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Sono stato sveglio tutta la notte, credo di aver dormito soltanto tre ore.
Ero e sono ancora molto scosso da ciò che ho visto...
Non ho avuto neanche la forza di andare in camera mia, mi sono sdraiato sul divano con la conchiglia sul ventre.

Mi alzo dal divano e decido di andare a fare una passeggiata in spiaggia. Porto con me la conchiglia, sembrerò un pazzo ma non voglio che qualcuno la rompa o la tocchi e per qualcuno intendo Niall.

Mi chiudo la porta alle spalle e vado verso gli scogli. È l'alba, sono le cinque e mezza del mattino e il sole sta ancora sorgendo. C'è un silenzio assordante.
Si sente solo il rumore delle onde.

Stringo la conchiglia tra le mie braccia, ho una terribile paura che possa cadere e scheggiarsi se non addirittura rompersi.
Guardo il cielo, è colorato di un grigio azzurro appena accennato, il sole è leggermente aranciato, classico colore dell'alba. Respiro profondamente quest'aria di mare che addolcisce i miei sensi.

Vengo distratto dal suono di un pianto.
Un pianto? Chi è che piange a quest'ora?

Il mare comincia ad agitarsi e le onde si infrangono più violentemente sugli scogli man mano che il pianto diventa più forte.

Sarà forse...

Corro. Corro verso gli scogli, devo capirci di più di questa storia.
Vedo la stessa figura di ieri.
Non si trova più sullo stesso scoglio di ieri, si è spostato su uno scoglio basso più isolato dagli altri.

Adesso riesco a vedere perfettamente la sua coda.
È di un colore cristallino, quasi grigio azzurro come il cielo, le squame bagnate spendono riflettendo la luce del sole che ancora non è sorto del tutto.
Le sue pinne sfiorano dolcemente l'acqua, quasi come per calmarla, in mano ha una specie di sacchetto marrone scuro.

Mi soffermo sul suo busto.
Gli addominali sembrano essere stati scolpiti a mano da Michelangelo, il petto ben definito, le braccia toniche, le spalle larghe... il viso.
Il viso straziato dal pianto, quel viso angelico, le labbra rosse leggermente aperte che tremano per il pianto, il naso un po' a punta così adorabile, gli occhi.. Dio, quegli occhi potrebbero uccidermi, verdi come lo smeraldo, grandi ed espressivi, sembrano disegnati. Le lacrime si fondono con le gocce d'acqua che ha sul corpo, tra i capelli castani ricci e bagnati che gli ricadono in ciocche sul viso contornandoglielo c'è un fiore marino color pesca.

È un incanto.

Sorrido a quella bellezza celestiale e mi spoglio di tutto tranne che dei pantaloni, come ieri.
Metto un piede nell'acqua, poi il secondo e lentamente mi avvicino a quello scoglio lontano tenendo tra le mani la conchiglia.

Camminando nell'acqua faccio un po' di rumore, lui sembra accorgersene e fermando il suo dolce pianto mi guarda con quegli occhioni incuriositi e spaventati... adorabile.

Qualcosa lo fa desistere dal fuggire via come ha fatto ieri.
È fermo e studia ogni mio movimento.

Mi avvicino sempre di più, è a pochi passi da me e non mi sembra vero che una bellezza così esista in natura.

Giungo allo scoglio, solo pochi centimetri ci dividono.
Lo guardo negli occhi e gli sorrido.
Lui china la testa di lato facendo scorrere il suo sguardo lungo tutto il mio volto.

"Ciao."
Gli dico sorridendo dolcemente.

Lui si ritrae e comincia a tremare, mi guarda con degli occhi terrorizzati ma nel suo sguardo noto una certa curiosità.

"Perché piangevi?"
Domando con tono calmo.

Non voglio assolutamente spaventarlo, se faccio un passo falso scappa via.

Lui abbassa lo sguardo verso la conchiglia che ho tra le mani e allungando il braccio la indica.

"È tua vero?"
Dico accarezzandola.

Lui annuisce piano guardandomi negli occhi.

"La rivuoi?"
Gliela porgo.

Lui la fissa per poi alzare lo sguardo su di me, annuisce.

"Prendila, è tua."
Sorrido.

Lui indugia per un secondo poi allunga le braccia tremando e con estrema cautela prende la conchiglia dalle mie mani guardandomi dritto negli occhi come se si aspettasse una sorta di attacco da me.

Io faccio scendere le mie braccia lungo il mio corpo come per fargli capire che non ho intenzione di fargli del male.

Lui con un braccio stringe al petto la conchiglia e con l'altra mano apre il sacchetto. Controlla che la conchiglia sia intatta e adagio la mette nel sacchetto.

Fa per andarsene, e prima che si tuffi in acqua...

"Già vai via?"
Dico con tono dispiaciuto.

Lui si blocca sul posto, volge lo sguardo ai miei occhi e dopo aver squadrato ancora una volta il mio volto porta la mano destra sul suo fiore incastrato tra i capelli e togliendolo lo posa sullo scoglio avvicinandolo di più a me senza però toccarmi continuando a guardarmi dritto negli occhi.

Dopo lentamente scosta lo sguardo e come un fulmine si tuffa nel mare con il suo sacchetto contenente la conchiglia.

Io imbambolato guardo come sparisce tra le acque e senza farmelo ripetere due volte prendo con la massima delicatezza quel fiore che implicitamente mi ha donato e proprio come ha fatto lui lo incastro tra i miei capelli.

Sorrido, il mio cuore che batte all'impazzata, sento le gambe tremare. Accarezzo la superficie dello scoglio su cui prima era seduto e lentamente mi allontano fin quando non arrivo in spiaggia.

Mi stendo sulla sabbia vicino agli scogli dopo aver raccolto i vestiti che avevo sparso qua e là e arrotolandoli li metto a mò di cuscino sotto la mia testa.

Sono felice.



A.U
Hey angels!
Che ne dite di questo capitolo? Io lo trovo adorabile😍
Ma quanto è tenero Louis?
Anyway come vi è sembrato?
Vi piace? Non vi piace? Fatemelo sapere e mi raccomando commentate e votate, ci tengo tantissimo.

Bye angels

Merman| L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora