Azzurro e grigio
BEEP BEEP BEEP
Mikasa diede un potente pugno alla crudele sveglia che aveva osato destarla così brutalmente. L'apparecchio digitale cigolò sotto la mano pesante della ragazza, smettendo di suonare e di continuare a segnare l'ora: si era infatti definitivamente e categoricamente rotto.
"Brava Mikasa, no eh, brava! Mo' ti tocca anche comprare una nuova sveglia, o meglio dire: strumento di creato da Satana per rendere la vita di tutti i poveri uomini un inferno" sospirò insonnolita, mettendosi a sedere sul morbido letto nel quale aveva dormito tre ore scarse. Sbadigliò sonoramente, la mandibola scricchiolò protestando, ricordandole che la sua bocca non poteva andare più giù di così.
Allungò entrambe le braccia, fingendo di afferrare un immaginario oggetto posto molto più in alto di lei, stirando i muscoli con una smorfia di piacere.
Nel farlo la coperta bianca le scivolò via dal torace, lasciandole scoperti i candidi seni perfetti."Ah, a quanto pare il pigiama è diventato un optional" mormorò levandosi il lenzuolo di dosso e guardando con sufficienza il suo corpo nudo con la pelle liscia e bianca come l'avorio.
Si alzò dal materasso, provocando un forte schiocco all'altezza delle ginocchia. Non ci fece caso e si diresse verso il bagno, camminando con passo leggero e spedito fino ad arrivare al box doccia. Avviò l'acqua, che con un getto gelido bagnò i capelli corvini, scivolando piano piano sul corpo della ragazza, come una carezza fredda e dolce che scaccia via il sonno purtroppo ora tanto agognato da Mikasa. S'insaponò per bene, strofinandosi lo shampoo per tutta la lunghezza del nero caschetto, per poi passare con la spugna ruvida ogni singolo centimetro di pelle, come ogni mattina faceva prima di recarsi alla caserma. Voleva tirar via la puzza di alcool e di marcio che ancora aleggiava leggera ma acre attorno al suo naso, nessuno doveva neppure intuire che cosa facesse ogni notte, nessuno, seppure la sua intera squadra fosse già a conoscenza di questo fatto, non poteva permettersi che altri lo scoprissero o la sua carriera e la sua immagine ne avrebbero sofferto molto.
Finí di sciacquare via il sapone candido e profumato, uscendo dalla doccia tutta gocciolante ed agguantando due asciugamani posti su di uno scaffale vicino alla doccia, avvolgendosene uno intorno al torace che a malapena copriva la sua 'bambima' bella umida, mentre l'altro più corto ad asciugare i capelli.
Tornò a gran passi verso la camera da letto, lasciandosi dietro diverse impronte e gocce d'acqua, che si ripromise di asciugare più tardi. Passando vicino alla porta colse l'occasione per prendere gli occhiali ed infilarseli frettolosamente. Non appena fu in camera, raggiunse l'armadio di mogano nero come la pece; aprí le grandi ante cigolanti, e lo sguardo le cadde sulla gracile figura imprigionata nello specchio: due occhi neri la fissavano da dietro lenti pulitissime e trasparenti, una pezza bianca copriva a malapena il corpo, lasciando intravedere a tratti una morbida fessura fra le bellissime cosce della ragazza; glutei perfetti assomigliavano a due colline innevate, mentre le braccia aggraziate e dall'aspetto delicato come la porcellana erano l'una abbandonata lungo il fianco, l'altra appesa con la mano ad un'anta del nero armadio; il viso dai lineamenti morbidi e dolci era reso cupo dalle profonde occhiaie presenti sotto a quei pozzi neri nascosti dietro il vetro degli occhiali lunghi e rettangolari.
Mikasa buttò sul letto sfatto un paio di mutande nere in contasto con il reggiseno bianco latte, una comoda camicia bianca anch'essa accompagnata da dei pantaloni beige. Sfilò occhiali ed asciugamano dalla testa e dal corpo, lanciando la stoffa bagnata sul pavimento vicino a quella lasciata là di notte, dopodiché si infilò gli abiti posti sul materasso e per finire gli occhiali. Lasciò tutto com'era, andando verso la cucina e preparandosi distrattamente una magra colazione con una tazza di latte ed alcuni biscotti con scaglie di cioccolato. Acese il cellulare e vide le solite notifiche dei messaggi che la notte prima aveva deciso di ignorare, aprí la chat con Erwin:
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Whisk 'n Cigs
FanfictionAlcool, tabacco e le affollate strade di Londra. Se poi ci mettete dentro qualche assassinio, uno strano cowboy dei tempi moderni, degli investigatori un po sbandati ed un pizzico di black humor, otterrete un racconto credo affatto male. mikannie