1.03 [Studio]
•Rifugiatosi nell'enorme biblioteca della città, i due ragazzi, che fino a quel momento non furono altro che semplici compagni di classe, iniziarono a studiare, nel bene e nel male, quella che era la materia che Katsuki proprio non comprendeva.
«Come diamine si risolve questo schifo?!- sbottò il biondo, già stanco di tutta quella roba, portandosi una mano tra i capelli ed iniziando a grattarsi il capo con frenesia e rabbia -Hey! Perché non rispondi?!»
Si voltò nella direzione di Eijirou, che pareva avere un viso non del tutto colorito ed in ottima cera.
«Hey, capelli di merda! Mi ascolti?!»
Accentuò il proprio tono, rendendolo più volgare e pesante mentre inclinava appena la testa alla sua destra ed inarcava un sopracciglio.
«Bakugou... Io mi sono totalmente dimenticato di essere una frana in matematica.»
Si accesero uno sguardo ed un sorriso dispersi sul viso del rosso, che era rivolto sul libro della materia da loro nominata. Come c'era da aspettarselo, la reazione del biondo fu dannatamente esagerata.
«Cosa?! E tu me lo dici solo adesso?! Perché cazzo lo stai facendo ora?!»
Alzò aggressivamente il tono di voce, alzandosi di scatto e poggiando il piede sinistro sulla scrivania, dove era riposto il vario materiale scolastico, guardando con fare omicida il ragazzo.
«È che, quando me l'hai chiesto, non mi hai lasciato la possibilità di scegliere...- sospirò e socchiuse gli occhi -In preda al panico ho acconsentito, dimenticandomi di dirti una cosa tanto importante.»
Terminò ed alzò la testa nella sua direzione, guardandolo preoccupato mentre si mordeva il labbro inferiore. L'espressione di Katsuki parve calmarsi e, in poco tempo, egli si ricompose, sedendosi nuovamente. Si apprestò ad afferrare matita e quaderno, iniziando a scrivere una formula su quest'ultimo, che ricopiava direttamente dal libro. Il rosso sussultò e lo guardò sorpreso, aggrottando le sopracciglia.
«Che guardi?- il tono di Katsuki pareva essere più calmo, anche se pur sempre minaccioso -Sbrigati a scrivere il primo esercizio: dobbiamo imparare a risolvere questa merda.»
In un certo senso, incoraggiò il ragazzo, riprendendo a scrivere solo dopo aver terminato la conversazione con quelle minacciose parole, che solo lui sapeva pronunciare con tanta naturalezza e libertà. A quella vista, Eijirou accennò un sorriso intenerito, calando la testa e seguendo le orme del compagno, che pareva piuttosto determinato nel passare l'esame scritto.
1.04 [Compagni]
•«Come sarebbe a dire che non sei passato agli scritti?!»
Urlò il biondo, stringendo con forza e rabbia il foglio che mostrava i voti dei vari componenti della sezione A.
«Me lo chiedo anch'io... -sospirò, guardando il ragazzo con fare dispiaciuto- Ho cercato di dare il meglio, invano. Che caso ironico: sei venuto da me in cerca d'aiuto, riuscendo a passare a differenza mia, che sono una frana.»
Sorrise nervosamente, grattandosi la nuca con la mano sinistra.
«Kirishima!- una squillante voce femminile interruppe la conversazione- Non sei l'unico, fortunatamente!»
Mina Ashido, una ragazza del gruppo con il quale passava molto tempo, gli sorrise, lasciandosi alle proprie spalle Denki Kaminari e Sero Hanta. Sul viso del rosso si accennò un'espressione di stupore, tanto quanto di tristezza.
«R-Ragazzi! Non pensavo che voi, insomma...»
Non riuscì a terminare la frase che si coprì gli occhi con l'avambraccio sinistro, mugugnando qualcosa.
1.05 [Sole e Luna]
•«Quindi dovrai studiare durante le vacanze? Una bella rottura di coglioni...»
Borbottò Katsuki, camminando di fianco al rosso, che si limitava ad ammirare lo splendido paesaggio illuminato da un sole che, lentamente, stava abbandonando il cielo, lasciando spazio alla luna.
Sole e Luna: due elementi così belli e tanto differenti. Entrambi con un ruolo, un posto e un ritmo proprio. Il sole, che vestirebbe divinamente nei panni di un galantuomo di mezz'età, accompagna con classe ed eleganza la luna, una perfetta donna della medesima età, adornata di voluminosi gioielli, che esaltano ancora di più sul vestito azzurro pompato e brillante che ella indossa. E danzano. Danzano che è una meraviglia. Danzano in quel breve attimo in cui entrambi si ritrovano: proprio al tramonto, quando il sole abbandona il proprio posto, cedendolo alla sua amata luna. Dopo una solare giornata illuminata dall'allegro sole, che sorride sempre alla cara terra che egli riscalda, arriva la notte: il momento quando, se si sta in silenzio, si possono udire i lamenti sofferenti della luna, che versa amare lacrime per un amore impossibile da portare avanti. E vivranno all'infinito così: consapevoli di amare un qualcuno di impossibile da sfiorare, toccare e coccolare con tanta libertà e facilità. E vivranno. Vivranno sperando che, un giorno, quest'amore possa consumarsi, sparendo per sempre.
Pensando al sole e alla luna mi è appena passata per la mente una storiella d'amore impossibile che, nel bene e nel male, ho riassunto e trascritto in questo capitolo.
Perdonatemi se ho terminato in questo modo: era necessario.
Cosa ne pensate della storia? Siete felici di leggerla?
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Alba || Kiribaku
FanfictionTratto dalla storia: Fra tutti quegli inizi, che ogni giorno ne sorgevano di nuovi, dando inizio ad una nuova storia, una fiammella era appena nata. Era debole, flebile ed affievolita, quasi trasparente, se paragonata alle più voluminose. Quella pic...