Through the Dark ~ Harry Styles

Chapter 22

Hey!

Rullo di tamburi...... ECCO A VOI IL VENTIDUESIMO CAPITOLO, GENTE!

Eh sì, sono molto eccitata perchè questo capitolo è forse il più difficile che ho scritto, anche perchè ci sono stati dei componenti tecnologici che hanno contrimbuito a rendere questo capitolo una vera è propria odissea.

Comunque care mie lettrici, ancora una volta, sono riuscita a portare a termine il mio compito, anche se ieri sera ho finito di scrivere alle 4:15 visto che per due volte nello stesso giorno si è spento il computer, cancellando gran parte del capitolo. Non vi dico la mia reazione a riguardo, perchè sicuramente potrei traumatizzarvi, ma posso dirvi che ho fatto svegliare il vicinato solo con le urla.

Devo però dirvi che questo capitolo è a luci rosse, perciò chi è altamente impressionabile, è pregato di non leggere. 

Detto questo vi lascio al capitolo.

Alla prossima!

C.

---

La mia dea interiore urla di gioia mentre la temperatura del mio corpo sale in picchiata. Harry sta dolcemente accarezzando la mia guancia ancora con il respiro forzato per via dell’irruente bacio. La mia mente comincia a vacillare e l’eccitazione che si insinua nel mio organismo mi fa perdere la cognizione del tempo. Rimango impassibile tra le sue braccia mentre flash del suo corpo nudo sul mio si fanno spazio nella mia mente. Sono felice che mi desideri tanto, ma non so fino a che punto questa cosa possa arrivare. Ho come un presentimento che mi dice che non dovrei andare a letto con lui, per quanto io lo voglia. Anche se mi fido di lui, so che farà qualcosa per ferirmi.

“Non puoi andare a letto con lo scapolo più attraente di tutta Londra.” Mi rimprovera la mia coscienza.

Ho paura che questa situazione possa in qualche modo travolgermi e non voglio stare male. L’unica cosa che non riesco a capire è perché oggi non ha voluto farlo. Non capisco. Avevamo tutto l’occorrente per farlo e lui non ha voluto. Per un momento ho pensato che io non fossi abbastanza per lui, che non fossi all’altezza delle sue aspettative. Non sapevo cosa pensare, proprio come adesso. Ho bisogno di sapere perché lui mi ha rifiutata, solo così posso mettere un freno alle mie congetture.

《Perché stamattina non hai voluto farlo e adesso sì? Non capisco. Eravamo sul punto di farlo ma tu non hai voluto.》domando cercando di scorgere nel suo abisso verde qualche informazione in più.

《Tu sei speciale per me e volevo che anche questo fosse speciale. Non volevo che tu dovessi ricordarlo con dispiacere, volevo renderlo memorabile. Il nostro momento memorabile.Mi dispiace se in qualche modo ti ho ferita.》risponde accigliandosi.

La scintilla nei suoi occhi mi conferma il fondo di verità nella sua risposta. La mia mente si apre, lasciando fuoriuscire tutte le falsità.Voleva renderlo speciale.Io sono speciale. Tutto questo è assurdo ma allo stesso tempo di un’incredibile dolcezza. Mi stupisce il fatto che anche se ci conosciamo da poco, lui ci tenga così tanto a me da voler rendere un momento così intimo “memorabile”, come dice lui. Mi si scioglie il cuore per la sua dolcezza e il mio sguardo si addolcisce, gettando giù il muro di protezione che avevo innalzato prima.Ma nonostante le sue parole dolci e rassicuranti, qualcosa in me non mi convince.Sono confusa. E’ da quando ero sull’uscio della porta che sentivo che qualcosa sarebbe andato storto e irrimediabilmente quel cattivo presentimento si collega con la sua richiesta. Lui mi vuole, e io voglio lui. Ma c’è qualcosa, qualcosa che non dipende né da lui né da me che me lo impedisce. E’ come se io sapessi che lui mi lascerà sola, mi abbandonerà. E’ come se fossi consapevole di essere caduta nella sua trappola e che l’unica a rimetterci sarò esclusivamente io. Mi allontano dalla sua stretta e dandogli le spalle posso comunque vedere il cipiglio formatosi sul suo viso. I miei passi si dirigono verso la grande vetrata sporta sul giardino, da dove le luci soffuse si distinguono chiaramente dal buio della notte. Un brivido mi attraversa sentendo il freddo trapelare dal vetro.Con uno sguardo perso,contemplo il paesaggio, cercando di fare chiarezza nella mia mente.