Capitolo 5

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"Hyung?"

Jimin si stupì nel vedere sulla soglia della sua stanza Yoongi, in pieno pomeriggio. Questo, si grattò per qualche attimo la nuca per poi avanzare

"Posso stare un po' qua?"

Il più piccolo sorrise ampiamente e si spostò dal centro del letto, incrociando le gambe e appoggiando la schiena alla testiera del letto. Yoongi gattonò sul letto dell'altro e si sedette proprio di fronte a lui, afferrò Jimin dai fianchi e lo fece sedere su di sé sorridendo appena

"Ti stavi annoiando?"

Il più grande annuì tentennante ma non fiatò. Nonostante fosse solo dalla sera prima che i due non si vedevano a causa della canzone a cui stava lavorando Yoongi, questo stesso sentiva una mancanza profondissima nel non avere il più piccolo accanto e DOVEVA colmare questo vuoto

"Mi fai le coccole?"

Sussurrò Jimin strofinando il naso contro quello del più grande, con le mani che lentamente finivano tra i capelli corvini di questo, e leggendo nei pensieri di questo che non voleva far altro che farsi coccolare dal più piccolo. Quindi Yoongi annuì e gli lasciò un bacio sulle labbra, poi sul naso, sulla fronte, sugli occhi, soffermandosi molto sulle guance per poi passare al collo. Jimin sorrise a tutta quella intimità così pura e gli accarezzò dolcemente i capelli

"Ti mancavo?"

Il più piccolo ridacchiò alle sue stesse parole e Yoongi, dopo aver alzato lo sguardo su quello dell'altro, annuì con gli occhi sulle sue labbra, per poi spostarli sui suoi. Jimin lentamente tornò serio, accennando comunque un piccolo sorriso e il più grande non poté far altro che guardarlo negli occhi, ma guardarlo per davvero –perdersi nelle sue iridi scure e appoggiare la fronte sulla sua, per poi unire di nuovo le loro labbra.
Le loro bocche si muovevano in modo lento, dolce, quasi come una danza d'epoca e entrambi mai si erano sentiti così amati in quel momento: non è forse questo l'amore? Prendersi cura dell'altro, proteggerlo, coccolarlo, non fargli mai mancare nulla e Yoongi sentiva proprio dentro il suo petto questo senso di giustizia nell'esatto momento in cui le loro labbra si erano toccate.
Ma come facevano due persone come loro a poter stare insieme? Come potevano mandare avanti una relazione quando tutto remava contro? Quando i loro stessi caratteri, fottutamente impauriti dal futuro, non riuscivano a comunicare, a confessarsi qualunque cosa: perché confessare tutto avrebbe significato dar vita a tutto quello che stava succedendo, agli occhi di tutti e loro non potevano assolutamente permetterlo, soprattutto per questioni completamente diverse.
Inondato da quei pensieri, Yoongi si allontanò leggermente dalle labbra dell'altro con volto sofferente

"Hey?"

Jimin lo richiamò allarmato, poggiò una mano sulla sua guancia e gliel'accarezzò con delicatezza, Yoongi non ne voleva assolutamente sapere di alzare lo sguardo

"Ho... ho fatto qualcosa?"

Yoongi sospirò e scosse la testa chiudendo un attimo gli occhi, per poi posare di nuovo gli occhi su quelli dell'altro

"Non hai fatto niente Jiminie, sono io che sono un po' idiota"

Jimin serrò la mascella

"Smettila!"

Yoongi scosse la testa, 'Se solo sapessi, Jiminie'; il più piccolo lo spinse leggermente

"Ho detto smettila! Smettila di riempirti il cervello con queste cazzate! O farò zittire io il tuo cervello"

Il moro alzò un sopracciglio e alla domanda implicita di questo, Jimin lo avvicinò di nuovo a sé, sistemandosi meglio sulle sue gambe

"Ora tu taci!"

The Truth Untold | YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora