda che si è posta non appena lo ha visto "Perché sei qui?" chiede diretta e Zayn si volta verso di lei aspettando a girare la chiave per mettere in moto.
"Perché volevo vederti" dice di rimando lui, e lei annuisce ma sembra non bastarle.
"Ascolta, Emma - inizia lui - io non so cosa cazzo sia successo, eppure da quella sera continuavo a pensarti, davvero, e non so nemmeno il fottuto motivo. Poi ti ho rivisto e, cazzo, tu sei così... così te stessa che mi fai stare bene e , beh, volevo solo vederti" finisce poco convinto che quello che ha detto sia stato compreso dalla ragazza.
Emma quasi vorrebbe piangere , ma non lo fa, e "Ti aspettavo" dice solamente facendolo sorridere.

Quando entrano nel grosso appartamento dei ragazzi, tutte le stanze sono coperte dal silenzio della casa vuota.
"Allora, come stai?" le chiede Zayn una volta essersi spogliato di tutti gli indumenti per non essere riconosciuto.
Rimane in felpa e jeans neri aspetta la risposta di Emma, che è ancora con indosso la giacca.
"Così" risponde lei perché così è il migliore e peggiore modo di descrivere il suo stato d'animo.
"E tu?" chiede lei al moro che "Bene, adesso" risponde lui e un po' Emma se l'aspettava,quella risposta.
"Dammi pure la giacca" dice poi lui smorzando la tensione che non è imbarazzante tra di loro.
Lei gliela porge ringraziandola e poi "Come facevi a sapere la mia università?" chiede lei e lui ridacchia "Jessica" dice soltanto e Emma annuisce "E chi altro" risponde ironica facendolo ridere.
"Beh, sono le due e trentacinque e sto morendo di fame, mangiamo?" chiede il moro a Emma che "Si,mangiamo" risponde anche se di fame non ne ha poi così tanta.
Emma ancora non si sente sicura a restare sola con un ragazzo in una casa che poi è così grande da potersi perdere.
Quindi un pochino tira un sospiro di sollievo quando sente qualcuno girare la serratura e urlare un "Ciao" distratto.
Se la memoria non la inganna, dovrebbe essere Liam.
"In cucina" risponde Zayn che invece è leggermente scocciato dalla situazione perché cazzo era solo con lei e andava bene così.
"Oh, Ciao Emma" dice sorpreso quando la vede seduta su una sedia, "Ciao" risponde semplicemente e poi "Si può fumare,qua?" chiede perché un po' comunque ne sente l'urgenza, "C'è il balcone lì" le risponde Zayn indicando il salotto e una grossa finestra.
Lei annuisce e si alza, Zayn capisce che forse così non va bene perché Emma se vuole uscire lo fa perché non si sente bene dov'è.
Aprendo con la maniglia le finestra, si ritrova un bella vista di Londra che le fa piacere.
Infondo, è una bella città.
Si accende subito una sigaretta e quando aspira tutto sembra calmarsi,e calmarsi per davvero.
Emma ha bisogno del suo momento in cui ritorna nella bolla e ci rimane per un po', in cui è sola e non deve spiegare niente a nessuno.
In cui, semplicemente , può pensare senza essere costretta a spiegare i suoi ragionamenti che non hanno senso ma che poi sono anche intelligenti.
Le squilla il telefono e, prendendolo dalla tasca della felpa , oggi nera , legge il nome Mamma.
Un po' è sorpresa, un po' non ha voglia ma risponde comunque.
"Emma, tesoro!" squilla lei con l'accento americano che Emma ha perso nel tempo "Mamma" risponde lei piatta.
Sua madre Caroline comunque ci è abituata e non perde l'entusiasmo "Stai bene?" e Emma sbuffa perché questa è veramente una domanda di merda e no, cazzo , no che non sta bene.
"Mamma, scusa, devo andare" le dice attaccandole il telefono in faccia senza lasciarle neanche il tempo di rispondere e accendendosi un'altra sigaretta.
Emma si sente una completa imbecille.
Cosa cazzo ci fa a casa di Zayn?
Lei, tanto, bene non riuscirà a starci e chissene frega se si deve buttare, lei non ci riesce e non può farlo.
Non deve.
Butta la sigaretta dal balcone, e quando rientra in casa afferra la giacca sull'attaccapanni vicino alla porta e sbuffa, si dirige verso la cucina dove ora è rimasto solo Zayn.
"Io devo andare" gli dice facendolo voltare confuso "Devi andare dove?" le chiede e lui tanto la risposta la sa già. Devo andare via da te. "A casa, ciao" dice sbattendo la porta e lasciando Zayn deluso e anche leggermente irritato.
Emma è scappata, è fuggita come fa sempre e fuori all'aria aperta la sua corazza non la spezza nessuno.
Quella sera, comunque , Jessica le dirà "Non dico che abbia sbagliato perché so che per te è una fatica fottuta, ma sei sicura di volerlo perdere così?" ed Emma risponderà "No, ma non voglio perdermi nemmeno io".

SAVE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora