Capitolo XV

390 35 17
                                    

Natsu la tenne stretta a sé.

Non capiva perché gli facesse così male vederla piangere.

L'unica cosa che poteva fare in quel momento era stringerla a sé il più possibile, cosicché capisse che non era sola.

Che con lei c'era Natsu.

Lucy pianse tutte le lacrime e, quando ebbe finito, pensò di averle esaurite e che quindi non avrebbe più pianto per tutta la vita.

Si sbagliava.

Quando, ancora tra le braccia di Natsu, lui le sussurrò dolce: - Ci sono io con te, Lucy. Non me ne vado. - Lei crollò di nuovo.

Ma questa volta dal sollievo.

Natsu era davvero con lei.

Era tornato.

Era lì.

Lucy strofinò le mani sulla sua schiena per poi aggrapparsi disperata.

Quando, da piccoli, lui era scomparso, la piccola bambina bionda di allora aveva pianto per giorni.

Il suo migliore amico, il suo drago rosso - perché principe azzurro era troppo banale - se n'era andato e lei non sapeva se l'avrebbe mai rivisto.

Quando si erano reincontrati, quel normalissimo giorno di lavoro, in mezzo a tutto quel groviglio di emozioni, c'era anche una felicità enorme e l'amore, assopitosi in tutti quegli anni di assenza, era tornato più forte di prima.

E aumentava ogni volta che lo vedeva.

Anche se lui non si ricordava.

Anche se lui non ricambiava.

Perché Lucy era innamorata persa di Natsu.

E lo era stata anche prima.

Un piccolo barlume di speranza di essere ricambiata si era acceso al quasi bacio.

E quando, quella sera stessa, l'aveva visto correre verso di lei e l'aveva presa prima che cadesse, Lucy si era promessa che non l'avrebbe mai più lasciato andare. Anche se aveva realizzato solo ora che lui era effettivamente lì.

Ora, invece, Lucy non avrebbe voluto essere in altro posto se non lì, tra le braccia di Natsu.

Quando il pianto disperato della bionda si fu calmato, il rosato sorrise dolce e stette per staccarla quando lei affondò ancora di più il viso nel suo petto.

Natsu rimase stupito e piacevolmente sorpreso e, seguendo i suo istinti, la strinse ancora di più a sé, cercando di non soffocarla.

Restarono abbracciati per molto tempo.

Ognuno a farsi coccolare dal calore dell'altro - Natsu era il più caldo e il suo battito cardiaco era musica per le orecchie di Lucy - e con i rispettivi profumi che riempivano i polmoni dell'altro - Lucy sapeva di vaniglia e i suoi capelli di mandorle mentre Natsu sapeva di cannella.

Quando capirono che i pochi che passavano li guardavano e che era tardi, si staccarono di malavoglia.

Subito, Lucy sentì freddo e un vuoto al petto.

Si strinse nelle spalle e cercò di scaldarsi. Di giorno si stava bene ma la sera c'era freddo.

La bionda si appuntò mentalmente di prendere su più di una semplice felpa, la prossima volta che usciva a notte fonda.

Natsu, dal canto suo, vedendola infreddolita, si disse: "Perché non fare un gesto da gentiluomo?"

Si tolse la giacca e la posò sulle spalle di Lucy.

Disappeared - Nalu Long StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora