chapter twelve❣️

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Come ogni mattina mi ritrovo in questo bus che mi conduce a scuola. Non ho proprio voglia di andarci,soprattutto dopo quel incontro inaspettato. Non riesco ancora a realizzare di aver parlato con lui civilmente dopo tanto tempo. Mi sento davvero una stupida ci ho riflettuto molto stanotte, e mi sono ripetuta più volte che sono stupida. Mi ero ripromessa di non aver più un rapporto con lui, mi ero ripromessa di dimenticarlo. Ma invece sono una stupida senza cervello.

Sono seduta sul mio solito muretto con le cuffie nelle orecchie,amo nel modo in cui mi isolo anche perché questo mondo è più bello di questo reale.

Una volta suonata la campanella entro nella struttura,e mi incammino per raggiungere la mia classe.

X:"Ei!" Ecco ci risiamo,ho amato questi gironi più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Rimango zitta e facci finta di niente.
X:"Devi rispondermi hai capito!?" Mi spintona a terra.
Mi rialzo e cerco di andarmene ma mi blocca per il polso facendomi girare verso di lui.
Non può essere lui.
E un sogno vero?
Purtroppo è la realtà.

Luca:"Dove credi di andare?"
Io:"In classe."
Mi sbatte contro il muro.
Luca:"Tu non andrai da NESSUNA parte."
Io:"V-va b-bene."
Luca:"Mi piace quando fai così." Dice mentre mi accarezza le mie labbra con il suo pollice.
Luca:"Che fortuna che ha Giuseppe." Dice mordendosi il labbro.
Se intende quello che sto pensando.
No,non mi farò mai baciare da questo verme schifoso.
Si avvicina a me molto pericolosamente,cerco disperatamente di scappare dalla sua presa ma mia arrendo subito quando sento le sue labbra sulle mie,sento le mie guance bagnarsi e le sue mani stringere il mio sedere.

Ste:"LASCIALA IMMEDIATAMENTE!"
Luca si stacca da me e scivolo a terra continuando a pingere.
Luca:"E chi saresti tu per impedirmelo?"
Ste:"Qualcuno sicuramente meglio di te."
Luca si avvicina a Stefano e gli sta per sferrare un pugno ma Stefano lo riesce a bloccare. Una volta bloccato i pugno inizia a menarlo di botte. Pingo ancora più forte quando mi ricordo che al posto di luca c'ero io. Se ci penso ricordo ancora il dolore che avevo allo stomaco quando mi sferrava i calci. Facevano davvero male. Di solito vomitavo sangue, e non potevo toccare nemmeno del cibo che il mio stomaco soffriva come non mai.

Dopo un po' sento due braccia attorno a me.

Io:"Ho paura Stefano."
Ste:"E tutto finto tranquilla." Dice accarezzandomi i miei capelli ondulati.
Io:"Ho paura...tanta paura." Dico tra i singhiozzi.
Stefano si alza e mi porge la mano.
Ste:"Andiamo su."
Io:"Ste.." Dico una volta alzata.
Ste:"Dimmi."
Io:"Non voglio andare in classe."
Ste:"Che ti dice che ti volevo portare in classe?" Dice ridacchiando.
Ridacchio anch'io.
Io:"Dove andiamo?"
Ste:"Via da qui."

Siamo usciti da scuola da più di un'ora,e in macchina regna il silenzio assoluto che non interromperei per nessun motivo. Ogni tanto vedo Stefano distogliere lo sguardo dalla strada per fissarmi,arrossisco quando lo fa,mi sento in imbarazzo.

Ste:"Mi dispiace..."
Io:"Per cosa?"
Ste:"Ti prego non fare la finta tonta...mi dispiace per averti trattato male...di averti fatto soffrire."
Io:"Ormai e passato..."
Ste:"Come fai a volermi ancora bene?"
Io:"Mi sei sempre stato acconto quando tutti mi abbandonavano,mi hai regalato sorrisi che nessuno è riuscito a farmi fare,come posso non volerti bene?" Dico voltandomi verso di lui.
Ste:"Mi sei mancata...i-io ti sono mancato?" Dice parcheggiando.
Io:"Si tantissimo."
Ci guardiamo meglio occhi.
Si avvicina a me,lo faccio anch'io.

Ste:"Ti amo lili." Dice prima di far combaciare le nostre labbra.

Adesso si che sono nei guai.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 24, 2018 ⏰

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