Poco distante da noi c'era un bar abbastanza carino, mi aveva chiesto cosa volevo prendere e poi aveva salutato allegramente il barista chiamandolo "Erik" e ordinando subito; mi aveva portato al piano superiore nel quale eravamo soli, la grande vetrata si affacciava sulla strada e proprio in quel momento passava un autobus rosso tipico, ci eravamo girati a guardarlo entrambi
"sei mai stato a londra centro?" mi aveva chiesto
"no mai, ma mi piacerebbe"
"comunque io sono Benjamin, e se un giorno non sai cosa fare potrei anche portarti, sempre se vuoi"
era sempre così spontaneo e era una persona così interessante, ma volevo andarci piano
"non ci conosciamo ancora" avevo detto ridendo
"bhe se vogliamo conoscerci da qualcosa dobbiamo partire no?"
"già... io sono Federico"
"italiano?"
"mio padre lo è"
avevamo parlato di scuola, di musica, di interessi vari... e mi ci trovavo davvero bene, così avevo accettato di andare a londra con lui il giorno seguente.
Mi aveva portato a vedere ogni monumento, giravamo in metro, e nei giorni seguenti ci vedevamo, spesso anche con i suoi amici, avevo scoperto che era bisex e spesso i suoi amici facevano battutine sul nostro rapporto che a me infastidivano, ero convinto che mi piacessero le ragazze, ma non lo dimostravo infondo erano tutti così gentili con me.
Dopo tre settimane circa mi aveva portato a casa sua, aveva dato una festa con una decina di suoi amici e quando verso le quattro tutti se n'erano andati lui mi aveva chiesto di rimanere a dormire.
Eravamo parecchio brilli e mi aveva proposto di fare un bagno nella sua vasca
Mi ero tolto la maglia e i pantaloni senza pensarci troppo, deciso ad entrarci in mutande, poi mi ero girato nella sua direzione, mi stava palesemente guardando le mutande o ciò che stava sotto, e piano piano slacciava la camicia nera, io lo guardavo mentre lentamente passava alla cintura dei pantaloni, al bottone, alla zip e poi li abbassava; quell'atmosfera che doveva essere rilassante, di due normali amici che avevano bevuto un po' e decidevano di farsi un bagno stava diventando qualcosa di diverso che non sapevo nemmeno spiegare a me stesso.
Si era girato per entrare e mi erano scappati gli occhi sul suo fondoschiena
"entri?" mi aveva chiesto
"in mutande?" lo volevo provocare
allora le aveva abbassate continuando a guardarmi negli occhi e io avevo fatto lo stesso
nessuno aveva ancora guardato sotto, continuavamo a fissarci come per fare una sfida a chi per primo avrebbe abbassato lo sguardo, ormai non era più un'atmosfera amichevole.
Eravamo riusciti a entrare senza guardarci troppo e dentro stavamo seduti uno di fronte all'altro senza aprire bocca
"ti è mai piaciuto un ragazzo?" mi aveva chiesto, e non sapevo davvero cosa rispondere, non mi era mai piaciuto un ragazzo... prima d'ora, insomma benjamin mi incuriosiva così tanto, e forse non era proprio un "piacere" insomma non capivo di cosa si trattasse, così avevo esitato un attimo a rispondere
"okay ho capito" mi aveva detto prima che io rispondessi
"no... cosa..." ero confuso
"ti piace qualcuno"
"no benjamin non capisco neanche io se mi piace o no, insomma è bello, tanto bello, interessante e mi ci trovo bene"
"allora un po' ti piace"
"si credo"
si era avvicinato a me, io ero seduto con le gambe un po' aperte, e lui in posizione come se stesse gattonando mi era arrivato a una decina di centimetri dalla faccia, avevo guardato un po' dietro e oltre alle nostre facce c'era fuori dall'acqua la sua schiena e il suo lato B ancora bagnato
"lo conosco?" mi aveva chiesto lentamente a voce bassa
Il mio sguardo passava velocemente dalle sue labbra ai suoi occhi e non sapevo cosa rispondere
Mi ero incoscientemente leccato le labbra e probabilmente questo gesto a lui era piaciuto perché mi aveva sorriso "okay non me lo vuoi dire, ma lo scoprirò da solo" e mi aveva fatto l'occhiolino tornando a sedersi
"a te invece interessa qualcuno?"
"può darsi" continuava a provocarmi come se sapesse già a chi mi riferivo io
c'era stato un attimo di silenzio prima che entrambi decidessimo di uscire
Era uscito prima lui, in tutta la sua bellezza con il corpo ancora gocciolante e i muscoli che risaltavano a ogni suo movimento, si era avvolto nell'accappatoio e mi aveva passato un asciugamano, mentre me la avvolgevo lui dandomi le spalle frizionava i capelli, aveva tolto ciò che lo copriva dandomi la visuale di tutto il suo didietro nudo, mi ero un po' eccitato, sai -mi dice sorridendo con gli occhi un po' lucidi- giusto un pochino e allora asciugandomi cercavo di tamponare o come dire, tenere a bada l'amichetto, ma probabilmente mi stava guardando dal riflesso di qualcosa perché si era girato con un sorriso provocatorio e mi aveva sussurrato a pochi centimetri dall'orecchio "sono quasi vicino alla soluzione" e si era volatilizzato in camera sua lasciandomi bagnato in tutti i sensi mentre mi guardavo nel riflesso della porta finestra con le ante chiuse.
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undici ore per un amore - fenji
Fanfiction11.30 Los Angeles BA261 gate show 10.15 Controllano i biglietti a tutti e dopo essere saliti sul pulmino saliamo in aereo, il ragazzo biondo che avevo notato prima si siede e io, guardando il mio biglietto noto che sono seduta al 13B accanto a lui. ...