Capitolo 1 || Amico

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1.01 [Fuoco e Ghiaccio]

Katsuki Bakugou era sempre stato un ragazzo dalla personalità "esplosiva". Qualunque tipo di persona, animale ed essere vivente, pareva dargli un immenso fastidio. Stargli vicino era un'impresa quasi impossibile, ma una qualità di pochi. Fu proprio il caso di Kirishima Eijirou a rendere diversa la vita di Katsuki, che si era sempre presentata stressante, isterica e terribilmente opprimente. Quel ragazzo non si dava mai pace, cosa che non possibilitava quasi mai nemmeno al caro amico, che cercava sempre di calmarlo e di rendere la sua espressione in viso meno intensa possibile, invano. Entrambi erano l'uno l'opposto dell'altro, come il ghiaccio e il fuoco. Da un lato, il fuoco: un elemento libero, brutale, violento, pericoloso e dall'immensa forza, che lo rendeva capace di spazzare via qualunque ostacolo lo intralciasse nel suo cammino. Dall'altro lato, il ghiaccio: un elemento calmo, impassibile, innocuo, duro, ma doloroso che, nonostante la propria possenza, non sarebbe mai riuscito a placare la terribile ira del fuoco, che, anche se con una sola e semplice fiammella, lo avrebbe ferito e disintegrato in un batter d'occhio.
A differenza di Katsuki, Eijirou era sempre stato una persona altruista, gentile, solare, calma e "virile", come lui stesso si appellò orgogliosamente. Iniziò a passare il proprio tempo con Katsuki quando gli esami di fine anno erano alle porte: tutti quanti avevano trovato un gruppo e un pretesto per studiare in compagnia e i due furono gli unici a sentirsi esonerati dalla situazione.

1.02 [Amico]

Con fare rozzo e prepotente, Katsuki si avvicinò al rosso, che era di spalle, intento a parlare con uno dei suoi più cari amici: Denki Kaminari.

«Ascoltami, capelli di merda.- non esitò minimamente ad afferrarlo in modo brusco per la spalla destra, facendolo voltare nella propria direzione -Non mi va giù il fatto di studiare da solo ed ho bisogno di una mano in matematica: devi aiutarmi.»

L'improvviso avvenimento e l'insolita richiesta da parte del biondo lo fecero sussultare sorpreso.

«E non guardarmi con quella faccia da cazzo! Hai capito?!»

Come c'era da aspettarsi, il ragazzo s'innervosì immediatamente e lo attaccò verbalmente, quasi costringendolo a rispondere come egli voleva.

«O-Oh, Bakugou!- un sorriso gentile si abbozzò sull'angelico viso del rosso, mostrando alcuni dei suoi denti terribilmente aguzzi -A me va più che bene!»

Non esitò ulteriore risposta e, portandosi la mano sinistra dietro la testa, gli sorrise nuovamente.

«Perfetto, allora andiamo. Muoviti.»

Gli ordinò il biondino, che riprese a camminare in modo rozzo, tenendo la schiena lievemente curvata in avanti e le mani in tasca, fermandosi poco dopo e voltandosi nuovamente verso il rosso, che era ancora allo stesso punto di prima, intento a guardarlo.

«Beh? Che cazzo hai da guardare?! Perché non cammini?»

Ringhiò a quelle parole, guardandolo furioso.

«D-dovremmo iniziare proprio adesso?- deglutì rumorosamente, grattandosi la testa -Abbiamo appena finito le lezioni, in fondo...»

Cercò di persuaderlo in ogni modo con la propria voce balbettante ed un'espressione poco convinta: sapeva benissimo a cosa stava andando incontro. Il biondo sbuffò e sbattè con prepotenza il piede destro sul sedile di una sedia, standosene a denti stretti.

«Quello che comanda sono io, chiaro? La tua opinione contro la mia non vale un cazzo. Non mi interessa se avevi da fare: adesso ci sono io e devi occuparti di me.»

Strinse con forza un manico dello zaino, che era l'unico che teneva poggiato sulla propria spalla destra mentre guardava scocciato il rosso. Eijirou, ormai rassegnatosi alle continue minacce del biondo, sospirò ed alzò lievemente le spalle, voltandosi verso l'amico.

«Scusami, fratello. Ci vedremo un'altra volta, d'accordo?»

Alzò appena le sopracciglia e gli sorrise dolcemente, voltandosi poi verso lo zaino, che riempì con tutto il materiale scolastico, che si era portato per quella giornata.

«Non preoccuparti, fratello!»

Denki ricambiò il caldo sorriso, che rassicurò molto l'amico. La situazione venne però interrotta da Katsuki, che si era ormai stancato di aspettare.

«Hey, faccia di merda!- spostò il proprio sguardo sul ragazzo, che sobbalzò sentendosi osservato da gli occhi cremisi di Katsuki -Hai finito di starci tra i piedi o hai ancora molto da fare?»

Inarcò un sopracciglio, arricciando appena le proprie labbra. Quel gesto lasciò di sasso il ragazzo che, afferrando il proprio zaino, uscì frettolosamente dall'aula. Eijirou si voltò verso il biondo con ormai lo zaino sulle spalle.

«Non pensi di essere troppo rude con le persone?»

Gli domandò innocentemente, guardandolo con le sopracciglia lievemente inarcate mentre gli camminava di fianco lungo il corridoio.

«Io mi comporto come cazzo voglio e quando voglio, chiaro?!»

Lo rimproverò Katsuki, stringendo la mano sinistra in un pugno, da dove uscirono delle lieve esplosioni. Ejirou sospirò e calò la testa, socchiudendo gli occhi ed accennando un lieve sorriso.

«Dimmi, Bakugou.»

Disse a bassa voce, ottenendo l'attenzione del ragazzo.

«Perchè hai scelto proprio me per studiare?»

Chiese, guardando davanti a sé.

«Ah?- il ragazzo alzò lievemente la testa, guardandolo incuriosito, poi accennò un lieve broncio e calò la testa -Non volevo unirmi a nessuno di quei gruppi di merda; mi stanno tutti sul cazzo.»

Borbottò, guardando altrove. Eijirou sussultò e sgranò gli occhi, voltando la testa nella sua direzione.

«Quindi siamo amici?!»

Un sorriso di speranza si accese sul suo innocente viso, ma si spense poco dopo, udendo una risposta negativa.

«Amici? Non ho bisogno di amici! Nessun numero uno necessita di amici!»

Un'espressione arzilla comparve sul suo viso mentre faceva apparire delle esplosioni sulle proprie mani.

«Però tu hai chiesto il mio aiuto! Non trovi che sia una cosa poco virile per un numero uno?»

A quelle parole, il biondo sgranò gli occhi e sbiancò appena, voltandosi successivamente furibondo verso il rosso.

«Non farmi mai più delle domande del cazzo, intesi?!»

Lo rimproverò ed iniziò ad insultarlo mentre continuavano a camminare. Eijirou accennò un altro sorriso, scuotendo lievemente il capo.

"Chissà perché, ma io ti vedo proprio come un amico."

Alba || KiribakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora