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Sono le due del pomeriggio quando lei si sveglia e sospira.
Sospira, perché si ricorda della sera prima e allora si arrabbia anche un po' , forse è per questo che si accende una sigaretta con un gesto violento.
Sbuffa, e si alza dal letto della stanza vecchia di quella casa senza nessuna voglia di vedere, o parlare, con nessuno.
Scende le scale scricchiolanti con calma, aspira dalla sua sigaretta.
In cucina ci trova Jessica, Harry, Louis e Zayn.
Li ignora.
"Si può ancora salutare" dice Jessica e un po' è offesa perché,cazzo, da quando la sua amica mette al primo posto Niall? NIALL?.
" Ciao" risponde Emma perché in questo gioco è più brava di lei.
Sente uno sbuffo provenire da qualcuno, e riconosce Zayn.
Serra gli occhi. Non hanno capito davvero nulla di lei.
"Niall, Emma, davvero?" chiede e il biondo, appena giunto in cucina, un po' si sente di troppo.
"È un problema,adesso? Perché ieri è l'unico che alle tre di notte non si ha smesso di bussare".
"Potevi venire tu".
"Potevi lasciare Louis un secondo, e chiedermelo".
"Non devono sempre venire tutti da te".
Emma ora è arrabbiata e i ragazzi, tranne Zayn, si sentono davvero di troppo.
"No, infatti. Il problema sono io eh?".
"Emma n-".
"No, voi non avete capito un cazzo. Per una volta nella mia vita del cazzo, sta andando tutto bene. Per me non è strano che la gente se ne vada, che io rimanga sola o che io non stia bene perché, cazzo, se guardo alla mia vita non è mai andato tutto bene, mai!.
E adesso, così, tutto va bene. Io sto bene. Non...io...sto bene. Capite? Per me non è strano che qualcuno se ne vada- e ora si volta verso Zayn e lo guarda negli occhi, lui freme e lei vorrebbe piangere - per me sei strano tu. Sei tu che sei rimasto. Sei tu che...mi fido di te, non..." Emma piange, lui le si avvicina e lei sospira.
"Non dovevo incazzarmi. Ho sbagliato. Mi dispiace io... non avrei motivo per lasciarti. Non ne avrei motivo e non potrei. Non potrei davvero. Io...cazzo,Em. Mi...mi hai salvato la vita. Non"
Lo interrompe anche lei, sorride, lo stringe a sè, "Va bene, Zayn".
Sorridono e lo fanno tutti in quella casa.
Tutti, e Emma lancia uno sguardo a Jessica che le sorride.
Ed è per questo che le vuole bene, perché basta uno sguardo e loro lo sanno.
Ti voglio bene, mi dispiace.
Sarai sempre al primo posto.
"Si dai, Niall ci mettiamo insieme? Non ce la faccio più a stare dietro a ste cazzo di coppiette di merda".
Liam scoppia a ridere, lo segue Niall e dopo di lui tutti gli altri.
È bello.
Non lo ammette ad alta voce.
Sta bene.

"Finalmente siamo noi due".
Emma ridacchia e annuisce verso Jessica, che si siede sul balcone insieme alla sua amica beandosi di una sigaretta e anche del freddo di gennaio.
"Non metto Niall al primo posto".
"Em, lo so ma n-".
"No,Jes. Te lo devo dire. Non metterei mai nessuno prima di te, di noi. Capisci che prima di Zayn, prima dei ragazzi, prima di tutto, sei stata tu... dopo Mike avrei preferito morire. - Jessica trema a quelle parole, ma non dice niente - se non l'ho fatto, è perché ancora prima di tutti, tu eri lì vicino a me con una sigaretta e una birra ad insultare tutti. Eri tu, capito? E ora siamo felici entrambe e io penso che ce lo meritiamo".
Jessica sorride dolcemente, si avvicina e le stringe una mano "Guarda che sei stata essenziale tu per me quanto io lo sono stata per te. Sai no? Con la storia che i miei genitori mi hanno sbattuto fuori di casa senza un soldo perché non volevo andare all'università. Ti ricordi come non mi hai fatto pagare l'affitto? Come ogni volta che un ragazzo ci provava tu ti assicuravi che io tornassi a casa? Em, tu dai molto alle persone. Anche se queste non se ne rendono conto. Anche se non pensi di farlo".
E sono le dieci di sera quando, entrambe, scoppiano a piangere come due bambine.
"Ma dove è andata Danielle?" Harry esce dal balcone senza guardarsi intorno con un sorriso ubriaco sulle labbra carnose.
"Cosa vuol dire?" Jessica lo guarda confusa e Emma un po' si sistema perché-cazzo- lei è Emma e non piange davanti a nessuno- tranne Jessica o Zayn, rare volte.
"È uscita di casa sbattendo la porta" dice il riccio alzando le spalle confuso.
Si sistema i ricci scomposti e torna dentro.
Non va sempre tutto bene, Emma lo sa, per questo le viene spontaneo alzarsi per dirigersi dal suo nuovo amico, lanciando uno sguardo preoccupato a Jessica che sorride perché comunque va tutto bene.
Emma, una sigaretta in bocca e uno sguardo di rassicurazione a Zayn, si dirige verso Liam e gli si siede accanto sul grosso divano che occupa il soggiorno.
Niall e decisamente ubriaco, Louis è uscito sul balcone e Zayn sta fumando ridendo con Harry.
"Ha detto che si è stufata".
Emma lo guarda e aspira dalla sigaretta.
"Ha detto che non ha senso andare avanti se non...non so, Emma...ha detto che non ha poi bisogno di me, che sta bene quando non ci sono, che è più tranquilla. Porca puttana".
Emma sbuffa, lo guarda di sottecchi e sospira.
Poi, Liam urla un "Che cazzo fai?" e Emma gli tira un altro pugno.
"Non hai capito un cazzo" dice piatta, perché Emma e i suoi occhi grigi sono così, chiari e schietti, ti colpiscono nel profondo.
Liam la guarda e Emma sbuffa ancora.
Poi si alza e lui pensa di essere tornato a quel pomeriggio in cui proprio Emma gli aveva fatto notare che le cose è meglio dirle piuttosto che tenerle dentro.
"Quando...quando voglio andare via da una situazione che non mi piace, io scappo. Sai perché? Perché è più facile, lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare. Ma qui, Liam, tu non puoi semplicemente lasciarla andare. Tu devi...cazzo! Ti sta dicendo di lottare!".
E Liam continua a capirci poco, anche quando vede la bionda prendere per mano il suo amico Zayn e salire le scalo cigolanti in legno.
Ma poi, quando capisce un po' di più, sorride.

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