Ti scelgo

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Quando i due ragazzi uscirono di casa c'era il sole alto nel cielo.
''Mi stai davvero dicendo che è la prima volta che vai ad un supermercato con la macchina? ''
''Non guardarmi in quel modo! Sono sempre andato a piedi! ''
''Nemmeno da piccolo? ''
''Mia madre aveva una bici...mio padre...non l'ho mai conosciuto''
''Mi dispiace...beh, c'è sempre una prima volta...sali! '' cercò di riprendersi Arthur.
La macchina del biondo non rispecchiava completamente la sua condizione sociale. Era senza dubbio una macchina costosa, ma non eccessivamente sfarzosa.
''Tu non hai la patente? ''
''Si, certamente''
''E a che ti serve se non hai una macchina? ''
''Ho lavorato come corriere per qualche mese qualche anno fa ''
''E non guidi una macchina da anni? ''
''No da qualche settimana...l'ultima è stata quella di Gwaine, l'ho portato a casa quando nel suo organismo c'era più alcol che sangue ''
Merlin sorrise al ricordo di quella sera di Novembre. Gwaine si era completamente ubriacato bevendo un composto fatto di Fanta e Gin. Perché? Ovviamente solo per fare colpo su una cameriera.
Il suo piano però fu un totale fallimento: non solo la ragazza lo ignorò completamente, ma rise di lui quando per omaggiarla con un brindisi, crollò di faccia sul piatto di fish and chips.
''Perché ridi? ''
''Ripensavo a Gwaine ''
''AH...chi è? '' chiese Arthur stizzito.
''Il ragazzo di ieri nel locale, lo chiamo Attila poiché semina panico e distruzione in ogni locale con la licenza di servire alcol '' rise Merlin.
Arthur non stava minimamente ascoltando le affermazioni di Merlin, i suoi pensieri erano bloccati ad immaginare il moro e Gwaine insieme...la domanda uscì spontaneamente:
'' E...tu e lui...ecco...avete avuto qualcosa? ''
''NOOO...Mio Dio...è solo Gwaine...l'uomo più etero di questo pianeta''
Arthur rilassò i muscoli della mascella...
''Sei geloso? ''
''No! ''
''Si'' rise Merlin ''Sei geloso! ''
''NON è VERO! ''
''E allora perché ieri sera mi hai allontanato da quel tipo? ''
''Beh...perché...perché...''
Merlin sorrise in modo sarcastico, aspettando che Arthur componesse una scusa.
''Ah...perché non leggi i giornali? Sai quanti maniaci cercano di drogare i bicchieri delle donzelle indifese approfittando di loro? Ho fatto solo il cavaliere! ''
''Ma...io non sono una donzella...e tu non sei un cavaliere...hai mai visto un asino che cavalca un cavallo? ''
Sul volto del biondo si disegnò una smorfia strana, prima che si fiondasse addosso a Merlin.
Il moro non aveva via di fuga, rinchiuso in quell'abitacolo era senza dubbio in trappola.
Il solletico di Arthur era più uno strizzare e pizzicare fortemente
''Mi fai male smetti! '' mugolò il moro.
''Solo se mi dai un bacio ''
''Ok...ok...SMETTILA! Faccio tutto ciò che vuoi...tregua''
Arthur si calmo, sulla sua faccia quel sorriso che avrebbe potuto far innamorare chiunque.
'' Sto aspettando'' incrociò le braccia Arthur.
''Fammi capire mi stai chiedendo un bacio, fuori casa, dove ci potrebbero vedere? ''
Il sorriso di Arthur scomparve, non ci aveva pensato, il suo cuore, la sua testa...non ci avevano pensato. Era diventato una normalità in così poco tempo?
Arthur si schiarì la voce e cercò di cambiare argomento:
'' Ok, quindi sai guidare...bene perché guiderai tu''
Lanciò le chiavi e uscì fuori per fare cambio posto
''No aspetta...''
Merlin fu costretto a scendere.
''Sei sicuro? ''
''Si''
''E se faccio danni? ''
''Mmm, saprò come farteli pagare '' ammiccò Arthur.
Merlin aveva le guance completamente in fiamme.
Fece il giro dell'alfa romeo, entrò, si sistemò il sedile, gli specchietti e si mise la cintura. In realtà ebbe anche il tempo di maledire se stesso: Arthur voleva baciarlo e lui aveva inserito nella testa di quest'ultimo, il dubbio dell'essere visti. Per una volta, il biondo non voleva nascondere il suo interesse e lui, stupido, lo aveva costretto a farlo.
Il viaggio fu silenzioso o per lo meno solo per Merlin.
''Come sei serio...'' lo prese in giro Arthur
''Si chiama concentrazione ''
Arthur tirò fuori il telefono e dopo aver rimosso le notifiche di Whatsapp del gruppo dei suoi amici senza guardarle, attivò la fotocamera e scattò una foto a Merlin di nascosto. Poi sorrise e rimise il telefono nella tasca della sua giacca.
Nonostante le labbra di Merlin non pronunciassero una sola parola, la sua testa era come una strada trafficata da una moltitudine di pensieri.
Si vergognava di lui? Aveva accettato il fatto che potesse piacergli? Lo aveva fatto accettare a sé stesso? Se avessero incontrato uno dei suoi amici come si sarebbe comportato?
''Merlin gira, siamo arrivati ''
Merlin scosse la testa, mise la freccia ed entrò nel parcheggio.
Stiamo andando in un luogo affollato, insieme...quindi...BASTA Merlin!
''Tutto bene? ''
''Si...''
Spense il motore, si tolse la cintura e sospirò fissando l'enorme centro commerciale di fronte a sé.
Arthur continuava a fissare Merlin.
Perché è così sbagliato per molti quello che provo? Sono felice...voglio staccarmi da Dan, Federick ...da tutte quelle starnazzanti oche...voglio dire basta.
''Andiamo Arthur? Pronto? ''
''No! ''
Arthur si fiondò sulle labbra di Merlin che sorrisero a contatto con le sue. Se pur voleva essere un bacio veloce e con nessuna intenzione di attirare l'attenzione, Arthur nel suo chiedere l'accesso alla bocca di Merlin, fece inavvertitamente suonare il clacson. Una signora con il carrello sobbalzò voltandosi e lanciando un sorriso verso i due.
''L'ha presa bene ''
Risero entrambi staccandosi.
''Sei un cinghiale Arthur ''
'' Andiamo va, prima di uccidere qualche signora ''
Scesero e passarono molto tempo tra quei negozi e scaffali. Sembravano due bambini. Arthur che imitando un motore di una moto sgommava con il carrello nei lunghi corridoi incurante degli sguardi crucciati delle mamme o delle maledizioni dei signori.
''Meeeeee meeeee pistaaaaaaaa''
Merlin non riusciva a scegliere i prodotti, era troppo impegnato a soffocare.
Arthur fece retromarcia nel reparto biscotti, afferrò quelli al cioccolato e frenò di nuovo accanto a Merlin.
''Prendiamoli''
''Arthur, se tu la smettessi di correre come un matto potrei anche io depositare i prodotti nel carrello '' rise Merlin.
''Si mamma! '' sogghignò Arthur
''Comunque che mi chiedi a fare di prenderli se il carrello lo hai tu '' affermò il moro.
''Voglio solo il tuo consenso''
''Ok..dun...''
Arthur prese Merlin di peso sulle spalle e afferrò il carrello pieno e riprese a correre incurante delle lamentele.
''Arthur ci buttano fuori''
''Mmm, ne dubito '' rise Arthur gettando la testa all'indietro e ridendo come un bambino , lasciò Merlin nel reparto torte.
''Io vado a prendere il vino acido''
''Tra i due sei messo peggio tu comunque ''
''perché? ''
''Sembra che tu non sia mai venuto in un supermercato ''
''Quando avevo 3 anni ''
''E cosa è cambiato? '' scherzò Merlin.
Arthur roteò la testa e fece spallucce: '' Niente Merlin ''
Corse verso il reparto con il moro che a passo lento lo seguiva.
''Un pazzo''
''Ti ho sentito''
Arthur in quel reparto ci frenò di colpo. La fidanzata di Dan con lui al suo fianco. Aveva decisamente attirato la loro attenzione.
''Arthur! Sei vivo! Non hai letto i messaggi nel gruppo? ''
''Ciao ragazzi! No stavo facendo la spesa''
''Non hai servi anche per quello? '' chiese Jessica stizzita.
Jessica sapeva della vita notturna di Dan, lo amava, non riusciva a lasciarlo. Identificava in Arthur la causa dei comportamenti di Dan, sebbene quest'ultimo fosse peggio di quello che lei aveva identificato come leader del pollaio.
''Si ovvio...ma oggi gli ho congedati '' sorrise Arthur.
Merlin era impegnato a scegliere il vino, aveva visto gli amici di Arthur. Non voleva farsi vedere, voleva essere lui adesso a far finta di non conoscerlo.
Non voleva soffrire, litigare...non voleva sentirsi la persona di cui Arthur si vergogna. Abbassò lo sguardo.
''Sei solo Arthur? ''
Eccoli, i dubbi. Eccoli che salivano. Sentiva la presenza di Merlin dietro le sue spalle.
''Se no potresti unirti a noi'' continuò Dan.
''No, non sono solo ''
''E con chi sei? ''
C'era solo una scelta da fare adesso: Dan o Merlin.

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