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Arrivati al ristorante, trovai di fronte a me una soecie di Dio greco , comunemente chiamato Kyle.

Salutai lui e suo padre.
Ero presa dall'ansia, tant'è che continuai a sistemarmi i capelli piastrati, e passarmi le mani sulla gonna nera,  corta poco soora il ginocchio.

Ci sedemmo al tavolo, dove affianco c'era un vetro che ci divideva da New York.
Era sera, quasi le ventuno,  quindi il cielo era scuro, sottolineando le numerose luci dei palazzi, bassi-per quango lo potessero essere- e alti.

Luci che si spegnevano, altre che si accendevano di vari colori e feste nelle ville.

Tornai alla realtà solo quando mia madre mi chiamò,  chiedendomi cosa volessi ordinare.

Dopo aver ordinato tornai al panorama, che mi ricordava -molto vagamente- le poche feste a cui partecipavo a Londra.

Arrivarono i piatti , e mangiammo.

-Allora, Izzy, che ne pensi di New York?- mi chiese il padre del mio amico, seduto di fianco a me.

-Mi piace, soprattutto la sera e le luci che brillano dalle stanze dei numerosi palazzi.- sorrisi.

Controllai il telefono di nascosto, sotto il tavolo, e notail la chiamata in arrivo.

-Con permesso- dissi io, cercando di essere il più cordiale possibile.

Arrivata in bagno, risposi alla mia amica Kate.
" Ciao Kate!
Izzy! è successo un casino, qui si sono lasciati
Marcow e Rachel!
OH MIO DIO NON PUÒ ESSERE VERO! ORA HAI UNA POSSIBILITÀ!!
Sii! Ho sentito dire che è oer una ragazza, ma ultimamente non l'ho visto stare con nessu- , si sta avvicinando aiuto ciao.
Buona fortuna!"

RAGA SONO TORNATA AMATEMI.
SCUSATEMI.
NON SO PERCHÈ,  MA NON AVEVO ISPORAZONE
MA MI È VENUTA VOGLIA DI SCRIVERE , QUINDI, ECCOVI QUI UN BREVISSUMO CAPITOLO DA CIRCA 250 PAROLE.
SPEROVI PIACCIA!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 14, 2018 ⏰

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