Capitolo uno

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Cercai disperatamente il mio eyeliner nella mia borsetta dei trucchi, ma non lo trovai, diedi un’occhiata allo specchio e notai il mio volto ancora troppo struccato per poter affrontare un concerto, così decisi di prendere le salviettine struccanti e dopo averle passate delicatamente sul viso, sugli zigomi e sotto il mento, mi sciacquai la faccia. Sentì Jonny urlare ‘DIECI MINUTI’
Mi affrettai a prendere copri occhiaie, fondotinta e passarli con cautela sul mio volto completamente struccato che era pieno dei segni di una scorsa nottata insonne. Sentì i tacchi battere sul pavimento, non mi voltai neanche, sapevo già che era Lauren insieme al suo nuovo ragazzo. Dopo vari minuti avevo già finito di truccarmi completando il tutto con un ombretto nero, l’eyeliner fregato a Isabel dalla sua trousse e del mascara per allungare le ciglia. Guardai allo specchio e sorrisi soddisfatta del mio lavoro, ma un secondo dopo sussultai alzando gli occhi e vedi quattro ragazzi dietro di me che mi fissano e Lauren annoiata con le mani sui fianchi.
‘Era ora che ti accorgessi che siamo qui da circa cinque minuti!’ Mi rimproverò squadrandomi.
Mi alzai dalla mia sedia e la squadrai, vestitino attillato cortissimo nero, tacco 12 e eyeliner fin sotto le sopraciglia.
‘Una puttana per strada si veste e si trucca meglio’ le dissi prendendo i miei pantaloni neri strappati e la mia canotta con il logo della nostra band e togliendomi la vestaglia, li indossai sotto gli occhi attenti di quei tre ragazzi.
 Mi avviai verso il backstage, ma una mano mi blocca e mi fece voltare verso dietro.
Il ragazzo dai capelli verdi che era proprio accanto a Lauren, tenne stretta la presa sul mio polso e mi fissava.
‘Non dovresti parlarle in questo modo.’ Mi disse guardandomi negli occhi senza lasciare la presa sotto le sue mani.
Mi misi a ridere e mi voltai verso Lauren esclamando ‘Cos’è? Abbiamo trovato gli avvocati difensori?’
Il suo sguardo si spostò dal parquet per terra, ai miei occhi.
‘Alexis, so che questo è il tuo modo per dire che sei sincera quando non ti piace una cosa, ma potresti provare ad essere carina con questi ragazzi? Nemmeno li conosci e già gli stai facendo notare quanto aggressivo è il tuo animo.’ Mi disse con calma la mia amica. Mollai la presa da quel coso con i capelli verdi e mi camminai verso Lauren.
‘Cos’hai appena detto? Sembri mia madre e poi, perché dovrei essere carina con loro? Non li conosco e non ho nemmeno intenzione di condividere altro tempo insieme quindi se vuoi portare il culo del tuo ragazzo e dei suoi amici fuori da qui, mi faresti un enorme favore’ Dissi  voltandole le spalle senza aspettare una risposta e sorpassando il ragazzo dai capelli verdi.
Prima di uscire dallo stanzone, mi voltai e il ragazzo mi stava ancora fissando inerme.
‘E tu non provare mai più a toccarmi!’ Gli dissi con gli occhi ridotti a fessure prima di andare in camerino a cambiarmi e poi salire sul palco.
Erano passate già due ore da quella piccola discussione con Lauren, appena salita sul palco, mi dimenticai di tutto quello che era successo ed entrai nel mio mondo. Suonammo diverse canzoni, Io con il basso mi sbizzarrì a far euforare il pubblico, Isabel con la sua chitarra e le sue dita da maga fece colpo su noto discografico che non le staccava gli occhi di dosso. Judith invece, essendo alla batteria, non potè  godersi molto le urla del pubblico e tutto il loro calore visto che stava male ed era stata costretta a mettere gli auricolari, se non i tappi alle orecchie mentre io e le altre parlavamo animatamente col pubblico. In fine notai Lauren, sul suo volto si dipingeva un misto tra felicità e eccitazione, teneva gli occhi puntati verso una sola direzione e percepì che proprio lì erano seduti il suo ragazzo Calum, insieme ai suoi amici.
Dopo aver salutato il pubblico strabiliante di questa sera a Sydney, scesi dal palco e non appena arrivai nel backstage vidi tre bottiglie di vodka sul tavolo con tanto di cose da mangiare.
Mi fiondai sulla bottiglia di vodka alla fragola e cominciai a berla a piccoli sorsi offrendola anche alle altre. Eravamo tutte e tre sdraiate sui divani, l’unica seduta era Lauren impaziente dell’arrivo del suo ragazzo con le mani poggiate sulle ginocchia e la schiena eretta.
‘Ju, stai bene?’ chiesi alla mia amica vedendola con una brutta cera.
‘Alis, secondo te sto bene? Penso mi sia venuta la febbre.’ Mi risponde alzandosi e uscendo dalla stanza.
‘RAGAZZI!’ Urlò Lauren vedendo entrare quei quattro tipi.
Alzai gli occhi al cielo appena furono davanti la mia visuale, perché dovevono starci costantemente dietro al culo tutti e quattro? Decisi di ignorarli, cominciando a smanettare il mio cellulare.
Lessi tutti i messaggi che mi erano arrivati sia su twitter che su facebook, iniziai a rispondere a tutti i fan finchè non mi arrivò una notifica da instagram. Una mia foto, ero seduta su una cassa a suonare il mio basso e avevo lo sguardo rivolto verso l’alto con gli occhi chiusi e la bocca semi aperta. Successivamente notai il commento rilasciato dal ragazzo che aveva pubblicato la foto
 ‘Una divinità, Rock X per tutta Sydney, Alis Dalil per tutta la vita.’
Sorrisi involontariamente e alzai gli occhi per notare che il ragazzo dai capelli verdi mi stava fissando, se continuava così il suo sguardo mi sarebbe bruciato fin sotto la carne. Non capì il motivo per cui era così tanto preso da me, l’ho trattato male e gli ho fatto capire che non deve azzardarsi a toccarmi una seconda volta, ma lui persisteva a fissarmi e a seguirmi con lo sguardo per stare attento ad ogni cosa che facessi.
Mi alzai sorprendendolo e mi tolsi la canotta, faceva caldissimo dentro quella stanza e appena notai la mascella, del ragazzo dagli occhi verdi, arrivare quasi sotto terra, risi di gusto e lo salutai con un gesto della mano.

Don't || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora