-sei mesi dopo-
Erano trascorsi circa sei mesi da quella fredda serata di inizio dicembre in cui Harry e Alice avevano discusso sulla questione di avere un altro figlio e in cui erano arrivati alla conclusione di provarci tramite la fecondazione artificiale; le cose però erano rimaste per lo più invariate.
Harry continuava a desiderare l'arrivo di un secondo figlio, desiderio che però, nonostante tre operazioni nell'arco di pochi mesi, non si era ancora realizzato, Kiersten continuava a condurre la semplice esistenza di una bambina di quasi quattro anni mentre Alice continuava a promettere un qualcosa che in realtà, pur volendo, non poteva mantenere.
"Credevo sarebbe stato più semplice" esordì Harry mentre una lacrima gli rigava il volto e tra le mani stringeva ancora quel test di gravidanza che un'ennesima volta era risultato negativo "Harry sapevamo che non sarebbe stato facile" parlò Alice, sedendosi di fianco al fidanzato sul bordo del letto "forse io e te siamo destinati ad avere una sola figlia" "perché dici questo? Siamo ancora molto giovani, abbiamo tutto il tempo del mondo per-" "no, non è vero" rispose Harry, piangendo "io non ne posso più di questi interventi. Tre, tre dannate volte a distanza di cinque mesi e ancora niente" "amore mio vedrai che quando meno te lo aspetti arriverà" Alice strinse tra le braccia il riccio e prese ad accarezzargli i capelli.
Di scatto Harry si liberò dalla presa della ragazza, quasi infastidito, si alzò e cominciò a frugare nel grande armadio della loro stanza.
"Cosa stai facendo?" "esco, ho bisogno di prendere aria..." rispose infilandosi prima i pantaloni e poi una camicia a caso "ci vediamo dopo" Harry posò un piccolo bacio sulla fronte di Alice, prese il telefono e le chiavi di casa e uscì, senza degnare di un saluto la sua piccola bambina che giocava nella sua stanzetta.Harry camminò per ore senza meta fin quando, giunta ormai sera, si intrufolò in uno strano locale del centro; con passo deciso si avvicinò al bancone del bar e prese posto su uno sgabello.
"Vodka liscia per favore" ordinò al cameriere, il quale in pochi minuti gliela servì.
Il ragazzo ingerí il superalcolico in un solo sorso e fu costretto a strizzare gli occhi e a tossire per quanto era forte; subito abbassò lo sguardo e cominciò a fissare il suo ventre vuoto da ormai quasi quattro anni e se lo sfioró delicatamente. Sul viso dolce di Harry si poteva leggere tutto il dolore e la delusione per quella nuova sconfitta a cui non era preparato.
"Dovresti andarci piano con quello" disse una voce sottile alle spalle del riccio "che cosa vuoi Louis?!" domandò seccato il minore, ordinando subito un Negroni sbagliato "niente, volevo solo conversare un po' con te" "beh non è il giorno adatto per farlo" sputò acido, buttando giù la bevanda che gli era stata appena servita "si lo vedo, sembri un alcolista! Fammi indovinare...hai fatto il test di gravidanza ed è risultato negativo". Harry rimase in silenzio e strinse forte le mani attorno al bicchiere, fino quasi a romperlo "lo prenderò come un si" "si può sapere cosa cazzo vuoi?! Si, ho fatto il test ed è risultato negativo, sei felice ora di saperlo?!" gridò il riccio, sul punto di piangere.
In un attimo il maggiore si rese conto quanto contasse per Harry avere un secondo figlio e, pur non avendo alcuna colpa, si sentí colpevole e responsabile dell'infelicità del suo ex. Gli sfioró piano il braccio con fare consolatorio e "mi dispiace Haz, davvero. Vedrai che prima o poi ci riuscirai" disse, cercando di calmarlo. Harry accennò un sorriso ed ordinò l'ennesimo drink a cui ne seguirono molti altri fino ad arrivare a non reggersi quasi più in piedi."Ma quanto cazzo hai bevuto?!" domandò Louis retoricamente, trascinando quasi il riccio all'interno del suo appartamento "io non h-ho be-vu-to" rispose Harry, il quale era letteralmente ubriaco e scoppiò poco dopo in una risata insensata "no, non hai bevuto, hai ragione" ribatté l'avvocato, tirando su il pollice della mano destra "ti h-ho detto c-he non so-no ubriaaaco" gridò il più giovane inciampando è ritrovandosi perfettamente seduto sul divano del salotto di Louis.
Quest'ultimo fissò molto attentamente il ragazzo dai capelli ricci. Era bello ed incredibilmente sexy, nonostante fosse fradicio.
Quello che balenò poco dopo nella mente del liscio e ciò che successe quella notte andava oltre ogni limite possibile; Louis ed Harry finirono al letto insieme, senza alcuna protezione.
Fu una notte di puro sesso, piena di eccitazione ma priva di passione e, soprattutto di amore. Harry si fece scopare quasi come se fosse un adolescente in piena crisi ormonale, senza neanche rendersi pienamente conto di ciò che stava accadendo, al contrario di Louis che invece era perfettamente sobrio e cosciente.
Dopo essersi completamente svuotato in Harry, Louis sfioró le lebbra del suo ex e si distese accanto a lui sul suo letto mentre il minore si addormentò subito dopo che si fu concluso l'atto sessuale.Il mattino seguente il risveglio per Harry fu terribile.
Il sole caldo di giugno illuminava la stanza da letto del liscio ed Harry ci impiegò un po' di tempo ad aprire completamente gli occhi e ad abituarsi alla luce che passava attraverso le tende. Appena si rese conto di aver dormito in un letto che non era il suo e soprattutto di aver fatto sesso con Louis, il giovane dai capelli ricci si alzò di colpo dal letto, raccolse i suoi vestiti e fuggii via.
Entrò nella stazione della metropolitana più vicina, acquistò un biglietto e salí a bordo del treno. Pianse, pianse disperatamente e si maledisse per aver perso il controllo di sé fino a quel punto.
Dopo una decina di fermate, il riccio arrivò a Colindale, il quartiere in cui lui e la sua famiglia vivevano da quasi due anni. Famiglia, una parola bellissima che aveva quasi paura di pronunciare mentalmente per quanto si sentiva in colpa di ciò che aveva fatto. Dopo circa cinque minuti di cammino Harry giunse a destinazione. Aprí il portone della palazzina e salí al terzo piano; introdusse piano la chiave nella serratura ed entrò in casa.
Era ancora di spalle quando una voce femminile dietro di lui domandò "dove cazzo sei stato?!"; Harry si girò piano verso il punto da cui proveniva la voce e vide Alice, vestita in abiti da lavoro, alzarsi dal divano e raggiungerlo.
La ragazza lo osservò attentamente e lo annusò, sgranò gli occhi e, senza dare alcun modo ad Harry di rispondere alla domanda che gli aveva posto qualche istante prima, lo colpí in pieno viso. Aveva capito tutto.Spazio autrice
Salve gente!
Ebbene si, dopo quasi due anni di assenza (o forse anche di più) sono tornata!
In questo lungo periodo sono successe tante cose incredibili che mi hanno impedito di dedicare del tempo a questa storia (mi sono diplomata quest'anno 😝). Sono tornata con la speranza di non sparire di nuovo e di terminare al più presto questa storia.
Fatemi sapere in qualche modo cosa ne pensate di questo nuovo capitolo e di un ritorno così travolgente (mi riferisco alla storia ahah).
A presto :*
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No one can separate us
FanfictionHarry e Alice sono felicemente fidanzati da ormai tre anni; la loro bambina cresce ogni giorno di più e rende le loro vite piene e colorate. Cosa succederebbe se un giorno la loro felicità venisse rovinata dal ritorno di qualcuno, disposto a tutto p...