Capitolo 7 - Jasper's pov

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Apro l'anta dell'armadio e guardo i miei vestiti, prendo a caso una felpa gialla e un paio di jeans scuri. Dopo averli indossati prendo le scarpe che lascio sempre ai piedi del letto e mi siedo su quest'ultimo per allacciarle.
Entro nel bagno per sciacquarmi il viso, controllo allo specchio se si nota che ho gli occhi stanchi (forse anche le occhiaie) perché è un paio di notti che non dormo, ma penso sia per il letto nuovo.
Tornata in camera prendo lo zaino nero e scendo al piano inferiore.

Tutti stanno facendo i propri comodi, chi si prepara per andare a lavoro e chi, come me, si prepara per andare a scuola.
Do un'occhiata un po' a tutti.

Guardo Jason e Greta che litigano perché lei prende qualche pezzo della colazione di lui ma il tutto ridendo. Non li ho mai visti discutere seriamente, lui non riesce a dirle di no.
Poso il mio sguardo su Isaac che sposta subito il suo su un assonnato Tobias che cerca di non addormentarsi sulla tazza piena di latte caldo.
Penso che anche loro vadano d'accordo, anche se non passano molto tempo insieme, cerco nella stanza anche gli altri, ma non ci sono.
Brandon starà in camera sua.
Cristina non saranno riuscita a svegliarla, non la si può definire una persona mattiniera a differenza di Alicia che probabilmente sarà già uscita da un pezzo.

Nessuno fa caso a me a parte Jenna che mi saluta con un cenno della testa, ma preferisco così.
Inizio ad andare in paranoia quando qualcuno mi guarda.

Prendo una fetta di pane tostato dal piatto che era stato posato sul tavolo e ci spalmo sopra del burro d'arachidi per fare colazione.
Guardo l'orologio appeso in cucina e mi accorgo che si sta facendo tardi.
Ingoio l'ultimo pezzo di pane e mentre sistemo lo zaino mi dirigo verso la porta.

Però non faccio in tempo a girare l'angolo che mi volto indietro sentendo qualcosa rompersi... per fortuna io non ho rotto nulla, tendo a essere parecchio goffa.
É stato Isaac che per sbaglio a fatto cadere il piatto con il pane tostato dal tavolo, facendolo rompere.
Se ci penso, così è riuscito a svegliare Tobias che per lo spavento ha farfugliato qualcosa che credo sia meglio non ripetere.

Roteo gli occhi ed esco di casa.
Vengo quasi subito raggiunta da Isaac con il fiatone.
<Hai fatto pochi passi è fai già fatica a respirare?> slego gli auricolari e li collego al telefono.
<Che importanza ha, ora saliamo sul bus.> scrolla le spalle.
<...no, vado a piedi, ti conviene muoverti se non vuoi perdere la fermata più vicina.> aspetto una sua reazione alla mia decisione, ma resta in silenzio.
Rinuncio ad aspettare e infilo gli auricolari nelle orecchie sperando che Isaac si allontani per prendere l'autobus.

Cosa che non accade, superiamo le prime due fermate che incontriamo e lui continua a starmi accanto senza dire una parola, cosa che comunque apprezzo.
Però non mi piace quando le persone non parlano se siamo solo in due, sento in quel silenzio qualcosa che non va, per questo ho quasi sempre le cuffie o gli auricolari a portata di mano.

Jenna e James avevano pensato che non servisse fare una visita della scuola prima di iniziare a frequentarla, per questo quando arriviamo e varchiamo il cancello ci é del tutto estranea.
La struttura è grande ma non imponente, i ragazzi aspettano il suono della campanella muovendosi tutti, o quasi, freneticamente per tutto il cortile.

Chiudo i pugni intorno all'estremità della felpa, do un'occhiata a fianco a me e vedo ancora Isaac.
Lo ringrazio mentalmente, non oso immaginare come sarebbe stato entrare il primo giorno da sola.
Lui sembra molto tranquillo mentre io trattengo le mie solite paranoie.

Si gira verso di me accennando un sorriso, forse si è accorto che lo stavo osservando.
Torno con lo sguardo sul edificio e la campanella finalmente suona.

Aspetto che lui s'incammini e lo seguo cercando di tenere il passo, cammina davvero veloce.
Ci dirigiamo verso la segreteria dove troviamo Greta, Jason e Tobias seduti su una panca messa in un angolo.
Noi due ci appoggiamo con le spalle al muro accanto a loro.

<Perché state aspettando?> chiede Isaac mentre io passo il mio sguardo su quel che ci circonda.
La segreteria è subito a sinistra dall'entrata e dalle finestre sembrava più piccola.
Ci sono panche, armadi e scrivanie piene di scartoffie.

Sempre guardandomi intorno mi accorgo di due porte poco distanti fra loro, hanno entrambe una targhetta dorata. Sulla prima c'è scritto "Presidenza" e sulla seconda "Consulente scolastico".

<Quindi dobbiamo parlare con il consulente scolastico?> torno a seguire la conversazione.
<Già, speriamo di non starci una giornata intera.>

A me non è mai piaciuto andare a parlare con il consulente scolastico, mi metteva sempre molta ansia e forse un po' di nervosismo.
Stessa cosa che inizia ad accadere ora.
<Tutto ok?> mi chiede Isaac.
<mh? Tutto ok, si... non ho fatto una colazione abbondante stamattina, ma niente di che.>
<Ho qualche toast nel mio zaino se vuoi? Sai li tengo per quando la fame chiama.> offre Tobias prendendo lo zaino.
<Wow. Quindi sai altre parole oltre a "si" e "no", affascinante.> interviene Greta.

Resto in silenzio per qualche secondo per poi rispondere a Tobias che nel frattempo approfittava di aver tirato fuori un toast.
<Non ce n'è bisogno Tobias.> e torno al mio solito silenzio.

Sono tentata a tirare fuori i miei auricolari quando mi accorgo che siamo tutti in silenzio, almeno quasi tutti, Greta e Jason chiacchierano fra loro e non si capisce bene di cosa.
Sembrano andare davvero d'accordo anche con se i loro caratteri non sono proprio simili.
Sembrano capirsi anche solo con uno sguardo, cosa che capita spesso a tavola quando non sono seduti vicini, mi piacerebbe avere un rapporto così con qualcuno.

Mi mordicchio l'interno del labbro e collego le cuffie al telefono. Premo play e la mia fidata playlist inizia.

*l'ora di pranzo*

Non mi aspettavo di non fare quasi nulla il primo giorno, siamo dovuti rimanere un'ora (o forse più) con il consulente scolastico che voleva parlare con noi uno ad uno.
Ero molto nervosa di quella che poi si è rivelata una semplice spiegazione di regole e consigli che sono stranamente sicura non serviranno tanto.

Poi abbiamo fatto un giro della struttura con il rappresentante d'istituto.
È stato strano girovagare fra i corridoi quasi vuoti eppure mi sentivo un po' sott'osservazione da quei pochi ragazzi che stavano appoggiati agli armadietti, non riesco a immaginare quando ci sarà ancora più gente...

Beh forse posso, in questo momento sono circondata di gente trovandomi in mensa.
Non mi mette ansia il stare in fila per prendere da mangiare ma il trovare un posto dove sedermi senza sentirmi in soggezione.

Qui si conosceranno già tutti, per quanto lo trovo sopravvalutato ci saranno anche i così detti "ragazzi popolari" oppure quelle semplici persone che ti seguono con so sguardo in tutto quel che fai solo perché sei "nuova".
Non capiró mai perché invece di cercare di placare l'ansia contribuisco a farla aumentare...

Dopo aver fatto la fila mi ritrovo a guardare tutti i tavoli pieni di studenti che pranzano e inizio a valutare la situazione.
O almeno stavo per iniziare a valutare la situazione quando faccio un piccolo salto dopo che Isaac attira la mia attenzione posando una mano sulla mia spalla.
<Noi ci stiamo sedendo a quel tavolo laggiù, se vuoi compagnia.> indica un tavolo alla nostra sinistra, poco più lontano.
Annuisco e lo seguo.

Seduti a tavolo ci sono tutti e sembrano in qualche strano modo rilassati, come stranamente più liberi di parlare fra loro.
Mentre pranzo e rimango zitta come mio solito invece di notare il solito silenzio ascolto un chiacchiericcio che mi è del tutto nuovo.

Dopo essere usciti dalla mensa, tutti si sono divisi per andare nell'aula della loro prossima lezione, così mi sono ritrovata da sola a raggiungere l'armadietto e posare le cose che non mi serviranno per le prossime due ore.

Arrivata in aula mi siedo in prima fila, il banco vicino alla finestra. Per fortuna non sono ne la prima ne l'ultima ad entrare.
Mi guardo attorno, l'aula è abbastanza spaziosa (sembrano più o meno tutte uguali), ci sono delle tapparelle azzurrine alle finestre, una lavagna con le scritte ancora delle lezioni precendenti.
Non sembra male come posto, forse meglio della mia vecchia scuola.
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Claudia728

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