⚠️ attenzione sono presenti contenuti un po' spinti, perciò non leggere se non te la senti⚠️
Sophia's pov
6:45 am. Cazzo sono in ritardo. Mi alzo in due secondi, corro in bagno, mi lavo e mi vesto.
Guardo l'orologio, 6:55am. ok ce l'ho fatta, tiro un sospiro e mi fiondo in auto. Alle 7 precise sono nel bar di fronte all'ospedale per la colazione con Sarah e Noah.
<< ragazzi >> dico entrando
<< hey Soph >> mi abbraccia Noah
<< notte selvaggia? >> domando osservando Sarah che aveva la testa ciondolante e gli occhi chiusi.
<< oh ci puoi contare ragazza! >>
Sarah aveva questa abitudine di chiamarmi 'ragazza' ogni qual volta vi era un riferimento ai ragazzi e/o al sesso.
<< può bastare così, risparmiaci i dettagli >> disse Noah allungando una mano verso Sarah
<< ragazzi, cosa vi porto? >> ci domanda la cameriera appena giunta al tavolo
<< un caffè americano con panna e cannella per Sophia, un espresso con panna e una spruzzata di caramello per me e un caffè lungo, moolto lungo, per la nostra Sarah >> risponde Noah.
Due minuti dopo la ragazza torna con 3 enormi tazze stracolme di caffè.
<< ti conviene berla tutta se non vuoi addormentarti al lavoro >> rido io
<< detesto quando hai ragione >> risponde Sarah
<< vogliamo parlare dei tuoi capelli? che cosa ti hanno fatto di male? >> dice Noah
<< cos'hanno i miei capelli? >>
Lui estrae dalla tasca il suo iPhone 5 nero, apre la fotocamera interna e lo gira verso di me.
<< oh cazzo >>
I miei capelli neri stavano uno schifo, le mie onde naturali non esistevano più, al loro posto vi erano dei capelli che sembravano paglia.
<< oggi ero talmente di fretta che non mi sono neanche specchiata.... ho bisogno di farmi una coda, vediamo se trovo un elastico....>>
Iniziai a rovistare nella borsa, c'era uno specchietto, filo interdentale, penne con lo stemma dell'ospedale, insomma il mondo intero tranne un dannato elastico.
<< ma perché... io mi chiedo perché tutte a me...>> la mia faccia si trasformò in broncio, convinta che oggi sarebbe andato tutto storto.
<< perché? perché tutte a me?! >> continuavo a ripetere incessantemente
<< Soph, Soph, calmati! >> disse Noah prendendomi il polso
<< guarda >> disse indicandomi con lo sguardo il punto in cui la sua mano toccava la mia pelle.
Dapprima lo guardai confusa, poi un sorriso enorme si aprì sul mio volto. Vidi un elastico nero, lo sfilai dal polso e mi feci una coda alta. Guardai l'orologio, 7:19, panico. Avevo esattamente un minuto per salutare i miei amici ed iniziare il turno. Ingurgitai il caffè rimasto, mi alzai e baciai la guancia di Noah.
<< come farei senza di te >>
<< e assicurati che si svegli per l'inizio del suo turno >> aggiunsi riferendomi a Sarah che nel frattempo si era addormentata.
Aprii il portafoglio e presi la prima banconota che trovai, non la guardai neanche, potevo averci lasciato 100 dollari come 1. Salutai la cameriera in fretta con un "arrivederci" e volai verso l'ingresso dell'ospedale.
Ovviamente andai a sbattere contro qualcuno, perché se non fossi andata contro qualcuno non sarei stata Sophia Boleman.
<< mi scusi dottore, ora sono in ritardo, ho un corso il mio mentore mi aspetta >> fu l'unica cosa che seppi dire. Probabilmente ero stata anche stupida perché a quella persona non interessava nulla del fatto che fossi in ritardo e che avevo un corso con un mentore. Il mentore, CAZZO. Sarei sicuramente arrivata in ritardo dato che dovevo controllare il suo nome.
<< adesso è così che mi chiami? Dottore? >>
Riconobbi la voce e alzai la testa, mi ritrovai difronte ad un bellissimo Connor Rhodes che mi sorrideva divertito.
<< oddio Connor sei tu, menomale >> tirai un enorme sospiro di sollievo e rilassai le spalle che si abbassarono.
<< buongiorno bellezza >> disse lui baciandomi
<< sai per caso chi è il mio mentore di oggi? >>
<< ce l'hai di fronte >>
<< ti adoro, sei la mia salvezza >>
<< come mai tutta questa dolcezza improvvisa? non che mi dispiaccia, ovviamente>>
<< solo una mattinata MOLTO frenetica e sono andata un po' in palla >> ammetto io
<< non per peggiorare la situazione..., ma ti sei ricordata il vestito? >>
<< vestito? >>
<< si, per il ballo di stasera, avevi detto che ti saresti preparata da me >>
<< oh cazzo >> (sarà la 300esima volta che lo dice, ma ok ahaha) dico mettendomi la mano sulla faccia.
Sento la dolce mano di Connor staccare la mia dal mio viso, per poi intrecciarla con la sua.
<< ehi non importa, puoi passarlo a prendere nella pausa pranzo, ok? >> mi conforta lui dolcemente
<< ok >> dico sorridendo
<< adesso però dobbiamo lavorare >>
<< dottor Rhodes, il suo caso si trova in
sala 4 >> gli comunica un'infermiera
<< grazie mille >> risponde lui.
<< togliti il giubbotto, ti aspetto qua >> dice rivolgendosi a me.
Corro a lasciar giù il mio giubbotto e torno in un batter d'occhio da lui.
<< eccomi >>
<< perfetto, entriamo >>
<< Connor Rhodes! >> disse la paziente, fin troppo felice di vederlo per i miei gusti
<< Rebecca, lei è la dottoressa Boleman. Oggi sarà lei a farti tutti i test >>
<< ma tu ci sarai lo stesso vero? >>
ok, è letteralmente cotta di lui
<< certo, io sarò sempre qua >>
Iniziai a fare tutti i test di dovere. Io lavoravo come un mulo, ponendo le domande che dovevo porre alla paziente, la quale mi rispondeva distratta poiché intenta a sbavare dietro al MIO ragazzo.
Non vedo l'ora che questa giornata da incubo finisca.
Una volta completati tutti i test che Connor aveva richiesto, gli consegnai la cartella con tutti i risultati.
<< mi dispiace Rebecca, ma lei ha un problema all'Aorta, nulla di grave, ma è importante agire subito perché le conseguenze potrebbero essere pericolose. Ma non si preoccupi, non è nulla che un semplice intervento non possa
risolvere >> spiegò Connor
<< il mio eroe! >> disse con voce "sognante".
Ma come cazz é possibile che tu debba subire un intervento al cuore e il tuo unico pensiero sia Connor strafigo Rhodes.
<< torno presto >> dice Connor uscendo, io lo seguii.
<< "il mio eroe!" quella donna mi da il volta stomaco e poi sono abbastanza certa di averla sentita sussurrare "ti aspetto" dopo che tu gli hai detto "torno presto" >> confesso io con una faccia un po' "schifata"
<< dov'è finita la romanticona di questa mattina? comunque devo ammettere che questa Sophia gelosona non mi dispiace
affatto >> dice dandomi un bacio a stampo per poi sparire chissà dove.
Avevo finito il mio turno come "apprendista" e avrei passato il pomeriggio nella mia amata psichiatria. Guardo il casio argento al mio polso, 11:55. Siccome con Connor avevo finito decisi di passare da casa per prendere ciò che mi serviva per la festa. Arrivai a casa e aprí l'armadio. Rimasi a contemplarlo per un po', anche se in realtà sapevo già quale vestito avrei scelto, quello nero. Volevo metterlo al primo appuntamento mio e di Connor, ma era troppo elegante per l'occasione, ma per il ballo era perfetto. Era semplice, ma con un bel scollo a V che lasciava intravedere il mio seno esaltava ancora di più di quanto non fosse già evidente, senza però rendermi volgare. Presi anche un mascara e una tinta labbra bordeaux, perché trovato che si intonasse con il colore dei mei capelli (neri) e della mia carnagione piuttosto chiara, senza farmi risultare un vampiro o, come mi hanno sempre descritta i miei familiari "Mortizia Adams". Infilai i trucchi in un beauty insieme alla piastra, poi presi un portabiti blu e ci misi dentro il mio vestito nero. Salii in macchina e guidai verso l'ospedale.
12:45, ho solo 15 minuti per mangiare, perciò mi fiondo alle macchinette e compro un pacchetto di patatine, non sarà il massimo, ma è sempre meglio di niente.
<< allora preso il vestito? >> mi chiede Connor dietro di me.
<< si, é in macchina >> dico girandomi verso di lui.
Lancio uno sguardo al mio orologio, 12:57.
Ecco, di nuovo in ritardo, sarà "solo" la millesima volta oggi.
<< tesoro devo andare, mangia pure le paratine >> dico mollandogli il mio pacchetto ancora mezzo pieno.
Stavo andando via quando lui mi blocca per il polso e sono costretta a girarmi verso di lui.
<< dovresti mangiare di più di mezzo pacchetto di patatine >>
<< lo so, ma oggi sono di fretta. Comunque non c'è bisogno che tu ti preoccupa così tanto per me >>
<< ci vediamo dopo >> dico dandogli un bacio a stampo per poi correre alla ricerca del dottor Charles.
Entro nello studio del dottor Charles e vi trovo tutti i miei tre compagni.
<< oh signorina Boleman la stavamo aspettando >>
<< mi scusi dottor Charles >> dico con il respiro affannato a causa della mia corsa da un reparto all'altro dell'ospedale.
<< ok, ora che ci siamo tutti vi do una notizia. Da martedì inizierete il tirocinio all'ospedale psichiatrico, io non ci sarò, ma tranquilli durerà solo una settimana >>
<< non aspettavo altro >> dice Steve
<< tutti tranne lei signorina Boleman >>
Ecco, te pareva che oggi qualcosa poteva andare per il verso giusto.
<< lei a causa del problema alla sua mano non ha ancora messo i punti a nessun paziente ed è indispensabile che lei lo faccia. Perciò una volta imparato a metterli, potrá raggiungere i suoi compagni >>
<< ora potete andare >> aggiunge
Noi quattro usciamo.
<< ti rode, eh Boleman? >> ride lui, dandomi una lieve gomitata
<< taci Bradley >> rispondo abbastanza seccata
<< e dai, non fate i bambini >> dice Steve
<< ricordatevi di stasera, io e Connor saremo lì alle 8, siate puntuali >> ci ricorda Sarah
<< hai suoi ordini capo >> risponde Matt
<< e con chi ci andrai? >> ride Steve
<< fatti i cazzacci tuoi! >>
<< metterò un vestito giallo abbastanza lungo e senza spalline, tu invece? >> mi chiede Sarah
<< quello nero >>
<< uhuh sarai una bomba ragazza! >>
<< la smetterai mai di chiamarmi ragazza? >> rido io
<< nah >> ridacchia lei
Il mio turno finisce dopo aver offerto aiuto psicologico ad un ragazzino la quale madre era appena morta sotto i ferri.
7:05pm. Il turno di Connor è appena finito.
<< eccoti, ti stavo cercando >> mi sorprende lui
<< hey >> dico alzandomi sulle punte per baciarlo
<< com'è andata la giornata oggi? >> mi chiede.
Appoggia il suo braccio attorno al mio collo e camminiamo verso la sua macchina.
<< uno strazio, per qualche strana ragione l'universo mi odia >> dico ridendo, anche se in fondo lo pensavo davvero
Raggiungiamo la sua mercedes.
<< aspettami, prendo le mie cose dalla macchina e ti raggiungo >>
Vado verso la mia macchina, prendo il beauty e il portabiti e torno da Connor.
Salgo sulla mercedes e mentre siamo in strada Connor alza il volume della radio. E inizia a cantare a squarciagola "Dangerous Night". Inizialmente rido, perché era troppo strano vederlo così serio. Dopodiché mi unisco a lui:
<< What a dangerous night to fall in love
Don't know why we still hide what we've become oh oh
Do you wanna cross the line?
We're runnin' out of time
A dangerous night to fall in love >>
Finita la canzone ci guardiamo e scoppiamo a ridere per quanto siamo stonati. Ho amato quei tre minuti in macchina con lui, sto conoscendo il vero Connor e lo amo sempre di più.
Scendiamo dalla macchina ed entriamo in una villa poco più grande della mia, dentro era bellissima: molto moderna e con altrettanto stile.
<< wow è bellissima Connor >>
<< grazie Soph >> dice baciandomi sulla guancia
<< lasciali pure in camera mia, è quella infondo al corridoio e dammi il tuo
cappotto >> mi dice riferendosi al portabiti e al beauty.
Io gli lascio la mia giacca e vado a posare le mie cose nella camera di Connor. Entro ed anche la stanza non è da meno: il copriletto è bordeaux e l'arredo è nero, dietro alla testata del letto (il quale è enorme e sembra anche comodissimo) c'è un quadro raffigurante i grattacieli di New York, stupendo.
<< Anche io amo quel quadro >>
Mi giro e trovo un Connor sorridente.
<< sono le 7:30, io inizio a prepararmi. Se vuoi puoi cambiarti nel bagno, prima porta a destra, io mi cambierò qua >>
<< torno subito >> lo bacio e sparisco nell'enorme bagno
<< hai un bagno stupendo! >> urlo dall'altra stanza
<< felice che ti piaccia la casa >> ride lui urlando.
Mi trucco usando solo il mascara e la tinta labbra bordeaux, ringrazio dio per aver fatto sparire i brufoli dopo la fine delle superiori, meglio tardi che mai. Applico la tinta, apro e chiudo le labbra, così da non lasciare l'impronta delle mie labbra quando bacio qualcuno. Estraggo il mio vestito sexy dal portabiti, lo indosso e mi guardo allo specchio. Mi sentivo bella. Adoravo come fasciava il mio fisico, evidenziava il mio seno e copriva quel poco di pancia che avevo e poi amavo vedere il sorriso sul mio volto che Connor provocava. Estraggo la piastra e sistemo i mie capelli. Riordino tutto e lascio le mie cose in ordine nel bagno di Connor.
<< hey >> dico sporgendo solo la testa dentro la stanza del mio fidanzato
Era di spalle e si gira verso di me, mi sorride.
si stava allacciando la camicia e ok, ha degli addominali da paura. È ancora più sexy del solito, il che è tutto dire.
<< Sophia? Sophia? terra chiama Sophia >> mi chiama lui
<< eh si, cosa? >> dico riprendendomi dai miei pensieri
<< ti ho chiesto come stessi >>
<< sei perfetto >> dico con una voce un po' sognante
<< dai fatti vedere, scommetto che non sei da meno >>
Mi faccio avanti mostrando così il mio vestito. Lui tiene lo sguardo fisso su di me, imbambolato.
<< sto così male? >> chiedo
<< no, ehm.. s-sei stupenda >> balbetta lui
<< davvero? ti piace questo vestito? >> gli chiedo buttandogli le braccia al collo e baciandolo più volte. Lui intanto si era vestito con un completo nero, la camicia bianca e la cravatta bordeaux. Dopo aver risposto ai miei baci iniziò a girarmi intorno, poi mi mise le mani sulle spalle.
<< sei bellissima, fin troppo. Ma ricordati che sei mia e io sono un tipo moolto geloso >>
Mi persi nella dolcezza delle sue parole e solo qualche secondo dopo mi accorsi che le sue mani erano scese lungo la mia profonda scollatura, cercando di coprire il più possibile quella piccola parte di seno visibile. Posai le mie mane sulle sue, le quali si erano fermate sulle mie tette.
<< io sono tua >> ripetei a bassa voce
<< mia >> continuò lui
Quelle parole suonarono come un consenso per quelle che avremmo poi fatto.
Iniziò a baciarmi più appassionatamente e con le mie gambe mi aggrappai a lui, le sue mani scesero sul sedere. Continuammo a baciarci e io non riuscivo a nascondere la mia felicità.
<< fanculo il ballo>> dissi tra un bacio e l'altro
<< fanculo il ballo >> ripeté lui divertito.
In pochi istanti ci ritrovammo sul suo letto, morbido come lo immaginavo, lui sopra e io sotto. Si sfilò la giacca e lo aiutai con la cravatta e la camicia. Ci girammo e invertimmo i ruoli. Stavolta lui mi aprí la zip e lanciò il mio vestito sul pavimento della stanza, la stessa fine fece il mio reggiseno. In pochi instanti ci trovammo nudi, a donare noi stessi l'uno all'altra.
Era passato non so quanto tempo ed entrambi eravamo esausti, felici, ma esausti. Rotolai di fianco a lui e mi girai a fissarlo, gli diedi un bacio sulle labbra.
<< e questa era per te una brutta giornata
eh? >> mi disse Connor
<<mh forse a pensarci non così brutta >> risi
mi girai dall'altro lato e sentii il corpo di Connor farsi ancora più vicino al mio, per poi mettere il suo braccio intorno alla mia vita.
Sarei stata lì le ore e mi sa che mi addormentai anche.
<< sei tornata nel nostro mondo
principessa? >>
<< scusami Connor, ma oggi è stata una giornata molto lunga, non mi sono fermata un attimo e poi le tue braccia sono il posto migliore del mondo >> ammisi
<< che ore sono? >> aggiunsi
<< le 9:15, ordiniamo una pizza? >>
<< dio, come si fa a non amarti?!>>
<< come la vuoi? >>
<< col prosciutto >>
<< ai suoi ordine bellezza! >> allungò la mano e prese dal comodino un paio di mutande e se le mise. Per fortuna il mio intimo era vicino a me, così in fretta me lo misi e lo fermai prima che uscisse dalla camera. Lo presi per un polso e lui si girò, ci guardammo con l'amore negli occhi.
<< ti amo >> mi disse
<< ti amo anche io >> mi sorpresi della mia risposta, di solito avevo problemi a pronunciare quelle due parole, ma in questo momento erano uscite così, da sole.
Le pizze arrivarono subito e ci sedemmo a mangiarle.
<< una prosciutto per questa bellezza e han salame piccante per il suo principe >> scherzò lui.
Finimmo la serata a parlare nel suo letto, alle 11 andammo a dormire e lui si ricordò delle mie parole: ci girammo dallo stesso lato e lui cinse il suo braccio attorno alla mia vita, allora io allungai la mia mano e la strinsi alla sua.
Mi addormentai così, nel modo migliore che potessi immaginare.
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Angolo autrice
hey friends, spero che abbiate apprezzato questo capitolo un po' più "spinto", magari non sarà piaciuto a tutti, ma dovevo inserirlo.
Tante cose stanno per succedere, che voi lettori non potete neanche immaginare.
Sei trovate questo capito per lo meno decente lasciate una stellina e commentate come sempre.
Ultimo, ma non per importanza, ci tenevo a ringraziarvi per aver raggiunto (e ormai superato) le 100 visualizzazioni, vi amoo!
Chiara
STAI LEGGENDO
Connor Rhodes
Fanfictionquesta è la storia di Sophia Boleman, laureata in psicologia, ma che attualmente sta lavorando a fianco del dottor Charles e di Sarah Reese, per diventare una psichiatra. Farà diversi incontri all'interno del Chicago Med e nasceranno rapporti e situ...