Capitolo 5

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Suonò la sveglia e come tutte le mattine Levi andò in bagno, si vestí e, arrivato alla fermata dell'autobus, notò ancora una volta Eren "Cazzo" pensò "Ma questo ragazzo è ovunque." Questa volta però decise di salutarlo "Ehi" Eren lo guardò e rispose: "Ehi, la tua felicità mi sorprende ogni giorno di più" il corvino rimase serio: "Ti capisco, faccio questo effetto a tutti" Il moro si avvicinò al più basso e gli sussurrò all'orecchio: "La serietà ti rende figo" Levi rimase un attimo immobile ma si riprese subito. "G-grazie(?)" salirono entrambi sull'autobus e non dissero nulla fino a scuola. Le lezioni passarono velocemente e, al suonare della campanella, tutti i ragazzi cominciarono ad uscire. Anche se Eren non gli aveva rotto le palle quel giorno, Levi decise di restare in bagno e aspettare un po' prima di tornare a casa, così da non farsi trovare dal suo "fan."
Sentí un rumore. Aprì la porta e incrociò lo sguardo del moro "Questa è una maledizione." il corvino uscì completamente dal gabinetto rimanendo davanti alla porta; Eren si avvicinò e lo bloccò contro questa. Si guardarono per un tempo indefinibile quando, in un secondo, Il moro uní le loro labbra in un bacio. Levi non sapeva perché ma gli piaceva e continuo a baciarlo. Le loro lingue si cercavano e il corpo del corvino stava andando a fuoco, quando però Eren si staccò "S-scusa... Scusami" il moro bisbigliò queste parole prima di andarsene. Levi rimase lì, immobile, non poteva muoversi. Ne era sicuro, si era innamorato di quel ragazzo.

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