sono le 7:30 e sono già sveglia, stupido orologio biologico. la lezione inizia alle 9, quindi avevo puntato la sveglia alle 8, ma non torno a dormire così ho più tempo per prepararmi e per fare collazione.
spengo la sveglia almeno dopo non suona e scendo dal letto. mi dirigo subito in bagno e inizio a lavarmi la faccia e a truccarmi. per le giornate normali non mi trucco troppo, solo kili di mascara, rossetto e occasionalmente un filo di matita. finisco in un quarto d'ora e vado in cucina per prepararmi la colazione prima di vestirmi, almeno così non sporco i vestiti puliti. prendo il latte di soia dal frigorifero e mentre lo sto versando nella tazza sento una chiave che si infila nella serratura.
appoggio subito tutto e mi metto in allerta. chi è? luana è in camera sua che dorme e nessun'altro ha le chiavi. sarà un ladro? di solito i ladri non entrano dalla porta d'ingresso con le chiavi, ma meglio non rischiare. prendo il mestolo di ferro dal cassetto e mi metto di fianco alla porta, appena si apre inizio a colpire.
<<mi fai male cazz*, ma cosa fai?>> urla lorenzo, il fidanzato di luana.
stanno insieme da due anni, si sono conosciuti il primo giorno di università ed è scoccata subito la scintilla. sono sempre appiccicati, sembra un nostro coinquilino dato che è sempre qui, lo vedo talmente tante volte che sembra che ci esco pure io.
<<cosa ci fai qui a quest'ora? e come sei entrato?>>
<con le chiavi, no? me le ha date luana>>
questa relazione di co-dating inizia a starmi stretta e mi dirigo correndo in camera di luana. inizio a svegliarla in modo molto calmo e tranquillo come sono solita fare:
<<alzati! devi alzarti! muoviti! o vi caccio a tuti e due! perché lui ha le chiavi di casa nostra? perché gliele hai date? abbiamo un nuovo coinquilino e non lo sapevo?>> urlo scuotendola prepotentemente. modo calmo e tranquillo come avevo detto. <<cosa vuoi!>> inizia ad urlare anche lei. appartamento calmo e tranquillo da prima delle 8 il nostro.
<<hai sentito, cos'è sta storia delle chiavi?>>
<<non c'è nessuna storia, lasciami dormire, io non ho lezione>>
<<no che non ti lascio dormire, alzati e parla>>
intanto lorenzo è arrivato fino alla porta della camera, senza scarpe e senza giacca come se fosse casa sua. non dovrei arrabbiarmi così tanto dato che ormai lorenzo è un mio carissimo amico, averlo sempre vicino mi ha fatto contare molto su di lui e mi ha aiutato varie volte, ma quando è troppo è troppo. sono stanca di non poter girare per casa come voglio perché c'è il ragazzo di un'altra, in questo caso addirittura di luana. devo sempre indossare lo scomodissimo reggiseno, non posso andare in giro in intimo, non posso andare in giro con solo un asciugamano o con la camicia da notte perché, nonostante lorenzo sia un gran figo, rispetto luana e la sua relazione.
<<senti, gli ho dato le chiavi perché tanto è sempre qua e così non ci dobbiamo scomodare ad aprirgli o a tornare prima per fargli trovare la casa aperta!>>
<<sì, ma è eccessivo così! avresti dovuto chiedermelo prima! già è sempre qua, ora è come se ci abiterà, non lo tollero più!>>
mi giro di scatto e vedo lori che ride <<scusa, non prendertela troppo>> e lui ride ancora di più sorridendomi facendomi capire che comprende la situazione.
<<va bene, tu vai a lezione, io parlo con lori e troveremo una soluzione >>
<<una soluzione c'è già, noi due che torniamo a vivere insieme in questo appartamento per due persone dove devono abitare solo due persone>> concludo uscendo stizzita dalla stanza. guardo l'orologio che ho al polso e mi accorgo che nonostante mi sia alzata con mezz'ora d'anticipo sono comunque in ritardo, fantastico.
mi dirigo in cucina, finisco di versare il latte, ci metto il nesquick e lo scaldo nel microonde. mentre lo bevo penso a come vestirmi sta mattina: tenendo conto che tornerò solo oggi pomeriggio dopo le 4 è il caso che indossi qualcosa di relativamente comodo. finisco il latte, metto la tazza nel lavello e corro in camera da letto e mi vesto.
essendo ancora settembre il clima è caldo, perciò indosso una leggerissima maglia bianca a maniche lunghe così non devo portarmi la giacca, con grande sofferenza dei jeans blue lunghi in quanto non mi sembra appropriato andare scosciata in università e dei banalissimi stivaletti neri lucidi.prendo una borsetta nera dove infilo i trucchi, portafoglio, telefono e l'ipad invece del computer per prendere appunti dato che è molto più comodo da portare in giro.
quando esco dalla camera luana è in cucina con lorenzo a fare colazione <<adesso oltre che occupatore abusivo di casa nostra ci ripulisci pure il frigorifero>> apostrofo la quantità di cibo sul piatto di quest'ultimo <<devo crescere nonostante io sia già abbastanza grande dove serve>> mi sorride compiaciuto <<io me ne vado, non voglio più sentire nulla del genere, ciao occupatore abusivo e ciao coinquilina che mi infastidisce, ma che adoro troppo per odiare, vado>>
<<mick, ci vediamo alla lezione delle 2?>>
<<sì ci troviamo in aula, se arrivi prima tienimi il posto e voglio che per quell'ora abbiate trovato una soluzione dato che avete tutta la mattina libera>>
<<non tutta, un po' di tempo lo occuperemo facend->>
<<no, silezio non continuare, ci si vede>>
corro fuori dalla porta per non sentire altre scemenze che lorenzo direbbe, quel ragazzo ormai non ha più filtri con me, si è preso troppa confidenza e io non voglio tutta questa sincerità se comporta venire a conoscenza di dettagli orripilanti sulla loro vita privata. sono riuscita a sfuggirgli, ma ora mi aspetta un lunga giornata in facoltà.
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non ho fatto l'università [irama plume]
Chick-Littratto dalla storia: > urlo confusa. >