Capitolo 1

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CAPITOLO 1


Odiavo profondamente la sezione estiva.

La odiavo in maniera a dir poco... odiosa!

Insieme ad altri dieci compagni di classe mi toccava presenziare a scuola, in pieno luglio, con la stanza che conteneva almeno quarantacinque gradi di calore per colpa di chi? Di un'insegnante che se la prendeva per un nonnulla e che se ti segnava nel suo libro nero – perché, ahimè, quella str- fantastica insegnante di storia aveva un libro nero – beh, non avevi speranze.

Me la cavavo in storia, eppure quella- bisbetica non mi aveva dato la sufficienza o un voto maggiore perché le stavo antipatica.

Che poi avessi fatto chissà cosa per indisporla allora me ne sarei fatta una ragione, invece non avevo fatto praticamente nulla per finire nel suo libro maledetto!

Così eccomi qui, costretta a soffrire il caldo ed a morire soffocata in quella classe per colpa di una stron- carissima insegnante.

<< Speriamo che la stronza della Watson oggi sia assente così potremo tornarcene a casa! >> esclamò Bryan.

Lo speravo anch'io con tutto il mio essere perché quel giorno i miei nervi erano piuttosto tesi e se avessi potuto risparmiarmi una mattinata in compagnia di quella bisbetica l'avrei fatto senza alcun rimpianto.

Negli ultimi giorni avevo percepito qualcosa di strano nell'aria, una sorta di silenzioso avvertimento che mi stava tenendo in guardia ed innervosendo nello stesso tempo. I miei sensi erano molto più sviluppati rispetto alle altre persone ed in quel momento mi sentivo tesa come una corda di violino per motivi a me ignoti.

Sentivo una sorta di elettricità nell'etere, come se qualcosa stesse per accadere, ed il fatto che il mio istinto mi stesse facendo ribollire il sangue nelle vene non era da sottovalutare.

Mai prendere sotto gamba le sensazioni di una creatura profondamente legata alla natura ed alla magia come lo ero io; ma questo i miei compagni o le persone a me vicine non lo sospettavano minimamente.

Nonostante fossero passati dieci anni dal mio arrivo in quel paesino di poche migliaia di anime nei pressi di Londra, né le persone che mi conoscevano né i miei genitori adottivi avevano mai sospettato o scoperto il mio oscuro segreto.

Dei passi pesanti provenienti dal corridoio attirarono la mia attenzione e mi fecero sogghignare mentre uno dei miei compagni fece zittire tutta la classe, preoccupato che fosse la professoressa.

<< E' solo il bidello >> dichiarai.

Infatti Ralph si mostrò sulla soglia annunciandoci l'assenza della docente, facendo gioire l'intera stanza.

<< Come fai ad azzeccare ogni volta la persona che sta arrivando? >> mi chiese Catherine.

<< Istinto >> scrollai le spalle.

Istinto e sensi ultra sviluppati rispetto ai comuni umani, riflettei.

Un brivido improvviso mi attraversò la schiena facendomi irrigidire e spostare lo sguardo verso la vetrata; dei nuvoloni neri stavano oscurando il cielo ed i miei compagni iniziarono a lamentarsi del fatto che non si erano portati dietro l'ombrello, ma ciò che mi rese guardinga fu l'intensificarsi dell'elettricità che percepivo nell'aria.

<< Magia >> sussurrai.

Poi avvenne tutto in una frazione di secondo: una spirale di fumo nero si diresse verso di noi ed un lampo rosso colpì le finestre che andarono in mille pezzi, seguite dalle grida e dai corpi che si muovevano alla rinfusa a seguito di un boato dovuto ad un'esplosione.

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