All'ultimo respiro

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Finito di cenare , usciamo dal ristorante e ci rechiamo nella piazza principale di Firenze. Passeggiamo lungo le vie medievali della città.
Improvvisante Elijah afferra la mia mano, io non ho il coraggio di tirarla indietro e quindi lo assecondo, stringendo maggiormente la presa. Lui si volta verso di me e mi regala un sorriso dolce, sincero, puro.

"Il pizzo ti sta un incanto e questo vestito ti valorizza moltissimo, sei semplicemente stupenda, mi hai lasciato senza fiato." Lo osservo . Nei suoi occhi leggo pura sincerità . Le mie guance diventano nuovamente rosse.

"Ti piace Firenze ?" Domando .
"Io amo Firenze, è uno dei maggiori centri artistici del mondo. Nei suoi musei e nel suo centro storico vi sono opere di architettura , scultura e pittura di valore inestimabile."
"Lo so, lo so. Anche io adoro Firenze, specialmente la sua aria prettamente medievale. E per un'artista come me è una fortuna vivere in una città così."

"Sei un'artista?" Elijah sembra incuriosito.
"Si, dipingo e disegno. È una mia passione , ce l'ho nel sangue sin da piccola." Rispondo, cercando di non guardarlo.

"Potrei vedere qualche tua opera ?" Mi chiede.

"Ehm, no. Mi dispiace, i miei quadri sono privati, non li mostro a nessuno. Mi sentirei a nudo se li facessi vedere a tutti, perché nei miei dipinto c'è un pezzo della mia anima e non voglio che tutti la conoscano."

"Capisco." Elijah sembra essersi incupito.
"Dai , non essere offeso. Andiamo verso Palazzo della Signoria. "

Passando per piazzale Michelangelo , mi accorgo che quest'anno il numero di turisti , giunti qui da ogni dove, è incredibilmente aumentato.

Chissà che ora sarà.
Continuiamo a passeggiare anche se Elijah è diventato molto silenzioso.
Ci inoltriamo in un piccolo viale , uscendo dalla folla che inonda il piazzale.
Accidenti , questi San pietrini non sono l'ideale per camminarci sopra con i tacchi. Che dolore lancinante ai piedi. Vorrei sedermi. Ma cerco di camuffare la sofferenza.
D'un tratto Elijah si ferma. Rallento e mi fermo per vedere cosa gli succede.
Si avvicina, sicuro di sé. Mi prende il viso tra le mani per farmi sollevare la testa e incontrare i suoi occhi.
Mi attira tra le sue braccia , stringendo il mio corpo contro il suo , e quella mossa repentina mi coglie di sorpresa.

Sfiora la mia nuca con le labbra e con le dita traccia leggeri cerchi lungo la schiena scoperta, provocandomi brividi di piacere.

Scioglie il mio chignon , lasciando ricadere la mia folta chioma castana. Mamma mia , sto andando a fuoco. Abbasso lo sguardo imbarazzata.
Lui avvolge i miei capelli intorno al polso e le da un piccolo strattone , costringendomi a guardarlo negli occhi. La sua bellezza, la sua autorevolezza e il suo dominio mi sovrastano.
Non so cosa fare. Sono bloccata e i miei muscoli non riescono ad allontanarsi da quell'uomo tanto misterioso quanto eccitante.

Lentamente Elijah si china a baciarmi sulle labbra con una dolcezza indescrivibile , mi morde il labbro inferiore.
Via, via il bacio diventa più travolgente.
Le sue labbra ora sono esigenti, lente, decise e plasmano alla perfezione le mie.

Ci distacchiamo, e noto che entrambi siamo senza fiato. Mi gira la testa.

"Sei la voce che nessuno sa ascoltare, la luce del lampione ,che illumina questo viale, soffusa eppure c'è. Resta ancora qui con me, Suami ."

Emetto un'ultimo respiro prima di cadere in un'apnea degna del migliore sub.

"Ora possiamo sederci , se vuoi." E indica una panchina non molto distante da noi.
Io riesco solamente ad annuire.
Che cosa avrà voluto dire con quelle parole?
Non capisco dove vuole arrivare.

"Ehm...Elia" prendo coraggio mentre mi siedo sulla panchina.
"Dimmi Suami ."
"Che cosa vuoi realmente da me? Sappi che se stai cercando di abbindolarmi per portarmi a letto non funziona." Dico tutto d'un fiato.
Elijah inizia a ridere. "Mia piccolina..." Prende le mie mani "se avessi voluto divertirmi a letto, avrei scelto una donna con molta più esperienza , capace di soddisfare le mie voglie, mentre se adesso sono qui con te , è perché voglio veramente approfondire la nostra conoscenza."
Le mie pupille si dilatano per lo stupore.

"Dici sul serio Elia ?" Ancora non ci credo.
"Si, sul serio." Mi sorride.
"Però, tu sei più grande di me."
Elijah si blocca di scatto. Si irrigidisce , abbandona le mie mani. Ha cambiato nuovamente umore, proprio come stamani.

"Hai ragione. Non ti fa bene ciò che sono. Fai bene a voler stare lontana da me, avrei voluto provare a costruire qualcosa di più , ma forse non ne sono capace.
Su andiamo, ora ti riporto a casa."
Detto questo si alza dalla panchina e inizia a camminare verso la sua automobile.
E ora cosa ho fatto? Parlo sempre a sproposito.

Mi levo i tacchi per poter correre e raggiungerlo in tutta fretta. I miei piedi calpestano la pietra levigata delle stradine. Non appena lo raggiungo, poggio una mano sula sua spalla massiccia.
Si volta. Mi osserva con uno sguardo tormentato. Non glielo avevo mai visto. Si volta nuovamente. Mi fa salire in macchina e parte in direzione di casa mia.

L'aria che si respira è come un vento gelido d'inverno. L'uomo che avevo visto prima, passionale, travolgente, caloroso , che mi aveva travolto in quel bacio ha lasciato posto ad un re dal cuore di ghiaccio. Si è terribilmente allontano. Lo percepisco.

Arrivati davanti casa, salto in fretta fuori dall'auto.
"Grazie mille per la splendida serata Elijah." Dico aspettando una sua risposta ma niente , si limita ad annuire serio.

"Beh, allora...buonanotte Elia." Chiudo lo sportello e scatto via verso l'ingresso di casa, con i tacchi in mano e grosse lacrime che mi colano dagli occhi.
Lancio un'ultima occhiata alle mie spalle, ma l'automobile è già sparita.

La notte è troppo silenziosa adesso.

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