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Louis era appena arrivando nel suo ufficio, era una bella giornata, il sole splendeva e alcune nuvole adornavano il cielo, come al solito.
Ma anche quello non è stato sufficiente per illuminare il giorno di Louis,che ha parcheggiato la sua auto fuori dalla compagnia in cui lavorava da tre anni ormai.

Nei suoi brevi 21 anni sta lavorando presso la società gestita dal padre,anche se non è il lavoro che voleva,non ha nemmeno qualcuno con cui condividere così tanti soldi. Voleva studiare qualcosa che avesse a che fare con l'arte,esprimere i suoi sentimenti attraverso dipinti,sculture o qualunque cosa gli permettesse di esprimersi; ciononostante, padre lo portò a lavorare con lui fin da giovane, per far si che in futuro diventasse il degno proprietario della grande compagnia. Aveva studiato lavorato con suo padre per tre anni,ma senza abbandonare il sogno di studiare in una scuola di belle arti,sapeva che un giorni avrebbe realizzato il suo sogno.

Scese dalla macchina e si diresse verso l'ascensore che lo avrebbe portato nell'ufficio di suo padre.

- Come sta il mio figlio preferito? - Disse il padre, alzandosi dalla sua sedia per abbracciare il figlio maggiore e apparentemente il favorito;

- Abbastanza bene, grazie - Louis rispose senza incoraggiamento, ovviamente non stava bene, lo stava dicendo solo per far orgoglioso il padre.

Mark,il padre di Louis,gli aveva detto cosa avrebbe dovuto fare oggi: ordinare alcuni documenti partecipare ad alcuni incontri assieme a lui in modo che Louis potesse imparare come gestire un azienda e come funzionasse; ha appreso abbastanza velocemente e quando aveva tre anni ha capito bene come lavorava la compagnia, [qui credo che l'autrice intendesse che in quei tre anni Louis ha capito velocemente come funzionasse la compagnia e non che aveva capito a tre anni come funzionasse] ma non voleva dirlo a suo padre,perché aveva paura di sbagliare,così fece semplicemente tutto ciò che suo padre gli aveva detto di fare e quando tutto fu pronto, accompagnò suo padre per l'incontro a cui avrebbe partecipato.

Louis ascoltò attentamente ognuna delle parole che dicevano gli uomini d'affari che erano bel posto, ciò che suo padre diceva,tutto. Voleva dire qualcosa, sapeva che era una grande idea,ma suo padre gli aveva proibito di parlare mentre era in riunione perché poteva dire qualcosa di stupido, come faceva un tempo.

Una volta finita la riunione,Louis salutò suo padre, non aveva nient'altro da fare,voleva andare a casa a dormire. Scese alla metropolitana, dove era parcheggiata la sua macchina e cominciò a guidare vero casa. Sulla strada poteva vedere una bambina per sdraiata per strada,era in posizione fetale,apparentemente piangeva, aveva i capelli corti e mossi,ed erano di un bel color cioccolato. Louis a quella vista si accigliò e parcheggiò la macchina ,scese e si diresse lentamente verso la ragazza;le toccò delicatamente la spalla e la ragazza sollevò lentamente la testa spaventata. Louis aveva una bella vista di quei bellissimi smeraldi,una pelle bianca e labbra rosse e un po' gonfie.

- Ehi,piccola. Cosa succede? - Chiese Louis,osservando la ragazza allontanarsi un po' - Tranquilla,non ti farò del male - Louis le rivolse un piccolo sorriso, dando alla ragazza una certa certezza.

- Io-io non sono una ragazza - fisse il ragazzino.

- oh,mi dispiace,è... Mi dispiace. Cosa succede piccolo? - si corresse Louis un po' sorpreso. Avrebbe giurato che questa piccolo creatura fosse una ragazza,perché indossava vestiti rosa,piuttosto sporchi e rotti. Il ragazzo ricominciò a piangere e si coprì il viso con entrambe le mani. - Oh,tranquillo ragazzino - Louis pensò si portarlo a casa,ma forse sarebbe stato giudicato e visto male dalla gente che passava. Ma beh,che importava la gente, quel ragazzino stava e forse è stato gettato in strada senza casa. - Ti piacerebbe venire a casa mia piccolo? - Il riccio sollevò la testa e negò ripetutamente, allontanandosi un po' da Louis,che si acciglio' leggermente. - Ehi calmo; non di farò mai del male,te lo prometto - Il ragazzino esitò un momento, ci pensò per un momento per poi annuire lentamente ancora dubbioso. Louis sorrise.

My little boy - Larry Stylinson | DK | AU | Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora