Già a ricreazione i cori erano ovunque: Rabelle, la contessa, un inchino a sua Maestà! Vuole anche il tè?
Il perché non lo capivo. Era una bella ragazza e aveva un nome strano, okay, ma prenderla in giro perché aveva detto che sua bisnonna era una contessa, era a dir poco esagerato.
Quanto a me, feci il cacciatore in cerca della preda per tutto il tempo, ma Rabelle era introvabile. Decisi così che le avrei parlato a fine scuola, lontano dai cori che infestavano i corridoi.Fino all'ultima ora mi limitai ad ammirarla e non perderla mai di vista, stando attento a tutto ciò che raccontava man mano che si presentava ai vari prof.
Per la fine della giornata avevo una raccolta sufficiente di informazioni che mi avrebbero permesso di iniziare una conversazione in tutta sicurezza.Rabelle si era trasferita da circa una settimana, ma lei non ne faceva un dramma, sembrava quasi un fatto comune da come ne parlava. Amava l'arte e suonava il violino. Se la cavava in qualsiasi materia, soprattutto in matematica e inglese. Le piaceva studiare, leggere e viaggiare. Sembrava proprio una ragazza perfetta.
Quando suonò l'ultima campanella non la persi di vista nemmeno un secondo e la seguii fuori dall'aula. Ciccio e Josh animavano i cori dietro a Rabelle, cercando di provocarla invano. Anche se fosse stata arrabbiata o frustata, non lo dava a vedere, era del tutto indifferente.
La ragazza si diresse spedita fuori dai cancelli ma i cori continuavano. La congrega al completo la seguiva e continuava a chiamarla senza ottenere una sua reazione. Io, al suo posto, mi sarei già girato e avrei dato una scazzottata come si deve a quei due.
"Dai, su ragazzi, lasciatela stare!" gridai loro.
Richiamai la loro attenzione ma Rabelle continuò a camminare.
"Ehi pigrone come mai sei così premuroso verso sua Maestà? A quanto pare non sei nemmeno degno di essere ascoltato!"
Grazie Micheal per l'aiuto. Davvero, mi mancavano solo loro che mi mettessero i bastoni fra le ruote.Decisi di sostenerla per avere se avevo qualche risultato.
"Se fossi in lei anche io non vi darei retta, antipatici come siete. Ve la prendete con una ragazza appena arrivata, tartassandola come poche cose"Rabelle si fermò. Finalmente il pesciolino aveva abboccato all'amo.
"Quindi ora potete lasciarla in pace o avete bisogno di seguirla fino a casa sua?" il mio tono di voce era irremovibile, sorprendendo molti ragazzi, fra i quali anche il sottoscritto.La ragazza si girò e mi guardò, ringraziandomi con i suoi meravigliosi occhi verdi.
"Massì, hai ragione, possiamo continuare domani, vero gente?" Josh mi fece l'occhiolino e fece dietrofront, seguito dagli altri, tra risolini e battute.
Mi avvicinai a Rabelle.
"Tutto bene?" le chiesi gentilmente.
"Sì... grazie per prima" aggiunse, tenendo un tono freddo. Riprese a camminare.Mi schiarii la voce e lei si fermò di nuovo. Le tesi la mano.
"Piacere Christopher, io sono Rabelle" mi disse, abbozzando un sorriso.
"Piacere" risposi, un po' sorpreso. Strinsi la mano che mi porgeva.Non era certo l'unica ragazza che sapeva il mio nome prima che mi presentassi ma se si era interessata era pur sempre un punto a mio favore.
"Mi dispiace per quello che è successo con gli altri" buttai lì la frase, visto che se ne stava andando via di nuovo. Mi incamminai di fianco a lei.
"Tranquillo, ti ringrazio per esserti preoccupato ma non importa, mi succede spesso quando cambio scuola" adesso guardava dritta davanti a sé.La cosa mi dispiacque molto, avrei voluto guardare ancora quegli occhi verdi smeraldo, ma qualche sacrificio bisognava pur farlo.
"Ti trasferisci spesso?" domandai.
"Si, per motivi di lavoro dei miei genitori"
"Ah...Capito" dovevo far breccia in qualche modo nella sua fortezza.
"Ti piace la scuola?" riprovai ancora.
"I professori mi sono sembrati gentili, anche se personalmente butterei l'intero edificio in un cassonetto" lo disse in un modo nuovo, senza alcuna traccia di freddezza e si voltò pure a guardarmi.Sorrisi anche io e mi persi in quell'oceano verde puro. Quegli occhi continuavano ad attrarmi come una calamita.
"Ehi Christopher, tutto a posto?"
Mi sa che ero rimasto incantato troppo tempo. Scossi la testa e mormorai un si, si va tutto bene.
"Sembravi quasi in trance" mi guardò preoccupata.
"No, no tranquilla, mi sono solo incantato un momento"A guardare i tuoi bellissimi occhi, finì mentalmente la frase. Ma che mi stava succedendo? Va bene, erano meravigliosi, ma lo strano effetto che avevano su di me da dove veniva?
Lei annuì, lasciando cadere la questione.Ormai eravamo davanti a casa mia. Tempo scaduto per oggi.
"Senti Rabelle, io dovrei andare" indicai casa mia e aggiunsi "io abito li, se hai bisogno"
Lei mi guardò e sorrise. Mamma mia se non adoravo quegli occhi.
"Grazie Christopher" disse riconoscente.
"Puoi chiamarmi Chris"
"Mi piace di più Christopher, se non ti dà fastidio"
"Va benissimo"E questo da dove saltava fuori? Perfino mia mamma mi chiamava Chris, visto che odiavo il mio nome. Ma sentirlo pronunciato da Rabelle era qualcosa di bellissimo.
La salutai e mi diressi verso casa senza guardarmi alle spalle, i suoi occhi verdi impressi nella mente e i sentimenti contrastanti che facevano di tutto per uscire da quella gabbia chiamata cuore.
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FAIL La regina di cuori
RomanceUna regina è perfetta. Una regina ha il pieno controllo di sé. Una regina non può fallire. Mai. Rabelle lo sa. E per farlo ricorrerà a mille segreti e intrighi per nascondere agli altri l'amore che prova per Christopher. Perché una vita perfetta lei...