-"E quando il mondo ti sta crollando addosso, pensi 'perché proprio a me,perché non posso essere felice?'"
Disse Amy, guardando il vuoto, mentre la giovane donna di 25 anni scriveva sul suo taccuino.
La donna la fissava con quei due occhioni castani, incitandola ad andare avanti, con un sorriso.
Questa era la seconda volta che Amy vedeva la sua psicologa dopo la morte di suo nonno e non era ancora abituata a raccontare le sue cose private ad una sconosciuta.
E Cristo, quando scoprí che i suoi genitori le avevano pagato una psicologa, era andata fuori di testa, lanciò il telefono nel muro fino a spaccarlo in mille pezzi, per poi scoppiare in un pianto di rabbia.
Era chiaro che avessero scoperto le lamette, le tovaglie sporche di sangue e i tagli che aveva nelle braccia. Per loro fu un colpo basso scoprire che la loro unica figlia aveva provato il suicidio con una lametta.
Sua madre per convincerla ad andare dalla psicologa le compró un nuovo telefono, l'ultimo modello, perché a dirla tutta non se la passavano così male economicamente, infatti sua madre era una Dottoressa, mentre suo padre era un imprenditore famoso in tutta la città.
Così Amy decise di andare dalla psicologa per far felice i suoi genitori, anche se la voglia era proprio sotto lo zero.
-"Allora Amy, posso vedere le tue braccia?"
Chiese cordialmente la psicologa, facendole un sorrisetto innocente. Amy annuì, sbuffando. Tendendole le braccia e alzando le maniche della felpa.
La psicologa ampliò il suo sorriso per poi sussurrare un "brava".
Amy ricambiò il sorriso.
-"Quindi stasera hai il gran ballo come mi hai già detto la volta scorsa, giusto? Chi ci sarà?"
'Già, il gran ballo, quel ballo a cui sono costretta ad andare a causa dei miei genitori che sono delle teste di cazzo'.
Pensò Amy fissando il vuoto, per poi iniziare a parlare:
-"Si, il gran ballo è stasera. Ci saranno tutti, tra cui Paul, il ragazzo che i miei vogliono che io sposi l'anno prossimo. Hanno già organizzato qualsiasi cosa, ovviamente senza chiedere il mio fottuto consenso"
Già, Paul, il figlio del collega del padre di Amy.
"Una ragazza ricca deve stare con un ragazzo ricco"
Le parole di sua madre le rimbombavano in testa.
Peccato che Amy fosse già fidanzata, da ben 5 mesi con Nathan, un suo compagno di classe e i suoi non sapevano nulla. Una cosa era certa, lei non aveva intenzione di sposare Paul.
-"E come mai vogliono che tu sposi un ragazzo a soli 18 anni, soprattutto che tu non ami?"
Gli occhi azzurri di Amy diventarono d'un tratto Rossi, no non doveva piangere, non davanti a quella stupida Psicologa del cazzo.
Si asciugò le lacrime e disse solo:
-"I miei genitori sono molto all'antica."
La sveglia della psicologa suonò, ricordandole che era finito il suo incontro con Amy.
La psicologa le fece un ultima domanda:
-"E con il peso, Come va?"
Eccome se era dimagrita, di ben 2 Kg.
-"Sono aumentata di 2 kg"
Disse Amy mentendo alla psicologa.
Un'altra bugia. Una delle tante bugie.
Amy iniziò a Dimagrire da quando si trasferì a New York e iniziò la scuola.
Quanti insulti, quante critiche, quanti soprannomi.
Da quando Suo nonno morí iniziò anche a tagliarsi, la cosa non aiutava il suo corpo, infatti finí all'ospedale più di tre volte.
Ma che poteva farci? Purtroppo lei era così e non poteva fare a meno di toccare quella lametta.
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La Mia Fottuta Dipendenza(Wattys2018)
RomanceAmy è una diciassettenne come tutte le altre, con delle piccole differenze: non si droga, non fuma, non beve ed è ancora vergine. E se tutto questo cambiasse? E se Amy diventasse tutto ciò che i suoi genitori temono? TRATTO DALLA STORIA: La macchi...