Prologo

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La luna è alta nel cielo, resto a fissarla con desiderio mentre aspetto.

Candidi raggi penetrano all'interno della stanza, mentre all'esterno tutto è avvolto dal silenzio della notte.

Riesco a sentire il mio cuore battere forte per l'emozione e la paura di essere scoperta.

Il verso di un corvo riempie l'aria. Sorrido.

Usiamo questo segnale praticamente da sempre, vorrei poter miagolare di rimando ma rischierei di farmi scoprire, così trattengo l'impulso. Mi avvicino alla finestra e cerco di aprirla senza alcun cigolio. Guardo in basso, mio cugino è lì, nascosto tra le piante. Sospiro prima di buttarmi giù.

Cado in piedi, come un gatto.

Lui  si avvicina, al buio non riesco a distinguerlo bene.

<< Sei pronta?>> Sussurra.

Annuisco decisa.

Camminiamo lentamente i primi metri, poi iniziamo a correre veloci, il vento gelido dell'inverno ci sferza il volto mentre i nostri passi affondano nella neve.

Mi sento libera, la paura ha lasciato il posto all'adrenalina. Voglio scoprire la verità, voglio vivere, voglio andare via, anche se solo per una notte, dalla prigione in cui da sempre sono rinchiusa.

Ci fermiamo all'improvviso. Dinanzi a noi si spalanca un intrico di alberi contorti che non permettono neanche al più piccolo raggio di luce di illuminare il loro interno.

<< Saranno vere le storie che ci racconta nonno?>> Mi domanda mio cugino mentre si volta a lanciare un ultimo sguardo alla nostra campagna, il luogo in cui siamo cresciuti e da dove c'è sempre stato ordinato di non allontanarci.

<< C'è soltanto un modo per scoprirlo.>> Rispondo entrando in quel nero abisso.

Lui mi segue, come sempre.

I nostri occhi si adattano subito all'oscurità, sono anni che giochiamo al buio, ormai abbiamo sviluppato una vista quasi felina.

Procediamo ad agio, gli animali notturni intorno a noi intonano un canto tutto loro che rende vivo il luogo in cui ci troviamo. E' una sensazione bellissima. Nessuno parla, non vogliamo spezzare l'armonia che pregna la foresta. 

Poi, all'improvviso, una macchia rossa ci schizza davanti.

<< Una volpe!>> Urlo lanciandomi al suo inseguimento.

Mio cugino mi ordina di fermarmi, o quanto meno di aspettarlo, ma lo ignoro.

Erano mesi che non ne vedevo una e adesso finalmente posso scoprire dove si nascondano.

La perdo di vista dopo un po'. Mi guardo intorno, sono in una radura. Gli alberi sono pochi e sopra di me si spalanca un cielo infinito e pieno di stelle.

Cerco mio cugino ma di lui nessuna traccia.

Anche i suoni della foresta sono scomparsi, riesco a vedere soltanto il bianco della neve e qualche cespuglio.

Un urlo improvviso squarcia quella calma apparente.

Mi nascondo dietro il fusto secco di una pianta.

La volpe compare dopo qualche istante, è bellissima. Dai cespugli spunta fuori anche un lupo dal bianco pelo. Ha una zampa ferita e dalle zanne fuoriescono rivoli di sangue che macchiano la candida neve.

<< Dovreste imparare ad arrendervi, questo mondo ormai è nostro.>> Sibila la volpe drizzando il pelo.

Spalanco gli occhi, gli animali non possono parlare!

AnankeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora