Mi svegliai di nuovo sentendo meno dolore. Mi sentivo molto meglio in effetti.Però c'era qualcosa che non andava. Sentivo delle voci ed ero abbastanza certa che non le stesse inventando il mio cervello.
Erano in tante, di quello ero certa.
La voce più vicina a me - un uomo dalla voce profonda - diceva "Dovrebbe svegliarsi a momenti ormai".
Poi ne udii un altra.
"Ma che razza di creatura è?"
"Un licantropo?"
"No, non può essere un lupo mannaro"
Uno sbuffò "Un coyote mannaro?"
L' uomo vicino a me parlò di nuovo. "Non credo che sia neanche quello"
Io accennai un sorriso. Si stavano sforzando di capire che cosa fossi e la cosa mi divertiva.
L'uomo parlò di nuovo "Zitti... è sveglia. Ci sta ascoltando"
Come aveva fatto a capire? Forse era perché avevo sorriso.
"Ehi, so che sei sveglia" disse di nuovo la voce.
Aprii gli occhi lentamente e una luce puntata su di me mi accecò. Ringhiai. "La luce... Spegnetela..."
Esaudirono il mio desiderio. Interessante.
"Allora... chi sei?" disse un altra voce, più giovane.
Mi misi seduta sbattendo gli occhi più volte per adattarmi alla luce fioca della stanza.
Ero seduta su un tavolo, le gambe che ciondolavano giù.
Non risposi e mi guardai attorno. Ero in una... Clinica veterinaria?! Non sono mica un animale! Anzi... sì, forse lo sono per metà...
Però la cosa che mi stupì fu vedere così tanta gente attorno a me.
C'erano almeno una quindicina di persone, tra adulti e ragazzi.
"Dove mi avete portata?" ringhiai salendo sopra il tavolo e sfiorando quasi il soffitto.
"Dove. Mi. Avete. Portata?!" ruggii di nuovo scandendo le parole.
Un uomo dalla pelle un po' scura e praticamente pelato mi si avvicinò e sorrise amichevolmente.
"Stai tranquilla, non ti vogliamo fare del male. Siamo nella mia clinica veterinaria e io sono Deaton" disse gentilmente e in modo sincero. Mi fece calmare un po', ma le cose peggiorarono di nuovo quando un ragazzo vicino alla porta parlò.
"Chi ha detto che non le faremo del male? Magari è una spia nemica o qualcosa di simile. Io direi di metterla sotto tortura se non ci parla" sghignazzò.
Ero talmente accecata dalla rabbia che lo attaccai.
Mi diedi una spinta sul tavolo per poi andare a darmi un altra spinta con un piede sul muro di una parete e saltargli letteralmente addosso.
Lo atterrai e lo piantai a terra con gli artigli sfoderati e gli ruggii in faccia.
Mi guardò abbastanza spaventato all'inizio - forse per il mio aspetto da lince - ma poi riprese animo e mi prese per le spalle facendomi sollevare da terra.
Sentivo che le persone attorno gridavano in cerca di separarci, ma io volevo quel ragazzo morto ai miei piedi.
Cercò di scaraventarmi via, ma io ero attaccata a lui e non mi staccavo.
Andavo sempre più a fondo con gli artigli e lui cominciava a sanguinare di brutto. Stavo godendo un sacco.
Lui mollò la presa e con tutte le sue forze mi staccò facendomi scivolare elegantemente a terra come se fossi una ballerina. Il ragazzo si toccò le ferite con le mani e fece una smorfia. Socchiusi gli occhi e sorrisi, soddisfatta del mio lavoro.
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Artigli sfoderati //Teen Wolf
WilkołakiStoria ambientata nel mondo di Teen Wolf con protagonista Elisa, una ragazza che ha un potere sovrannaturale mai visto prima.