Lupo

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Non pensavo mia sorella potesse essere così pesante. La stavo trasportando da mezz'ora per i mezzi della città fino ad arrivare a casa totalmente esaurito.
Apro la porta, entro e butto Sole sul divano. Senza pensarci un attimo mi sdraio accanto a lei e cominciò ad accarezzarle il viso. Le guance morbide, bianchissime che solo un momento prima erano infuocate dalla rabbia; passo le mie dita affusolate sulle sue ciglia nere e sulle palpebre che coprono i suoi occhi di ghiaccio.
Quegli occhi che avevano immobilizzato i miei amici, quegli occhi che non so come leggevano nel pensiero... Forse solo il mio pensiero.
Le stringo forte la mano fredda, proprio come avevo fatto mentre era infuriata e dopo mi addormento poggiando la sua testa sul mio petto.
Lupo basta. Sei troppo dolce con lei. Questa tua sfacciata calma in ogni situazione non ti porterà da nessuna parte. Tu sei un fascinātor priceps, vali più di qualsiasi altro fascinātor o diva. Smettila di stare con quella stupida... Fai finire questa storia. ORA!
-Ragazzi forza alzatevi! Sono le otto e mezza... State dormendo da tre ore. Non vorrete saltare la cena?-
Spalanco gli occhi e pizzico con due dita la mia stessa pelle. Sono a casa, nel mio divano, mia mamma è davanti a me e mia sorella è ancora sdraiata su di me.
Tutto molto normale ma...
C'è un "ma" so che è successo qualcosa... Ma cosa? Sto per caso impazzendo?
-Lupo! Mi sembri spaesato. Sveglia tua sorella e sbrigatevi ad aiutarmi con la cena prima che arrivi Michele.-
Pizzico anche mia sorella, quella infatti si sveglia mollandomi un calcio. Simpatica, come al solito.
Mi abbraccia forte e sussurra: -Lupo, davvero io non so cosa sia successo... Vedevo solo gli occhi... Volevo immobilizzarli. Tutti. Subito.- Le accarezzo la fronte, ma un terribile ricordo affiora... Sei troppo dolce con lei.
Sposto bruscamente la mano e ci dirigiamo verso la cucina. Mamma si muove frettolosa tra i fornelli, mentre io e Sole apparecchiamo la tavola.
Tutto è pronto giusto nel momento in cui entra Michele. Cala il silenzio.
Ci sediamo a tavola e cominciamo a mangiare le squisite polpette della mamma.
-Beh cosa avete fatto oggi ragazzi?- Esordisce Michele.
Sole si scurisce in volto e io comincio a parlare inventando una bugia dopo l'altra finché non vedo il volto di Michele soddisfatto. Finito di mangiare ritiriamo i piatti e io mi rinchiudo nella mia camera buttandomi nel letto.
Comincio a pensare, rifletto su tutto: mia sorella, i suoi occhi gelati e la voce... Quella voce che mi aveva parlato nel sonno e che avevo paura di rincontrare. Non dovevo dormire, l'avrei risentita... No, no non doveva succedere.
L'ansia sale, ho il fiato corto, ma le palpebre sempre più pesanti. Mi sto addormentando, il sonno è sempre più forte... Ma io non dovevo non dormire? Sono praticamente nel mondo dei sogni, la voce non si è ancora fatta sentire. Mi tranquillizzo e chiudo definitivamente gli occhi.
Credo il mio sonno sia durato tre minuti, infatti sento una mano caldissima poggiarsi sulla mia fronte.
-Sole, torna in camera tua... Dai fastidio- Sbotto io, tentando di spostare quella mano.
Dopo una voce d'argento bisbiglia: - Non sono Sole...-
Questa rivelazione è come una spada che mi trafigge il petto, mi sento sprofondare, la testa gira...
Ho appena sentito quella voce...Una mano mi ha toccato.
No.
Non ci credo.
Sto sognando.

Wolf sun- Il principioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora