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Era strano.
Tutto.
Tutto molto strano.
Lucas si comportava in modo assurdo, per non parlare degli occhi di tutti puntati sempre e solo su di me.
In più ci si metteva anche mia madre, che non faceva altro che telefonarmi dalla mattina alla sera.
A salvarmi da tutto quel casino c'erano due angeli in terra che riuscivano sempre a farmi sorridere: Connor e Tiffany.
Era comico come fossero estremamente diversi tra di loro; lei mingherlina, bassa, con i capelli biondi come il grano, gli occhi verdi e un'intelligenza sopra la media. Lui muscoloso, stangone, i capelli neri, gli occhi marroni e a volte esordiva con delle frasi incredibilmente stupide.
Avevano solo una cosa in comune: ad entrambe piacevano i ragazzi.
Ma erano una bella accoppiata.
A dirla tutta, erano una coppia perfetta.
Ed erano la mia coppia perfetta.

Andai come ogni mattina all'armadietto di Connor, dove ad aspettarmi c'erano lui e la nostra inseparabile amica.
Tutti e tre ci dirigemmo verso l'aula di biologia.
"Ragazzi, andate, mi sono dimenticata una cosa nell'armadietto, arrivo subito"
Li lasciai in mezzo al corridoio e camminai velocemente verso il mio armadietto, cercando di arrivarci senza incontrare nessuno di indesiderato.
Ma purtroppo non fu così.
Appena fui al mio armadietto, infatti, una voce distrusse il mio obiettivo.
"Nancy..."
Mi voltai sperando di cuore che non fosse chi temevo che fosse.
E invece era proprio lui.
Lucas.
"Che vuoi?"
"Senti, ho sbagliato. Non era mia intenzione farti stare male o..."
"Si, cose già sentite. Non ci casco più Lucas. Tu potrai anche essere abituato a tutte le altre gatte morte che con due complimenti cadono a i tuoi piedi, ma io non sono così. Mi spiace, ti sei scelto la ragazza sbagliata"
Chiusi l'armadietto e feci per andarmene ma una stretta al polso mi impedì di tornare in aula.
"Ascoltami. Giuro che non sono qui a dirti cose che già sai. Sono venuto a dirti una cosa importante... che non ho mai detto a nessun'altra ragazza... non è una cosa facile da dire per me... insomma... tu... mi piaci, mi piaci da impazzire"
Prima che potessi ribattere urlandogli in faccia quanto fosse ridicolo, mi sentii sollevare da terra, facendo perdere due battiti al mio cuore, da due braccia che sentivo mie, da due braccia che erano del mio meraviglioso ragazzo: Noah.
Mi girai e lo baciai dolcemente, per poi staccarmi e urlargli addosso
"Non farlo mai più! Mi ha fatto prendere un colpo!"
E gli diedi un leggero colpo sul petto, o meglio, sui pettorali.
Lui rise e mi baciò di nuovo.
Riuscivo a sentire lo sguardo pesante di Lucas su di noi.
Dopotutto si era appena dichiarato, ma io ero felice con Noah, e non mi importava se uno stronzo come tanti avrebbe potuto star male dopo quanto ero stata male io.

Lucas
Non provavo niente.
Assolutamente niente.
Mi sentivo vuoto, davvero.
Come se dentro di me non ci fosse altro che un enorme buco nero, che probabilmente solo Nancy sarebbe riuscita a colmare.
O forse ero solo melodrammatico e mi sarebbe bastata una partita di football per stare meglio.
Avrei dovuto aspettare solo fino a quella sera per scoprirlo.
Alle 20 di quella sera infatti avrei avuto la prima, nonché la più importante, partita di campionato.
Quella sera si sarebbe deciso il destino della nostra squadra e nientemeno che tutto il mio futuro, se fossi andato male mi sarei giocato la borsa di studio e la mia vita.
Non avevo intenzione di farmi portare via la mia vita da Nancy.

Dopo quella sceneggiata di Noah e Nancy davanti agli armadietti me ne andai facendo più rumore possibile, in modo che mi sentissero.
Volevo e sapevo che Nancy si sarebbe sentita almeno un po' in colpa.
O forse no.
Forse avevo l'illusione di essere importante per lei quanto lei lo era per me, ma non era vero.
Magari non le importava assolutamente nulla di me e avrebbe preferito di tutto pur di parlare con me.
Non potevo saperlo.
O forse potevo, mi bastava chiederglielo.

Nancy
Adoravo stare con Noah.
Mi faceva sentire speciale, amata e al sicuro. Mi faceva sentire come non mi ero mai sentita in tutta la mia vita.
"Noah, che ne dici se andiamo al cinema stasera?"
Eravamo in mensa, seduti a tavola eravamo io, Noah, Connor e Tiffany.
Era una situazione molto particolare, perché tutta la scuola pensava che andassi io a sedermi al tavolo dei popolari, non il contrario.
E invece fu molto dolce da parte di Noah non lasciarmi abbandonare i miei amici per una stupida reputazione.
"Nan, mi andrebbe tantissimo, ma stasera c'è la prima partita di campionato, ricordi? Te ne avevo parlato... Che ne dici di domani?"
Mi rispose il mio ragazzo dispiaciuto.
Gli portai una mano sulla guancia.
"Certo, che sciocca. Domani va benissimo. Stasera farò il miglior tifo che la Pacific High School abbia mai avuto"
Detto questo gli lasciai un leggero bacio sulle labbra, sapendo che aveva lezione, e lo lasciai andare in aula.
Mi voltai verso i miei amici, che ogni volta che stavo con Noah erano più felici di me.
"Siete proprio carini"
Disse Tiffany con la mano sotto il mento, e Connor la seguì a ruota imitandola
"Proprio carini"
"Smettetela!"

Lucas
Erano le 19:30.
In spogliatoio.
L'ansia stava iniziando a farsi sentire.
I cuori di tutti i ragazzi presenti in quel momento battevano all'unisono, tutti per andare a battere quella squadra, per vincere, per dimostrare chi eravamo.
In quanto capitano ero tenuto a fare un discorso di incoraggiamento ai miei ragazzi, e lo feci.
Non pensavo a Nancy da tutto il pomeriggio.
Non sapevo come avrei reagito vedendola seduta sugli spalti a tifare per il suo ragazzo, per il numero 9, e non per il 10.

"Annientiamoli"
Fui il primo ad entrare in campo e battei il 5 a tutti i ragazzi che entravano singolarmente, tranne ad uno, Noah.
Lui, quando venne il suo turno, mi tirò a se e mi sussurrò all'orecchio una cosa che mi fece capire tutto, capii che lui sapeva, sapeva ciò che provavo per Nancy, e non me l'avrebbe fatta passare liscia.
"Buona fortuna"

How to build a fireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora