7. Il rispetto prima di tutto.

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I quattro nobili.

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«Tutto nella norma, Tancredi?»

«Sì, Quesdior. Stavamo quasi per farci scoprire ma la Nuova ha fatto in tempo a scappare dai suoi amici.»

«Ottimo.»

«Sicuro che non abbiano visto niente?»

«Braos, non ti fidi di me? Puoi stare più che tranquillo. La sosia è comparsa appena lei è svenuta, le ho dato tutte le raccomandazioni e poi siamo arrivati qui. Ho fatto più in fretta che potessi, ma c'era traffico nello spazio.»

Le voci arrivarono alle orecchie di Kaycee come echi. Spazio? Quesdior? Nuova? Ma di cosa stavano parlando? L'oscurità, che da un giorno a quella parte era diventata la sua migliore amica, abbandonò la Xìtone che poté finalmente aprire gli occhi e fare mente locale. Ma sì, il nuovo mondo! Purtroppo non era un sogno, si disse mentre cominciava ad abituarsi alla luce del sole che filtrava nella stanza e a rammentare tutto ciò che le era accaduto non poco tempo prima... o almeno credeva di essere in una camera, dato che le iridi erano puntate solo sul soffitto e non aveva intenzione di spostarle da lì: voleva solo addormentarsi di nuovo, e quella volta per sempre.

Non fece in tempo a domandare dove si trovasse -dato che sapeva, in cuor suo, che non sarebbe rimasta lì per sempre- che nel suo campo visivo comparvero Tancredi con un'espressione paurosamente seria e un uomo che sembrava un po' più grande di lui ma di certo non più brutto: era alto, anche questo abbastanza muscoloso, aveva i capelli viola come Kaycee e gli occhi di un limpido blu, diverso da quello della ragazza. La pelle era di un chiaro verde acqua e una fossetta sulla guancia sinistra, assieme al nasino all'insù e le labbra sottili, lo rendevano davvero meraviglioso. Kaycee rimase incantata da tanta bellezza e per un attimo si chiese se non fosse finita in paradiso.

Glielo ricordiamo noi che sono Semi-Dei e che se non sono bellissimi loro non so proprio chi altro potrebbe esserlo?

Lo Xìtone che somigliava alla Nuova le tese una mano dopo che lei si mise a sedere su quello che sembrava un piccolo lettino, sfoggiando un sorriso che non aveva niente a che vedere con quello antipatico e derisiorio di Tancredi -al contrario era luminoso, buono, leale-, tanto che Kaycee non poté fare a meno di ricambiare con altrettanta dolcezza: gli stette subito simpatico.«Ciao, Kaycee! Mi chiamo Quesdior e, come sicuramente ti avrà detto mio fratello Tancredi, sono un Nobile Quàdax, figlio di Quàxius Dio dell'acqua, colui che protegge questo mondo assieme ai tre Nobili miei fratelli e che fa parte, assieme a loro, del Concilio, nel quale ci occupiamo di tutti i problemi del nostro pianeta. Benvenuta a Xitònio!»

«Grazie... uhm... Quesdior.» Disse timidamente la ragazza. Il suo mentore intanto la osservava con stupore e le braccia conserte, facendosi due domande sul suo conto, come se gli sembrasse strano che la piccola Xìtone fosse così gentile e tranquilla con il fratello: non aveva ancora capito che Kaycee si comportava male con chi meritava altrettanto e bene con chi le dava del bene!

Il Quàdax a quel punto si spostò, indicandole altri due Xìtoni molto diversi da loro. Uno di questi era il più basso del gruppo; aveva gli occhi rossi e la pelle completamente arancione. I capelli erano di un marrone molto scuro e alla piccola Dixon ricordò la donna che Calvin aveva rischiato di investire la mattina in cui tutto era iniziato. Calvin... quanto le mancava! Chissà cos'era successo dopo che la sostituta era tornata in camera... lui si era accorto della vera natura dell'estranea o si era lasciato abbindolare come avrebbe fatto con tutti i suoi amici e la sua famiglia? E se la sosia le fosse piaciuta di più? Ah, ma può stare tranquilla che tra poco prenderò nuovamente il mio posto e quella finirà all'inferno, pensò la Nuova con lo sguardo sempre basso. Il nervosismo e la gelosia tornarono a farsi strada in lei mentre, per via della distrazione, non aveva notato nemmeno la bellezza del Fèxo che aveva davanti. Ma io sì! Era perfetto, così come tutti gli altri: le labbra grandi e carnose, il naso a patata che lo rendeva più attraente, le sopracciglia folte e ben delineate... e il Tùxas di fianco a lui, che dire! La sua pelle era tutta verde chiaro, con gli occhi dello stesso colore e i capelli nero carbone, che assieme alle iridi luminose lo rendevano meraviglioso. La parte che ho apprezzato di più di lui, invece, è stata la mascella squadrata e i denti perfettamente dritti. Se avessi dovuto scegliere chi mi piaceva tra i quattro, a essere sincera, non avrei proprio saputo farlo: ognuno aveva un suo fascino che lo rendeva splendido a modo suo e mai, ripeto, mai io e Kaycee avremmo visto Xìtoni altrettanto perfetti quanto quei Semi-Dei. «Lascia che ti presenti gli altri miei due fratelli. Lui è Braos, come avrai capito dal colore della pelle è un Fèxo -controlla quindi il fuoco-; colui che si trova alla sua destra è invece Ponfom -Tùxas, controlla la terra.»

Xìtoni- l'albero della disgraziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora