Chi l'avrebbe mai detto, accompagnata al campo mezzosangue dal dio Apollo in persona, quello stesso dio che adoravi da piccola, quello stesso dio di cui eri innamorata, e tutt'ora lo sei.
"Ed eccoci al campo mezzosangue" annuncia il dio per poi metterti una mano sul fianco. Tu arrosisci e lui aumenta la presa finchè non arriviamo all'albero di Talia.
"Dovrei andare" dici.
"Non sarà l'ultima che ci vediamo" dice dandoti un bacio sulla guancia.
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Sono passate 5 settimane da quando sei arrivata al campo, hai villa a tua completa disposizione, visto che sei l'unica figlia di Era. E, per tenerti compagnia, Apollo ti fa compagnia da 2 settimane. È notte e sei a casa, al buio, e non puoi neanche uscire a fare una passeggiata a causa di una tempesta; hai paura dei tuoni e dei fulmini e stare da sola non aiuta. Stai nel tuo letto, tremante sotto le coperte; senti una mano accarezzarti la schiena. Ti giri e vedi Apollo abbracciarti da dietro.
"Vuoi compagnia?" ti chiede Apollo.
"Si, grazie" rispondi
"Non dirmi, sei la mia cuginetta preferita, farei di tutto per te"
"Zeus è incazzato, vero?"
"Si, e parlando di te, sei anche migliorata molto nel tiro con l'arco, al pari di uno dei miei migliori figli"
"Grazie Apollo"
Ad un certo punto, un fulmine si scaglia contro un albero vicino la tua casa e tu, spaventata, salti in braccio ad Apollo mettendo la testa nell'incavo del suo collo.
"Tranquilla, ci sono io, e poi non puó colpirti, ha bisogno di semidei" dice per calmarti.
Alzi la testa e vedi che sorride. Adori il suo sorriso, adori lui, no anzi, lo ami, ora ne sei veramente certa.
"Ti amo" ti dice. Oddio non puoi crederci. Ricambia i tuoi sentimenti. Quindi lo baci.
