capitolo cinque.

46 6 0
                                    



<< Quindi, mio padre sarebbe questo... Zavriél?>> Chiedo al termine del racconto.

<< Sì Diana, la nephilim della profezia devi essere per forza tu.>> Samuel mi guarda così intensamente da costringermi ad abbassare lo sguardo.

<< Ma cos'è successo dopo? Voglio dire, perché mio zi... quest'angelo è fuggito via? Dov'è adesso?>> Le domande di Paku sono le stesse che mi affollano la mente.

Lo spirito distoglie lo sguardo. << Non ne ho idea. Quando lo raggiunsi, mi scacciò. Voleva restare qui, sulla Terra. Diceva di amare moltissimo Alessia, che non avrebbe mai più volato, né combattuto al mio fianco. Le regole dell'Accademia, per lui, erano diventate stupide e strette. Voleva parlare, ridere, divertirsi... provare sentimenti che a noi erano proibiti. Lo avvertii di lasciar perdere, non volle ascoltarmi.>>

<< Ma alla fine è andato via anche da mia madre, da me! Lei è morta. Lui dov'era?>> Alzo la voce. Ho sempre dato poco peso al fatto di non aver conosciuto i miei genitori, voglio dire, i nonni mi hanno cresciuta come una figlia, Paku è un fratello, un amico, una spalla... però mi rendo conto adesso di non aver mai avuto qualcuno da stringere di notte. Nessuno che abbia detto anche solo una volta "questa è la nostra ragazza". Sono stata abbandonata. E fa male.

<< Ascoltami bene...>> Samuel s'inginocchia davanti al mio viso, facendomi arrossire << Tu formalmente non esisti. E' vietato per uno spirito superiore avere rapporti con gli esseri umani, la pena è atroce. Ancor di più quando da questa unione nascono dei figli. Ti avrebbero fatta a pezzi, se ti avessero trovata. Sei una minaccia, un pericolo per tutti. Appena Zavriél si rese conto di ciò che aveva fatto, volò da me in lacrime. I Regni Superiori avevano già saputo, era questione di tempo prima che lo prendessero, che irrompessero nella vecchia casa di tua madre e vi uccidessero entrambe. Lo coprii mentre fuggiva, mantenni il segreto, nonostante tutti sospettassero di me. Intanto Alessia, Aurora e i tuoi nonni si rifugiarono in queste campagne, dove difficilmente vi avrebbero trovati. Appena riuscii a muovermi, vi raggiunsi. Alessia aveva violente contrazioni. Fece giurare a me e ad Aurora di proteggerti. A qualsiasi costo. Morì mettendoti tra le mie braccia. Tu avevi un'aura enorme, attiravi potere, luce e tenebra. Dovevo far in modo che nessuno ti percepisse.>> Si ferma per qualche secondo, indicando la mia spalla sinistra. La tocco istintivamente. Fin da piccola ho sempre avuto uno strano marchio inciso sulla carne. E' di un rosso acceso, cremisi e raffigura una specie di cerchio con dentro quelle che ho sempre visto come due ali incatenate. Paku mi osserva confuso. Sospirando mi abbasso la manica, mostrandoglielo.

<< Com'è che non l'avevo mai visto?>>

<< L'ho sempre trovato strano e cercato di nascondere. Ma questo cosa c'entra con la storia? >>

Samuel soapira << E' un sigillo, te lo imposi per contenere i tuoi poteri. Resterà attivo fino al giorno in cui non deciderò di toglierlo. Scusami se ti feci del male, ma era l'unico modo per salvarti.>>

Scuoto la testa, non ricordo nulla, quindi suppongo sia acqua passata. << Poi cosa successe?>>

<< Percependo gli altri spiriti arrivare, decisi di andar loro incontro, così da depistarli. Feci perdere le tue tracce, anche se questo significò per me essere catturato. Mi hanno incatenato le ali e sbattuto in una cella dell'Accademia fino a quando non sono riuscito a fuggire. Pur essendo stremato e quasi privo di poteri. Mi sono precipitato di nuovo sulla Terra, dovevo trovarti, ma non ricordavo più la strada. Lungo il tragitto, ho attratto su di me gli spiriti Inferiori, anche loro alla tua disperata ricerca. Nhyr riuscì a trovarmi. Però, per fortuna, sei apparsa tu, in quella radura. Il resto lo sai.>>

AnankeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora