~ Capitolo 3 ~

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100 letture con sole due parti grazie mille :).

Comunque ecco a voi il terzo capitolo,
Vi volevo chiedere di condividere la storia o aggiungerla alle vostre bacheche per aiutarmi,grazie se lo farete.

Detto questo vi auguro una buona lettura.

<<Hai intenzione di dare una mano o preferisci fare la statua davanti alla porta?>>

Gli lanciai una finta occhiata lusingata, certe volte sapeva proprio come farsi odiare, non che ci fosse stata volta in cui non sia successo, ma preferirei continuare a fingere che tutto questo sia normale continuando a rimuginare nei miei pensieri senza fiatare,

Quel giorno il suo volto era stranamente rilassato, il tono della sua voce era pacato quasi tranquillo, indossava un abbigliamento al quanto eccessivo per i suoi gusti,

E come se non bastasse canticchiava allegramente "America idiot " dei Green Day,
Talmente tanto felicemente che un brivido percorse tutta la mia spina dorsale:

<< per caso ti ha morsa un ape? >> << sei alquanto impacciata e mi fai paura >> ironizzai perplessa:

<< Alexa le api non mordono, semmai pungono ... ma ora vorresti smetterla di cazzeggiare e muovere quelle meravigliose gambine che ti ritrovi per aiutare tua madre a sistemare casa prima che arrivino gli ospiti?. >>

<< "cazzeggiare" ... "gambine" >> << mamma per una volta potresti farmi il piacere di usare parole decenti? ... e poi perché mai discriminare così le api, perché non potrebbero mordere?! Insomma hanno anche loro una bocca o mangiano dal ... >>

<< Alexa per favore! >> insisté

<< e va bene! >>

Mi liberai dello zaino buttandolo a terra senza farci caso, per un instante sentì mia madre dietro di me imprecare qualche parola sottovoce riferendosi alla mia azione, poi sospirò continuando a scuotere il divano per l'ennesima volta:

" si ma io ora cosa cavolo dovrei fare?, sai mamma non so ancora leggere nel pensiero, ma prometto che se un giorno ci arriverò ti contatterò telepatica mente."

Alzai lo sguardo puntandolo su di lei con fare scocciato facendo una smorfia con la bocca per farle capire quanto fossi disagiata in quel momento per non sapere cosa fare ne come poterla aiutare,

Sbuffò scostandosi quell'odiosa frangetta che se fosse stato per me sarebbe già sparita data la mia voglia di strappargliela a mani nude, si sfregò la fronte con il braccio e disse con voce sfinita:

<< la camera Alexa, vatti a fare la camera!.>>

"La camera? La mia camera? Ma che cavolo di problemi affliggono mia madre?, cosa diamine ci vengono a fare degli sconosciuti in camera mia, non sono mica turisti!, non che in questa casa ci possa essere qualche raro esemplare o pezzo di storia, ma insomma anche se fosse rimane pur sempre camera mia! "

Sbuffai roteando gli occhi al cielo e mi diressi trascinandomi alle scale con passo pacato.

" ti odio".

Entrando nel mio "mondo" inciampai su alcune riviste gettate a terra, " fanculo! Chi vi ha spostate?!", camminai avanti e indietro per capire da dove poter iniziare ma la cosa servì a ben poco se non ad aumentare la mia irritazione,

Cercai di trovare invano uno spazio libero nella mia mente che non proiettasse immagini di violenza contro mia madre o che non evocassero mio padre, ma niente.

L'OMBRA DELL'AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora