Non tolgo mai il cappello. Esso mi rassicura dal vento che spettina i miei capelli pronti a svolazzare per sempre nell'impeto gesto della dimenticanza.
Osservo dall'alto l'umanità frenetica che stanca di vivere di emozioni, paurosa di vivere l'amore si butta a capofitto sulla materialità, sul lavoro, estraniando il cuore ed attivando quella mente malsana che li induce a farneticare nella nullità e nel vuoto.
Osservo dall'alto l'umanità succube della stessa scempiaggine che goffa li divora, quotidianamente, senza mai saziarsi della loro anima.
Osservo dall'alto l'umanità in preda all'ira e al rancore, in preda a strane malattie arrivate chissà per quale scopo.Ma il caso non esiste e la vita ha diverse vie da poter percorrere. Ad ognuna di essa corrisponde una diversa conseguenza, una diversa responsabilità. E oltre ad essere responsabili di noi stessi, in parte, siamo responsabili anche delle vite delle persone che ci circondano. Non responsabili con impegno o obbligo, ma responsabili con l'amore che dentro risiede, nel profondo.
Osservo dall'alto l'umanità che perennemente guarda verso il basso. Fissa il suolo e si trastulla in pensieri diretti in meandri spaventosi.
Decido allora di togliere il cappello dal capo e di infilarci dentro il viso. Non voglio più osservare la tenebra vorace e assassina, non voglio più sentire quel maledetto Minotauro che prevale sopra ogni cosa.
Voglio udire solo il battito del mio cuore.
STAI LEGGENDO
Il Minotauro
ParanormalUn viaggio in un futuro onirico ossessiona il protagonista. Il male onnipresente si traveste di una figura mitologica, annientando la razionalità che tenta di erompere disperatamente. Una lotta tra bene e male, una lotta contro se stessi. Una lotta...