Capitolo 5

244 22 6
                                    

Rimase qualche secondo a guardarmi poi arrossì.
Io le sorrisi ma non seppi cosa dire.
<<Thank you>> mi sbloccai prendendo la rivista dalle sue mani.
<<You're welcome>> Rispose mettendosi una ciocca dietro le orecchie.
Dopo avermi sorriso un'ultima volta uscì dal negozio.
Forse non si ricordava di me, ma io eccome se mi ricordavo di lei.
Non poteva finire così, volevo invitarla ad uscire anche a costo di sembrare impacciato.
Uscii velocemente dal locale e mi guardai intorno. La vidi, stava andando verso il bar.
Dovevo seguirla e poi al momento giusto fare una specie di scenetta come se fosse stato il destino a farci rincontrare.
Si diresse al bancone e ordinò qualcosa, era il momento giusto.
Mi avvicinai e ordinai anch'io qualcosa. Dissi estathe al limone a caso, tanto non avevo sete.
Feci finta di guardarmi intorno poi la fissai
Si girò verso di me e con una faccia sorpresa iniziò a ridere.
<<What are you doing here?>> Mi chiese con la sua voce delicata mostrando un sorriso.
<<Ehm I took an estathe>> Risposi ovvio.
<<Two minutes ago you were at the hairdresser's>> notò pensierosa.
<<I was thirsty>> Mentii iniziando a bere.
Pure lei aveva ordinato l'estathe, tutti e due scoppiammo a ridere come degli scemi.
In quel momento mi squillò il cellulare, mi allontanai un secondo per rispondere. Era Charlie, sempre per la storia del nuovo pezzo.
Conclusi la conversazione e tornai al bancone.
<<Sorry>> mi scusai sorseggiando ancora un po' la bevanda.
Cazzo con l'inglese mi sentivo troppo rincoglionito.
<<Parli piuttosto bene l'inglese>> Confessò lei sorridendo.
Il mio volto assunse un'espressione meravigliata.
<<Ma sei italiana?>> Chiesi sbigottito.
<<Si hahaha>> Replicò lei.
<<Abbiamo parlato in inglese per tutto questo tempo>> Mi imbarazzai cercando di metabolizzare la cosa.
<<Pensavo fossi Tunisino o qualcosa del genere>> Affermò diventando rossa in viso.
<<Si. I miei genitori sono Tunisini.
Comunque faccio schifo in inglese>> Risi spostandomi un dread dal viso.
<<Ma no sei bravo dai>> Confermò con tono da professoressa.
Si venne a creare quel silenzio imbarazzante.
<<Io vado>> Disse lei dopo qualche secondo.
Vorrei troppo chiederle di uscire ma in quel momento il Ghali timido prese il sopravvento.
<<Aspetta>> La feci voltare un'ultima volta verso di me.
<<Dimmi>>
<<Come ti chiami?>> Chiesi leggermente imbarazzato.
<<Arianna>>
Wow pensai tra me e me.
Dai Ghali e Arianna suona bene.
No basta, magari è fidanzata.
Poi tu non provi nulla per lei.
Uff ogni tanto vado fuori.
<<Ciao>> La salutai nel modo migliore possibile e tornai dal parrucchiere.
C'era un bordello di gente, erano arrivate altre 5 persone.
Ci sarei tornato il giorno dopo.
<<Bro, hai i capelli uguali a prima>> Notò Samuel venendomi incontro una volta tornato a casa.
<<Lo so>> feci spallucce.
<<Che succede?>> Domandò Leo dal corridoio.
Raccontai tutto anche se non ne avevo molta voglia, i due fecero facce divertite e maliziose.
<<Io te lo avevo detto che eri attratto da lei>> Mi ricordò Leonardo.
<<Devo ancora capirlo bene>> Sospirai.
<<Sarà una cosa passeggera>> Intervenne mamma.
In men che non si dica liquidai tutti e salii su in camera mia.
Non mi piace esternare i miei sentimenti con gli altri, ho i miei tempi.
E dovevo ancora capire se Arianna mi piacesse davvero o si trattava soltanto di una cotta momentanea.
Mi venne in mente un'idea.
Non che io stalkeri abbondantemente però dovevo scoprire qualcosa in più.
Andai su instagram e digitai un po' di nomi di luoghi qui in Tunisia poi guardai le stories.
Dopo svariate ricerche la trovai.
Senza esitare guardai le storie che aveva pubblicato nelle ultime 24 ore.
Rimasi contento e sorpreso nel vedere che la prima, di 23 ore prima era niente poco di meno che la foto che le avevo fatto io al lago.
Feci lo screen ovviamente.
Poi ce n'erano altre 3.
Guardai le sue foto e niente...mi piaceva.
Dovevo indagare se fosse fidanzata.
Mi misi a scorrere tutti i post ma niente foto con altri ragazzi.
Se non avessi dovuto più incontrarla però avevo in mente un giochetto.
E qui partono le malattie mentali di Ghali.

 Non Fare LacrimucceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora