- Buongiorno sfigata del cazzo. - Theo si appoggiò a fatica contro il muro della scuola. La schiena gli faceva ancora tremendamente male dal giorno prima, quando il padre l'aveva selvaggiamente frustrato con la sua cintura, ciò nonostante si voleva comunque mostrare forte.
Lola non rispose nemmeno, tirò dritto davanti a sè.
- Ho detto buongiorno, brutta stronza. - Si infuriò Theo.
Lola premette la mano sui suoi tagli per auto punirsi. Auto punirsi per essere così schifosamente debole. Il sangue sgorgò lento e caldo sul suo polso, aveva rotto le croste che si erano formate la sera prima, quando aveva finito di infliggersi profondi tagli sui polsi.
Alla vista del sangue Theo si bloccò. Un flashback balenò nella sua mente, ieri sera aveva visto il suo stesso sangue a terra nel monolocale in cui vivevano. Lorens era crollato addormentato per terra, talmente era ubriaco e drogato, e Theo aveva pulito con una spugna il suo sangue, mentre le lacrime non cessavano di scendere dai suoi occhi arrossati e lucidi.
Ma la causa del sangue e dei tagli di Lola era lui. Lui.
Era un mostro?
Lui non era come suo padre...
Ma le cose che faceva lui erano analoghe a quelle del padre, solo meno violente.
****
- Sei davvero un bellissimo ragazzo, sai? - La guardia del riformatorio fece roteare la mazza che si portava sempre dietro per punire i ragazzini che combinavano qualcosa. - Che cosa ci fa uno bello come te in un postaccio simile? - Aveva quasi cantilenato l'uomo, che poteva avere poco più di trent'anni,
Theo non rispondeva alle provocazioni, la guardia sapeva perché era lì, lo voleva solo sfottere.
- Mettiti contro il muro. - Aveva ordinato l'uomo severo al ragazzino, allora Theo aveva poco più di sedici anni.
Theo aveva sentito il cuore fare una giravolta su se stesso dalla paura e dalla strizza che provava. La guardia sbattè la mazza contro il muro, il rumore prodotto terrorrizzò il ragazzo, che si mise subito contro il muro.
- Sei proprio bellissimo, lo sai? - Aveva sussurrato la guardia al suo giovane e innocente orecchio, con voce severa, ma che voleva essere suadente.
Theo aveva sentito l'uomo armeggiare con la cerniera e la cintura dei suoi pantaloni dietro di lui, e la zip abbassarsi. I pantaloni dell'uomo erano finiti a terra, così come il suo intimo. Poi era venuto il suo turno. Fu denudano, la guardia l'aveva afferrato per le natiche e lo teneva saldamente fermo contro il muro.
E poi?
La mente di Theo aveva rimosso tutto, forse per autodifesa, ma non voleva più pensarci. Aveva passato un anno terribile in quel riformatorio, e il suo inferno non era finito nemmeno ora che per la grazia di Dio era uscito.
STAI LEGGENDO
Sorry
Short StorySi può davvero perdonare una persona che non fa altro che umiliarti? ATTENZIONE: Presenza di violenza e linguaggio per adulti, se non vi piace, non leggete. Sconsiglio la lettura di questa brevissima storia ai minori di 12 anni. La consiglio vivamen...