|Capitolo 19|

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•¶•

Appena tornato nella sua aula tutti lo guardarono, probabilmente erano curiosi di sapere il perché fosse stato via così tanto. Dopotutto era stato via quasi mezz'ora.

Lui però non badò a tutte queste occhiate e andò subito a sedersi al suo banco.

«Ehi, allora perché aveva bisogno di te il prof Lee?» gli domandò Jimin, sporgendosi di poco sul suo banco.

«Per parlargli delle varie problematiche che ho potuto riscontrare nei nostri compagni di classe nelle diverse materie. Compreso me stesso ovviamente. Sai, mi ha detto che la rendita scolastica, intesa come votazioni, nella nostra classe sta calando.»

«Quindi hai dovuto parlare anche di me?»

«Ehm... sì» rispose poco convinto del fatto che fosse stata una buona idea non aggirare la domanda.

«E che hai detto?»

«Non posso dirlo.»

In realtà poteva dirlo in quanto le informazioni che voleva sapere, trattavano proprio di lui; però sapeva che se gliel'avesse detto non gli sarebbe piaciuto, quindi voleva evitare litigi inutili.

«Ma... neanche a me che sono il tuo migliore e bellissimo oltre che intelligentissimo migliore amico?» fece gli occhi da cucciolo.

«Esatto», vide il volto del rosa farsi triste, «Ehi... mi dispiace, lo sai che non lo faccio apposta; se potessi te lo direi» gli sorrise.

«Mhh... ok» gli rispose e dopo gli sorrise di rimando.

«Cosa avete fatto intanto che ero via?» continuò Jungkook.

«Nulla di interessante... insomma la prassi: Kim parla, ci fa leggere il libro, qualcuno lo disturba così lui sclera e poi torna a "spiegare". Normale direi» disse tranquillamente.

Kook scoppiò a ridere.

«Direi che hai riassunto perfettamente le nostre lezioni di scienze.»

«Modestamente lo so» scherzò.

La campanella suonò.

«Cavolo devo andare in segreteria!» esclamò all'improvviso il moro alzandosi in piedi e dirigendosi subito verso la porta.

«Ehi ma cosa devi fare ora?!» gli urlò dietro Jimin, ma Jungkook non lo sentì perché era già uscito.

***

«Buongiorno, dovrei ritirare dei documenti da parte del professor Lee Taeyong» domandò alla segretaria Kook.

La donna ad occhio e croce doveva essere sulla trentina d'anni e aveva l'aspetto un po' sfatto.
Senza dire nulla, aprì un quaderno ad anelli ed estrasse una busta trasparente con all'interno delle fotocopie. Gliele passò con uno sguardo impassibile.

«Ehm... grazie» rispose Jungkook in soggezione.

La donna fece un cenno con la testa.

«Beh, arrivederci» disse il ragazzo e se ne andò via subito.

«Mamma mia che loquacità e voglia di vivere...» commentò ad alta voce.

«Chi?» domandò una voce alle sue spalle.

Il moro si girò per vedere chi fosse.

«Oh ciao Baekhyun, non ti avevo visto» ridacchiò.

«Allora le prossime volte mi annuncerò prima» scherzò.

«Non è una brutta idea sai?», rise, «Comunque stavo parlando della segretaria... cioè un lombrico è più reattivo.»

«Ahh... sì comunque ti do' ragione. Sembra sempre così triste, se avessi voglia istituirei una campagna per donarle un po' di felicità» commentò Baek.

~DAMN FATE•TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora