Listen To Me

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"Malfoy torna qui!"

Piove.

Gli corro dietro ma lui è più veloce, non riesco a raggiungerlo. La spalla ferita mi pulsa e il braccio comincia a formicolare, mentre il dolore si fa più intenso. "Fermati, non ce la faccio più!"

E allora lui rallenta, per darmi il tempo di raggiungerlo. Sono pochi passi dietro di lui, siamo entrambi immobili, sotto i colpi insistenti della pioggia, in attesa che l'altro parli. Ma lui non da cenno di volersi spiegare, neanche si volta a guardarmi, così mi frugo dentro alla ricerca di un po' di coraggio e pongo io la domanda.

"Cos'è che ti ha fatto cambiare idea? credevo che a quest'ora avresti già raggiunto tuo padre e gli amici mangiamorte. Perché sei ancora qui?"

"Perché lo odio. Dovresti saperlo..." la sua voce trema, parla come se avesse carboni ardenti incastrati in gola, come se scoprirsi così tanto, specialmente in presenza di una come me, lo destabilizzasse. Mio malgrado non posso fare a meno di comprenderlo: per qualcuno che ha sempre indossato una maschera di freddezza dev'essere spaventoso rivelare così tanto di sé.

Questa mattina l'ho sentito, mentre parlava con la McGranit, le loro parole hanno aperto uno spiraglio nel rigido giudizio che ho di lui. Improvvisamente non mi è più sembrata una persona così cattiva, ma solo impertinente, e con molti, moltissimi pregiudizi, che fin dalla nascita gli sono stati imposti. L'ho visto vicino la Sala Grande, cercare di rimettere insieme il muro crollato, fare incantesimi per tramutare le macerie in mattoni, tanti mattoni, che uno dopo l'altro rimetteranno insieme buona parte di Hogwarts.

"Non ti chiederò scusa, ne dirò che mi dispiace, perché sarebbe una bugia, ma sappi che ti capisco, comprendo il tuo odio, mi odierei anch'io al tuo posto"
"Non ti odio, Draco, e non voglio le tue scuse, quello che pretendo è una spiegazione"

Il suo nome pronunciato ad alta voce mi provoca un brivido, è così strano ed inusuale. Suona così inappropriato sulle mie labbra; nonostante questo mantengo un tono di voce deciso e pratico, come al mio solito.

"Non c'è niente da spiegare Granger, sono stato troppo codardo per unirmi a Silente un anno fa, e lo sono ora per restare con mio padre. E poi voglio aiutare. Anche io sono cresciuto qui, sai? non è stata solo la tua casa, ma anche la mia, vederla distrutta fa male"

"Scegliere di combattere dalla giusta parte non significa essere codardi. Dopo molto tempo e molti errori, hai comunque deciso di percorre la strada del bene, anche se è più lunga e difficile dell'altra."

"Sempre così intelligente e comprensiva. Tu proprio non sai essere cattiva, vero Mezzosangue?"

Finalmente si gira verso di me, con un sorriso ironico sulle labbra. "Ho vissuto nella convinzione di essere più degno di portare il nome di mago di molti altri, un Malfoy, erede di una famiglia che è stata rasa al suolo, screditata dal ragazzo prodigio, colui che è sopravvissuto all'oscuro signore. Potter era l'eroe che mi era stato detto di odiare, e non credere che con le stupide idee di mio padre, anche l'odio per lui sia svanito: se possibile è ancora più forte, alimentato dalla consapevolezza di non essere neanche lontanamente superiore a lui."

Ho la bocca asciutta, mi frugo le tasche alla ricerca di parole e coraggio, ma non trovo niente, e sono stanca stanca stanca di essere sempre un passo avanti, sono stufa di dover capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato prima ancora di capire ciò che ho dentro la testa.
Draco Malfoy è la vittima di sé stesso, la sua croce sono proprio le convinzioni su cui tutta la sua vita è stata costruita, il mondo non ha avuto pieta di lui come non ha avuto pietà di me, né di nessun'altro.

"Sono schiavo dell'idea che ho di me stesso. Tutti lo siamo, anche tu."

"Però hai spezzato le catene, lo so che l'hai fatto, ti ho visto mentre piangevi un uomo avresti dovuto odiare, mentre combattevi contro Mangiamorte che probabilmente conoscevi fin da bambino, e io c'ero quando la tua coscienza ti ha spinto a mentire per nascondere la persona che ti ha sempre superato in tutto, che è stata tutto ciò che tu non riuscivi ad essere. Non credo nelle seconde opportunità, ma credo nei secondi inizi. Smettila di avere paura e prendi in mano la tua vita!"

"Io non ho paura" Disse, gli occhi fiammeggianti.

"E allora perché scappi? perché sei corso via quando mi hai visto?"

"Ho letto la pietà nei tuoi occhi e sapere di essere caduto tanto in basso mi nauseava"

"Ti fa davvero schifo la pietà di una Sanguesporco, eh Malfoy?"
Risentita, ma ormai immune ai suoi giudizi, tiro fuori le unghie e mi difendo.

"No Granger, mi disgusta la pietà delle persone in generale, se volessi essere compatito diventerei amico dello Sfregiato. Vi consolate a vicenda non è vero? Ma a me è stato insegnato ad essere più forte, ad essere un gradino sopra gli altri. Io non crollo. Per questo non ho bisogno della tua pietà"

E lui è di nuovo il ragazzino orgoglioso e viziato di sempre, quello che è stato cresciuto e cullato nella certezza di essere speciale. Il suo atteggiamento così indisponente e altezzoso mi infastidisce come al solito.

"Il tuo comportamento è odioso e senza senso! Lo è sempre stato!"

Forse mi lascio prendere la mano, forse non dovrei essere così dura con lui, non ora che sta provando a mettere da parte i suoi pregiudizi.

"Il mio comportamento era modellato ad esempio di mio padre, al contegno freddo e sprezzante che elargiva a tutti, alla violenza che lui professava e usava senza paura."

Si blocca, cerca di capire se può andare avanti, se io sono disposta ad ascoltarlo. E lo sono. Lo sono davvero.

"E poi?" Lo incoraggio.

"E poi io, suo figlio, avevo scoperto il disgusto per l'omicidio, ed ero arrivato a considerare il tutto come un fallimento indecoroso, solo dopo mi sono reso conto di che persona vile e patetica lui fosse e di quanto sbagliate fossero le sue convinzioni. Mi è crollata addosso la mia intera vita! Lo capisci?"

Annuisco senza neanche accorgermene, ma non sono sicura che abbia colto il mio gesto, perché i suoi occhi sono bassi, fissano l'erba bagnata,

C'è, dopo tutto, del bene non approfondito nel cuore di Draco.

E piove, quindi non posso sapere se le gocce che gli corrono lungo le guance siano davvero lacrime.

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