capitolo 11: il malore di Manuel seconda parte

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Santiago pov's
Ginny ormai si è svegliata, ha preso colore; mi avvicinai a lei con cautela e dissi: << Ti ho portato qualcosa da mangiare così da poterti rimettere in forze >>.

Lei annui senza guardarmi e le chiesi:
<< So bene che ci tieni a lui ma devi permettermi di curarlo >>.

Lei questa volta mi guardò e disse:
<< Non vi ho mai vietato di curarlo. Ero terrorizzata dal fatto che io non potevo fare niente, mentre voi potevate approfittare...>>.

Io la fermai e le dissi: << Nessuno sta approfittando che tu non sei al pieno delle forze; anzi, siamo ancora più cauti perché non vorremmo mai che ti capitasse qualcosa.
Se vuoi posso occuparmi io di mio nipote permettendoti di rimetterti in forze >>.

Ginny mi rivolse un sorriso e io feci cenno ai medici di uscire.

Mi avvicinai lentamente a mio nipote e lo misi nel lettino affianco, guardai Ginny e dissi: << Per ora gli metterò un panno freddo sulla fronte, poi dovrò aspettare che si abbassi la febbre, altrimenti potrebbe rischiare di trasformarsi >>.

Ginny era rimasta calma fino a quando Manuel non aprì gli occhi e cercò di alzarsi.

<< Manuel sei debole non puoi alzarti in questo modo >>; lui mi guardò confuso e spaventato: << Dov'è Ginny? Dimmi che sta bene!>>.

Io guardai Ginny e poi Manuel, alla fine dissi: << Ginny è nel lettino affianco e sta bene, ora promettimi che ti calmi e ti sdrai!
Lo sai benissimo che è pericoloso agitarsi se non si è abbastanza in forze >>.

Ginny mi stava guardando con un respiro affannoso e gli occhi arrabbiati.

Mi allontanai da mio nipote e dissi:
<< Dovete calmarvi entrambi, specialmente tu Ginny; non sappiamo nemmeno il motivo per cui sei svenuta, ma ti prego stai attenta >>.

Poco dopo mi rivolsi a Manuel e dissi:
<< Tu per me sei come un figlio, per favore calmati; non vorrei mai che ti succedesse qualcosa >>.

Entrambi si calmarono e io continuai; notai che il battito di entrambi era nella norma e che tra poco si sarebbero ripresi.

Diedi del cibo a mio nipote e lui mi ringraziò con lo sguardo; poco dopo entrò la mamma di Manuel e chiese il permesso di parlare con il figlio.

<< Ho appena saputo che eri svenuto allora sono venuta qui per vedere come stavi; voleva venire tuo padre ma gli ho detto che volevo vederti da sola.
Mi dispiace molto di averti dovuto allontanare, ma il fatto è che io non ero pronta a prendermi cura di te perché ero solo una ragazzina.
Non avrei dovuto farlo e per mia sfortuna me ne sono accorta tardi; ora sto provando a risolvere, se vuoi puoi venirci a trovare >> si toccò la pancia mentre disse l'ultima frase.

Manuel pov's
Non sapevo cosa rispondere, ma pensai che in fondo anche loro erano parte della mia famiglia.

Speravo di non commettere lo stesso errore perché non me lo sarei mai perdonato.

Non avevo risposto ma mia madre non me lo fece pesare, mi salutò e poi uscì dalla stanza.

Ginny mi guardava confusa ma io le rivolsi un sorriso.

Poco prima avevo pensato al mio futuro ed ero sicuro che avrei passato il resto della vita con lei magari un giorno ci saremmo sposati e avremmo avuto dei figli.

Ginny pov's
Notai che era pensieroso ma mi guardava con un enorme sorriso.
Non avevo idea di cosa stava pensando ma supponevo che centravo io; a dire il vero speravo che pensasse ad un futuro insieme a me.

Manuel cercò di alzarsi ma venne subito fermato da suo nonno.

Manuel pov's
<< Tra quanto potrò uscire da qui o per lo meno alzarmi; ho dei doveri verso il branco e non dovrei rimanere qui con le mani in mano >>
Mio nonno non rispose e io sentivo già il battito accellerare.

Santiago disse: << Nipote, la parte di lupo che è in te è forte ma fino a quando non ti sarai ripreso completamente non potrai alzarti e/o uscire; devi tenere calma la parte di lupo così potrai recuperare le forze molto più velocemente >>.

Poco dopo entrambi stavamo dormendo.

Santiago pov's
Toccai la fronte di mio nipote e la febbre non era calata nemmeno; mi salì l'ansia e chiamai un medico per potermi dare una mano.

Il medico fece con calma e cercò di svegliare mio nipote dato che stava sudando.

Manuel non si svegliava e continuava a sudare quindi chiesi di portare del ghiaccio per riuscire a calmarlo.

Da piccolo gli capitava e io lo immergevo nell'acqua fredda per calmarlo; solo con la differenza è che lì era sveglio e potevo farlo camminare o potevo tenerlo in braccio, ma ora è improbabile.

Toccai il panno che era praticamente asciutto e lo immersi nell' acqua congelata per calmarlo un po' e magari riuscire a svegliarlo.

Chiesi al medico di chiamare i genitori e portarli qui.

I genitori di Manuel arrivarono poco dopo: sua mamma era abbastanza agitata ma il marito cercava di calmarla.

Mio figlio era più calmo dato che non doveva risultare debole; appena si avvicinò a Manuel gli chiese scusa.

Questo fece rilassare mio nipote, poco dopo si sveglio anche se ancora con la febbre alta e disse a suo padre:
<< Tu stai cercando di rimediare perciò ti perdono; io non posso dirvi se riuscirò a venirvi a trovare, nel caso voi potete essere i ben venuti qui con la bambina o con il bambino. Voglio solo comprendere che non mi riabbandonerete >>.

Mio figlio fu confuso e disse: << Lo scopriremo quando nascerà se è una bambina o un bambino. Ti prometto che non ti abbandonerò mai più, questo vale anche per tua mamma >>; Manuel annui e poi si addormentò.

un forte legame... come un abbraccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora