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Taehyung non voleva pensarci, davvero.
Eppure lo sguardo di Jungkook, e le parole che lo accompagnarono, non riuscivano a lasciare in pace la sua mente.

«Vorrei sentire i tuoi gemiti, hyung.
Vorrei farti talmente tante cose...»

Si eccitava ogni volta che ci pensava, senza poter fare niente per evitarlo.
Quelle due settimane di pausa erano state come una dolce tortura per lui.
Ogni volta che lui e Jungkook restavano da soli anche solamente per pochi istanti si ritrovava con le labbra del minore contro le sue, senza potere, o volere, fare niente per evitarlo.

Non aveva mai avuto pensieri del genere, soprattutto sul maknae.
Insomma...era Jungkook! Era cresciuto con lui.
Come poteva?

Eppure eccolo lì, ora.

Da solo, all'interno del dormitorio.

Avevano ricominciato da qualche giorno ad allenarsi e fare prove su prove, ma quel giorno non ce l'aveva fatta.
Aveva rifilato a Namjoon e Jin un'altra scusa per evitarsi gli allenamenti in palestra.

Dati i suoi pensieri poco casti non gli sembrava il caso di restare a fissare Jungkook ballare e sudare.
No, assolutamente.

Lanciò uno sguardo verso l'orologio, erano andati tutti via da circa un quarto d'ora, quindi, volendo...
Si mordicchiò il labbro, indeciso sul da farsi.

Ma , non gli avrebbe fatto male.

Se provava a pensare all'ultima volta che si era masturbato neanche riusciva a focalizzare un giorno.
Stare sempre con altri sei ragazzi in casa non gli lasciava mai abbastanza privacy, quindi quella gli sembrò l'occasione perfetta.
E poi per colpa di Jungkook era incredibilmente duro.

Si alzò dal letto, mordicchiandosi distrattamente il labbro mentre raggiungeva il suo armadio.
Raggiunse la cassaforte all'angolo, dove gli altri credevano che tenesse i suoi accessori Gucci più importanti, l'aprì e ne estrasse un dildo di medie dimensioni con, alla base, una ventosa.
L'osservò per diversi minuti e poi accennò un sorriso, pizzicando con l'indice ed il pollice la punta del giocattolo.

«Okay, mi lascerò andare.
Torneranno tra non meno di tre ore, ho tantissimo tempo» parlò da solo, avvicinandosi poi alla sedia di legno della sua scrivania.

Si sfilò la maglia, e subito dopo pantaloni e boxer, tirando un sospiro di sollievo nel sentire l'aria fresca colpire la sua erezione bollente.
La accarezzò per qualche istante prima di portarsi la mano destra alle labbra, iniziando così a leccarsi da solo tre dita.

Era abituato ormai a farlo, anche se avrebbe di certo preferito avere qualcun altro lì con lui.
E poi immaginare Jungkook, dopo quel pensiero, gli venne del tutto naturale.

Ansimò spazientito, portandosi subito dopo la mano tra le natiche, piegandosi giusto un po' sulla scrivania.
Iniziò a prepararsi da solo, lasciando fuori uscire e rientrare le dita con agilità e sempre più desiderio di qualcosa in più.

Non appena si sentì abbastanza pronto, infatti, sfilò le dita e si rialzò, sistemando poi il suo giocattolo sulla base della sedia di legno.

Si posizionò con le gambe ai lati della sedia subito dopo, con il petto rivolto verso il poggia schiena per avere un qualcosa a cui aggrapparsi.

E fu lì, a quel punto, che chiuse gli occhi e ripensò alle parole di Jungkook, a Jungkook sudato, sdraiato a terra senza maglia in palestra, mentre che faceva gli addominali o le flessioni e quei versetti adorabili che fuori uscivano dalle sue labbra a causa dello sforzo.

Quei pensieri bastarono per fargli compiere il passo successivo.
Sistemò il giocattolo in direzione della sua apertura e, in uno scatto, si abbassò lasciandolo entrare completamente in sé.
Un lungo gemito abbandonò le sue labbra, e subito poggiò il gomito destro contro il limite dello schienale della sedia, portandosi così la mano tra i capelli per stringerli appena.

Non sentiva da troppo tempo un piacere del genere e, anche se non era con un'altra persona, andava comunque bene.
Iniziò a muoversi lentamente, prima un po' avanti ed indietro, poi su e giù, lasciando sbattere la sua pelle contro la base della sedia.

I gemiti continuavano a fuori uscire dalle sue labbra, sempre più numerosi ed intrisi di piacere, e poi la sua mano sinistra si allungò dietro di lui, sulla scrivania.

Sotto le dita sentì della stoffa e, aprendo gli occhi, capì di avere sotto mano la maglietta che Jungkook si era tolto poco prima di andare via.

E sì, sapeva che quello era da malati, davvero, ma non poté fare a meno di portarsela al viso, inspirando così il suo odore mentre aumentava i movimenti del suo bacino e tornava a chiudere gli occhi.

E fu lì che gli sfuggì.
Un gemito, un nome in particolare.

«A-ah...J-jungkook...»

E continuò così, ignorando il rumore della porta al piano inferiore, troppo preso da quel piacere.

«Tae! Ho scordato il cellulare, è lì?» domandò Jungkook dal piano inferiore, corrucciando però l'espressione nel non ricevere alcuna risposta.

Iniziò dunque a salire le scale, in silenzio, pensando che il suo hyung stesse dormendo ma, giunto in prossimità della loro stanza, udì perfettamente dei gemiti.

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:D
Quanto mi sto vergognando per tutto ciò-- 😂

Can I hear your moans? || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora