Capitolo 1

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Ero appena arrivato all'aeroporto di Tunisi con una marea di bagagli in mano.
C'era chi mi riconosceva e mi fermava per una foto o un autografo e così ogni santa volta dovevo appoggiare tutto a terra e accontentare i fan per poi rimettere in spalla lo zaino e riprendere i trolley.
Per i miei "ghalizzati" però, questo e altro.
Li amo.
Amo profondamente ognuno di loro anche se a volte non lo do a vedere.
Sono gioia, ispirazione.
Mi commuovo follemente quando le ragazze scoppiano in lacrime vedendomi e vorrei poter dire a ognuna di loro che è bellissima.
Purtroppo però materialmente parlando non ne ho il tempo e mi sento in colpa per questo.
Mi trovavo lì per una vacanza con mia madre Amel e i miei due amici.
Avevamo deciso di staccare un po' la spina, o meglio, ero io che avevo deciso.
Amo il mio lavoro ma non nego il bisogno di una pausa ogni tanto.
È che mi ripeto continuamente nella testa che devo scrivere ma non lo faccio mai.
La vacanza mi sarebbe servita anche per trovare ispirazione.
Stava iniziando una nuova era e dovevo entrare in scena con un bel brano, una hit.
Amede, il mio manager aveva visto in me qualcosa di diverso e ai tempi che furono decise di prendermi sotto la sua ala facendomi conoscere anche Charlie Charles, uno dei migliori produttori in circolazione.
Ormai il Ghali di Marijuana e Sempre Me stava cambiando.
Dovevo sfornare qualcosa in grado di macinare record su record ed ero pronto alle conseguenze.
Ma cercherò di non divulgarmi troppo.
Sarei stato in Tunisia per circa 2 settimane.
Vi faccio una breve descrizione dei miei amici.
Leonardo, detto anche "Il numero 22" è un ragazzo davvero in gamba.
Il 22 è il numero che lo perseguita e in un certo senso ha iniziato a perseguitare anche il mio team.
Samuel, detto anche Sami è un ragazzo solare e allegro.
Viene dall'Eritrea e nel 2004 si trasferì in Italia.
Diventammo migliori amici e il resto è storia.
Che dire, tutti e due fanno parte della mia crew e sono a dir poco insostituibili.
Per quanto riguarda me, beh già mi conoscete.
Finito il check out all'aeroporto chiamammo un taxi che ci avrebbe portato nella periferia di Tunisi.
Mia madre aveva provveduto ad affittare un appartamento perchè casa sua era in fase di ristrutturazione.
<<Bro hai preso tutto?>> Mi chiese Samuel agitato.
<<Si rilassati fra>> Sorrisi.
Tornò a guardare il cellulare e io mi voltai verso il finestrino.
Quanto era bella Tunisi.
Ho troppi ricordi, da piccolo ci andavo sempre con mamma.
Vicino casa sua conoscevo tutti.
La sera si sdraiava accanto a me nel letto e ci addormentavamo insieme.
Anche se ho 23 anni non mi vergogno affatto di ammetterlo.
Lei c'è sempre stata per me, ha fatto da mamma, da sorella, da amica.
Gran parte del mio successo lo dedico a lei.
Sapete, una sera ho sognato di fare un grande concerto in Tunisia e se Dio me lo permetterà, realizzerò anche questo sogno.
Ho moltissimi fan che mi seguono anche da lì.
Davanti alla casa che ha affittato mamma trovammo il signore che ci consegnò le chiavi, non restava che sistemare le valigie.
<<Ghali, hai preso lo stereo?>> Sentii urlare Samuel dal piano inferiore mentre salivo le scale con il trolley.
<<Si>> Gridai di rimando entrando nella prima camera da letto che mi capitò.
Gettai velocemente la valigia sul letto e mi diressi nuovamente di sotto per aiutare mamma con gli altri bagagli.
Finite tutte le operazioni mi sedetti su una vecchia sedia di legno della cucina per bere un bicchiere d'acqua.
Subito dopo Leo e Samuel si avvicinarono.
<<Non è che ci porteresti a fare un giro?
È la prima volta che veniamo qui a Tunisi>> Mi ricordò Leo prendendo in mano la bottiglia appoggiata sul tavolo.
Senza pensarci troppo acconsentii e dopo averlo detto a mamma, uscimmo di casa.
Inutile dire che i fan spuntavano da ogni angolo, e se ero fortunato conoscevano qualche parola in Italiano.
Ormai mi sono abituato all'essere famoso e all'essere costantemente osservato.

 Non Fare LacrimucceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora