Prologo

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Mi ritrovo in una strada buia e poco illuminata. Sono circa le due di notte e non c'è nessuno nei paraggi, soltanto un gattino che sembra essersi perso anche lui.
Dovrei tornare a casa ma non so dove mi trovo, ho il cellulare scarico e non so a chi chiedere aiuto, quindi cammino finchè non trovo qualcosa che mi faccia ricordare la strada.
Vedo soltanto passare ogni tanto qualche macchina ma nessuna che si fermi per darmi passaggio.
Quindi cammino.
Ho bevuto troppo stasera, mi gira molto la testa e quasi quasi mi sento svenire.
Da lontano vedo una panchina, quindi cammino ancora un po' per poi riposarmi qualche istante.
Mi siedo, ho tanta paura.
Vedo passare un'altra macchina in velocità, ma essa poco dopo torna indietro. Il tizio si ferma davanti a me e mi chiede se volevo un passaggio. Dentro la macchina ci sono altri due ragazzi, a pelle non mi danno una buona impressione, quindi rifiuto il passaggio e proseguo per la mia strada.
Nonostante ciò questa macchina mi viene piano piano dietro e il tizio alla guida insiste nel darmi il passaggio ma io lo ignoro e vado avanti.
Ecco che la paura ritorna da me, mi sento in panico, vorrei correre a più non posso ma non voglio dare l'impressione di essere impaurita e prego che se ne vadano. Ma niente.
Mi accorgo che in fondo alla strada c'era soltanto un muro, non c'erano altre vie di uscita. Cazzo. Adesso si che me la sto facendo sotto. Il tizio si ferma di nuovo e gli altri due ridono con un sorriso maligno. Oddio.
Si avvicinano sempre più, che vogliono?. Cerco di scappare adesso urlando loro di lasciarmi stare. Ad un certo punto mi sento bloccare da dietro le mani, cerco di scappare alla presa ma esso stringe più forte facendomi male, mi mette un fazzoletto alla bocca e inizia a mancarmi il respiro.
Sento le luride mani sopra di me, uno dopo l'altro tentava di abusare di me e io non faccio altro che piangere e pregare loro di lasciarmi andare via e di smetterla. Ma questo non fece altro che provocare le loro risate e il loro passatempo. Poi vedo uno di loro prendere qualcosa e avvicinarsi di più a me ed ecco che....

Mi sveglio di soprassalto agitata , per fortuna era solo un orribile incubo. Un incubo quasi reale.

Non doveva farloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora