capitolo ventunesimo.

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JESS'S POV

Stavo camminando per le vie affollate di Los Angeles, dovevo distrarmi a tutti i costi. Ringraziai mille e mille volte Calum quando mi fece uscire dalla porta sul retro, se avessi visto Luke ancora una volta dopo tutto quello che era successo tra noi, probabilmente gli avrei tirato un vaso in quella sua fottuta testa vuota.

Il mio subconscio continuava a ripetermi che come distrazione sarebbe stata più opportuna una maratona della terza stagione di American Horror Story, ma semplicemente la mandai a 'fanculo ed entrai nel primo locale decente che mi ritrovai davanti.

Quando entrai, la musica mi rimbombò nelle orecchie, facendomi stordire più di quanto già fossi. Il locale non era molto grande. Si divideva tra la pista da ballo e il bar. A passo deciso mi avviai verso il bancone per ordinare qualcosa da bere, quando una mano mi cinse la spalla, costringendomi a girarmi.

"Non dovresti essere qui."

"Calum, fatti i cazzi tuoi, devo distrarmi." gli gridai contro in modo che il mio tono di voce in qualche modo superasse quello della musica. Detto ciò gli diedi le spalle e mi avvicinai di più al bancone.

"Hey, cosa vuoi da bere, tesoro?" mi chiese il cameriere con fin troppa confidenza

"Una bomba blu [ La bomba blu, nelle discoteche della mia regione, Friuli Venezia Giulia, è una bibita alcolica molto forte. Se ne bevi più di quattro rischi il coma etilico. Ve l'ho detto perché non sono sicura che tutte voi sappiano che cos'è. xx ] per me e dell'acqua frizzante per la ragazza." intervenne Calum, ordinando anche per me

"Acqua frizzante?"

"Non dovresti bere, sei solo una bambina." rispose sedendosi nello sgabello accanto al mio

"Ma ho diciassette anni!" protestai

"Appunto, che ho detto io? Puzzi ancora di latte." proferì prendendo un sorso dal suo drink, e quando finalmente il cameriere mi passò la mia inutile acqua frizzante, non ci pensai due volte a buttarlo in faccia al ragazzo seduto accanto a me, il quale mi guardò stupito, boccheggiando per prendere aria. Sorrisi soddisfatta, alzando il medio nella sua direzione. Rivolsi uno sguardo al cameriere che si godeva divertito la nostra piccola litigata, mi avvicinai a lui.

"Ti va di ballare?" gli urlai all'orecchio in modo da farmi sentire. Mi sorrise, scavalcando il tavolo e portandomi verso la pista.

CALUM'S POV.

Un bicchiere d'acqua in faccia. Wow, non me lo aspettavo sinceramente. Mi alzai dallo sgabello, in cerca della mora, ma con scarsi risultati. Rassegnato, mi avviai verso i bagni, dovevo stare un po' in pace, quella musica mi stava spaccando i timpani, quando la vidi... attaccata al cameriere. Che schifo. Con grandi falcate mi avvicinai a loro, staccandoli.

"Tu dovresti tornare al lavoro," dissi riferendomi al cameriere "Oh e stai certo che è pulita. Non serviva che ti strusciassi su di lei come uno straccio." aggiunsi

"E tu, vieni ti riporto a casa." dissi afferrando Jess per un polso e andando verso l'uscita

"No, Calum, no!" si lagnò lei "Voglio restare!"

"Vedi? Sei proprio una bambina viziata. Ora sta' zitta e cammina." la avvertì. Lei ruotó gli occhi per poi seguirmi fuori dal locale.

Il viaggio in macchina fu silenzioso. Lei si limitava a guardare il paesaggio fuori dal finestrino e io a tenere gli occhi fissi sulla strada, lanciandole qualche occhiata di tanto in tanto. Dopo circa mezz'ora di viaggio, parcheggiai davanti a casa mia.

he looks so perfect. -  Luke Hemmings [completa.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora