Ultimo quarto

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Un tavolo oblungo dominava la hall dell'hotel. Sfarzoso sfavillava brillantemente nell'oscurità soffusa e decadente che governava in quel luogo. Colmo di vivande fumanti e bevande autoctone invitava a sedersi, in un posto qualunque, per poter assaporare il vero peccato materializzatosi sotto gli occhi dei comuni mortali.

"Fratelli, mangiate la mia carne ..."

Le luci soffuse tentennavano con brio e le fiammelle delle migliaia di candele accese oscillavano con grazia quasi divina, pareva volessero comunicare con il mio lato più oscuro. Tappeti sporchi ricoprivano il pavimento. Ad ogni passo la polvere si elevava verso il cielo per ricadere poi al suolo, sconfitta e demotivata.

"Fratelli, bevete il mio sangue ..."

Piatti e posate erano circondati da fili spinati. La tovaglia, in principio bianca candida, traspariva scarlatta a chiazze, laddove le pietanze succulente richiamavano l'attenzione. Un organo in sottofondo suonava un requiem accompagnando la cena dolorante e nauseante di qualsiasi mal capitato. Accompagnava i vivi nel regno dei morti; con una certa malinconia li prendeva sotto braccio e li sosteneva in un agghiacciante rito di passaggio, colmo di ombre e spiriti, ove la tentazione sovrana e famelica regnava.

"Fratelli, tutto questo è il sacrificio per voi ..."

E il tavolo si che nascondeva segreti. Sotto di esso carcasse vuote di malcapitati riposavano in eterno, dopo essersi ingozzati fino ad esplodere tentando di raggiungere la vana e codarda sazietà.

Una voce soave improvvisamente si insinuò nella mia mente. Il mio udito solleticava strani giochi e in quel presente la realtà andava pesata meticolosamente, onde evitare spiacevoli sorprese. Ma quella voce, struggente, estremamente vessante, richiamò la mia attenzione fin nel profondo delle viscere.

I passi vennero contati in quel tragitto. Li contai uno per uno seguendo la voce con ardita solitudine, una voce che mi portò ad osservare una scena che si proiettava al di fuori di quel luogo.

Una finestra ...
Una donna ...
L'ennesimo dolore.

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