Avevo gli incubi. Ogni notte non dormivo, pensavo e ripensavo a tutto quello che purtroppo dovevo sopportare. Era troppo per me. Stavo perdendo me stesso, non sapevo più dove guardare nè cosa fare, avevo bisogno di cambiare, cambiare i miei modi e smetterla di essere così debole. La mia reputazione non era mai stata così pessima, tutti mi vedevano come quello che non ero, per tutti indossavo la maschera del fallito, per loro ero un semplice sfigato senza amici. Forse da una parte era vero, amici non ne avevo.
La mia situazione era abbastanza critica. Di giorno venivo la maggior parte del tempo preso in giro da tutti, insulti continui che ormai ne avevo fin sopra il collo, e la sera, che pensavo fosse il momento in cui mi lasciavo andare, non dormivo per via degli incubi costanti. Non pensavo di poter andare avanti con tutti questi problemi. Finite le sedute dallo psicologo ne presi altre, uno strizza cervelli forse avrebbe potuto cambiare le cose. A scuola invece tutto era identico. Io il solito insicuro che cercava costantemente ogni giorno di farsi un nuovo amico ma venivo continuamente escluso, ma nonostante tutto fingevo qualche sorrisetto qua e là quando i professori mi facevano qualche complimento per qualche voto. È incredibile quante cose puoi nascondere mettendo su un sorriso. Basta che allarghi leggermente la bocca, fai vedere la fila di denti e tutti pensano che tu stia bene. Che razza di stupidi. Le persone di per sè sono stupide. Nessuno capisce i tuoi problemi neanche piangendo, figuriamoci sorridendo. O forse lo facevano di proposito, sapevano che loro erano la causa del mio male ma nel contempo fingevano di non saperlo e ne rimanevano indifferenti.
Tutti tranne Valerie. Lei ogni volta che avevo qualcosa lo notava anche ad un miglio di distanza. Lei davvero ci teneva a me e davvero voleva in qualche modo aiutarmi. A volte mi sfogavo con lei, non so come ma lei mi capiva, come se le cose che provavo io le avesse provate precedentemente anche lei, e ne fosse uscita come una guerriera e niente e nessuno poteva farle più del male.
Io potevo costruire un castello con tutte le pietre che mi tiravano contro. Ero stanco e annoiato di tutto ciò, ero stufo e incazzato con me stesso, pensavo sempre senza mai agire, aspettavo un treno che non arrivava mai, il treno della pace tanto desiderata, del sollievo e della quiete dopo la tempesta, ma questo treno sembrava non aver lasciato neanche la stazione, quindi figuriamoci.
Le giornate a casa invece erano abbastanza tranquille. Mi rinchiudevo in camera e ascoltavo la musica. Quando sei felice la ascolti, ma quando sei triste capisci il vero significato delle parole. E questa era la parte che preferivo. Nonostante stessi soffrendo e la voglia di morire non mi mancava, ascoltavo canzoni tristi come "Believe in me" di Demi Lovato, e leggevo attentamente il testo ascoltando con attenzione le parole. Wow, sensazione incredibile. Quel che diceva in parte mi rispecchiava. C'era una frase in particolare che mi dava sollievo, quella frase diceva:
" I don't wanna be afraid, I want to wake up feeling beautiful today." ovvero "Non voglio essere spaventato, oggi voglio semplicemente svegliarmi sentendomi bello." Era quello che provavo. Volevo smettere ogni giorno di avere paura, di essere giudicato e preso in giro, volevo semplicemente sentirmi bello, più che bello volevo sentirmi bene, con me stesso prima di tutto. Un'altra canzone che adoravo ascoltare era "Born this way" di Lady Gaga. Diamine quella canzone a volte la sentivo davvero importante, parole come "In the religion of the insicure I must be myself, respect my youth." mi facevano forza, intendevano che nell'essere insicuro io dovevo continuare ad essere me stesso senza fingermi nessuno, e loro dovevano rispettare il mio modo di essere. Ci pensavo moltissimo a queste parole, avrei voluto un sacco di volte urlarle contro al mondo intero, ma sapevo che sarei risultato solo un povero scemo. Volevo solo credere in me, farmi forza da solo, crescere e spaccare tutto. Ma il più delle volte desideravo sparire dalla circolazione, talmente tante volte mi sono sentito oppresso che mi sentivo di troppo, tanto da pensare "Ma se mi ammazzo e sparisco una volta per tutte a chi importa? Forse farei la cosa giusta, levo un peso a tutti quanti." Quando pensavo a questo le lacrime uscivano da sole, neanche mi sforzavo a piangere perchè uscivano come l'acqua nelle cascate del Niagara, tutto il tempo così. Io solo con la musica stavo bene, era il mio momento in cui sentivo che qualcuno cantando potesse davvero aiutarmi, avrei voluto averle vicino a me e raccontarle tutti i miei problemi dato che loro - Demi Lovato e Lady Gaga - anche avevano subìto atti di bullismo. Io e loro due, quando le sentivo era questo che provavo. A scuola anche sentivo la musica, nei momenti più depressi delle mie giornate, e tutto crollò poco dopo quando qualcuno disse in giro ciò che ascoltavo.
Volevo non fosse mai successo.Nicolas:
La storia avrà una svolta nei capitoli successivi.👀
Nel frattempo.. cosa ne pensate di questo? E cosa vi aspettate dai prossimi?
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WORDS KILL
General Fiction«Quando sono entrata in rehab ho capito che, in fondo, molti sapevano dei miei problemi. Nasconderli sarebbe stato stupido ed inutile perché così ho pensato che parlarne apertamente sarebbe stato meglio. E quando ho iniziato a parlare ho realizzato...