La stanza d'albergo di Noelle era minimalista: ogni cosa al suo posto, pareti d'un bianco candido, moquete nera, un paio di poltroncine in pelle - nere anch'esse - posizionate di fronte all'ampio letto, tre fotografie in bianco e nero, che raffiguravano le principali città della Costa Azzurra negli anni cinquanta, in fila sul corridoio d'ingresso, due comodini, i quali avevano un vasetto in vetro per ciascuno, al cui interno si trovava un piccolo girasole. La ragazza notò tutti quei particolari mentre Manon, l'unica donna con cui fosse mai andata d'accordo, le narrava dettagliatamente le proprie avventure dell'ultima settimana. Non si vedevano spesso, se non attraverso la videocamera dello smartphone, ma il loro rapporto non si era mai sgretolato, nonostante avessero scelto di seguire strade diverse. Manon viveva a Parigi da qualche anno, dove inizialmente aveva tentato la carriera di ballerina professionista, per poi dovervi rinunciare a causa di un infortunio alla gamba sinistra. In quel momento, per guadagnarsi da vivere, insegnava danza classica ad un gruppetto di bambine svogliate, le quali erano state spinte verso quella disciplina soltanto per avere un tutù. Noelle credeva che la sua amica - la sua migliore amica, a dire il vero - possedesse un enorme talento, riusciva a trasmettere la sua forte passione anche al più ignorante in materia, lei stessa compresa. Soltanto che non glielo diceva mai. Noelle e Manon non avevano mai coltivato quel genere di amicizia basato su una esuberante dolcezza, semplicemente si rispettavano e sostenevano a vicenda, senza scambiarsi parole dolci o eccessive effusioni. Forse, proprio per quel motivo erano rimaste amiche tanto a lungo.
"Ti ricordi di David? Quel ragazzo che mi ha presentato quella mia collega... domani mi riporta fuori, in un ristorante davvero chic per giunta! Non ti sembra totalmente assurdo? Io che vado in un ristorante chic con un ragazzo altrettanto chic" quasi urlò l'amica di Noelle, dall'altra parte del telefono, visibilmente in fibrillazione. E non aveva tutti i torti ad esserlo. Insomma, Manon era davvero bellissima, Noelle l'aveva sempre pensato: gambe lunghe e toniche da fare invidia ad Adriana Lima, folti capelli biondi, talmente tanto chiari da sembrare bianchi, in totale contrapposizione con gli occhi scuri, quasi neri, in grado di incenerire chiunque le si avvicinasse troppo. Il problema, dunque, non era il suo aspetto, ma il suo caratteraccio; spesso, infatti, si faceva prendere da attacchi di ira funesta, durante i quali insultava ogni povero essere che provasse a parlarle. E gli oggetti principali della sua ira erano, inevitabilmente, tutti coloro che possedessero un pene.
"Regola numero uno: sii te stessa. Regola numero due: se non sei d'accordo con ciò che dice, conta fino a dieci, respira profondamente e poi rispondi. Ricorda, si può essere in disaccordo senza fare scenate. E senza alzare le mani" pronunciò Noelle, con il suo solito tono da madre sia apprensiva, sia severa che spesso si ritrovava ad usare con quella scalmanata della sua migliore amica. Manon, dal canto suo, scoppiò a ridere, inondando la stanza - proprio quella che fino a qualche attimo prima Noelle stava contemplando - della sua rumorosa ma piacevole risata.
"Sì, capo. Prometto che mi comporterò bene! Ora vado, però, ho fame. Ci sentiamo dopo, forse" Manon agganciò la chiamata, senza nemmeno dare il tempo alla sua amica di poterla salutare. Era fatta così, Noelle lo sapeva bene - in fondo, l'aveva sempre apprezzata per la sua noncuranza, che molti ritenevano fosse un suo enorme difetto, mentre Noelle pensava piuttosto fosse un pregio.
Si alzò dal letto lentamente e raggiunse la finestra, poco distante: dalla camera del piccolo albergo in cui si trovava, si poteva intravedere una stradina a ciottoli, in cui famiglia di turisti con macchina fotografica a disposizione si aggirava curiosa, ammirando i vasetti di fiori disposti sui pittoreschi balconi delle case. Proprio in quell'istante, mentre scrutava il cielo limpido e le Alpi tutte intorno, si rese conto di quanto fosse bella la sua Francia: ogni suo angolo nascondeva delle piccole meraviglie, che soltanto in un rigoroso silenzio si potevano ammirare sul serio.
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The importance of being Antoine
FanficLe Castellet, giugno 2019. Il circuito francese di Paul Ricard, dopo qualche tempo lontano dalle scene della competizione automobilistica più prestigiosa, ospita per il secondo anno consecutivo il Gran Premio di Francia di Formula 1. Noelle ha venti...