Capitolo 2

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(T/n) pov.

Io e Damien veniamo scortati da Sebastian nelle nostre stanze, che sono separate fra loro:
Il mio maggiordomo lascia la mia valigia sul letto a baldacchino e si congeda, lasciando me e il corvino da soli.

Io sono girata verso il letto mentre lui è dietro di me e sento che i suoi occhi mi fissano incessantemente la schiena.

Il silenzio regna sovrano nella stanza e sono io a farlo cessare domandandogli:

-Perché?-

-Credo di non aver capito la sua domanda my lady- dice confuso

-Perché sei scomparso senza dirmi nulla? E dammi del tu per piacere, il tono gentile ed educato non ti si addice affatto- dico poi girandomi verso di lui e in riposta sul suo visto comprare un piccolo ghigno.

-Beh la risposta ce l'hai avuta davanti fino a qualche minuto fa- dice con fare ovvio, riferendosi al conte.

-Questo l'ho capito ma perché non mi hai detto niente? Pensavo che valessi un po di più per te, o almeno a tal punto da dirmi certe cose- dico guardando il pavimento, che all'improvviso è diventato molto interessante.

-(t/n)...- sussurra ma io lo sento benissimo.
Prendo un respiro profondo per poi riprendere a parlare.

-Pff ma perché me la prendo tanto? Si sa tu sei fatto così! Ma ammettiamolo...un maggiordomo? Sul serio?- dico ridacchiando e lui assume un'espressione sorpresa.

-E tu invece? Una contessa? Mi aspettavo molto di più da una come te- risponde con un sorriso beffardo, tipico di lui.

-sono diventata il 'gatto reale' della regina per noia, visto che senza di te mi annoiavo- ammetto, pentendomene subito dopo.

-Senza di me ti annoiavi?- chiede con tono di sfida, trovandomelo a pochi centimetri dal viso e io lo scosto girandomi dall'altra parte.

-Ma non devi andare a preparare il tè o roba simile? E poi devo cambiarmi, quindi vattene- dico con tono che non ammette obiezioni, incrociando le braccia ma ad un tratto sento il suo respiro sul mio collo.

-Se vuole my lady posso aiutarla a cambiarsi- sussurra al mio orecchio mettendo le mani sui miei fianchi cosa che mi fa arrossire.

Proprio in quel momento, dalla finestra entra un gruppo di gatti che iniziano a miagolare contro il corvino che lascia la presa per avvicinarsi ai miei amici.

-Oh santo cielo...cosa ho fatto per meritarmi questo celestiale privilegio?- chiede sognante, chinandosi ad accarezzare le palle di pelo.

-Io sono un demone gatto, richiamare a me i felini è il minimo che possa fare-

-Ora ricordo perché mi piaceva tanto stare in tua compagnia. In un certo senso rimpiango di aver stretto un contratto con il mio padroncino- dice in tono sconfitto palpando le zampette paffute di un gatto grigio.

"Ogni volta che vede un gatto diventa tutta un'altra persona...non è cambiato per niente dall'ultima volta" penso sorridendo

-Ora basta ragazzi, avete avuto abbastanza coccole per oggi- dico riferendomi ai gatti che miagolano contrariati.

-Niente scuse, tornerete domani a farvi coccolare da Sebastian ora andate- detto questo escono dalla finestra lasciando il corvino leggermente disorientato.

-Tu...parli ai gatti?- mi chiede con un espressione sognante.

-Tecnicamente, capisco cosa dicono e loro capiscono me- spiego, mentre il maggiordomo si pulisce i vestiti e guarda l'orologio da taschino.

Cat demon ||Sebastian x reader||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora