Venni sbattuto in cella subito dopo esser stato picchiato e immobilizzato,ero pieno di ematomi e sporco di sangue.
Le sentinelle mi scaraventarono in gabbia come un sacco di patate e dopo essersi accertate di non correre pericoli mi tolsero le fasce dai polsi e dalle caviglie.
Ebbi solo la forza di salire sulla brandina accanto a me per poi perdere i sensi.
Mi svegliai la mattina seguente con lo zigomo e l'occhio sinistri gonfi e il labbro inferiore rotto.
Mi alzai dalla branda per poi attaccarmi alle sbarre della cella cercando di scrutare qualche possibile guardia e infatti poco dopo ne passò una...-:Ehi! Fammi uscire da qui! Ti prego! Se non mi presento all'appello mattutino saranno guai per me!
La guardia si avvicinò alla mia cella e sbatté ripetutamente il pugno sulle sbarre
Guardia: Silenzio! Dì un'altra parola e ti giuro che entro lì e ti spezzo tutte le ossa!
-:Ma io...
Guardia:Taci! Ti sei appena giocato i pasti dei prossimi tre giorni!
-: ...
Guardia: Bene, vedo che hai capito...
Se ne andò continuando i suo giro di ronda.
Per tutta la mattina rimasi sdraiato sulla branda con lo sguardo volto al soffitto pensando costantemente a quella ragazza che doveva trovarsi nella mia stessa situazione,se non peggio, tutta sola in una cella.
Nel primo pomeriggio una guardia, differente da quella del precedente mattino, picchiò il pugno tre volte sulle sbarre per poi annunciarmi delle visite
-:Visite? E di chi?
???: Mie...
Fuori dalla mia cella si presentò un uomo di media statura,grasso e vestito in modo molto formale.
???:Permettimi di presentarmi... io sono il Giudice e sono qui per quanto riguarda la tua pena che attualmente stai scontando.
-:Ah... e quindi? Buone notizie?
Giudice: Non direi giovane. Hai combinato un gran del guaio, allora... fascicolo 8114912...
-:Mi chiamo Ikaros. E la prego non mi chiami più con quel numero io non sono schiavo.
Giudice:Giusto lei non è uno schiavo. Lei è stato scelto per combattere e dare spettacolo,anche se, vedo che è qui da poco quindi non ha ancora fatto il test delle abilità e neanche l'addestramento...
-:Cosa non avrei fatto??
Giudice:Ora non dileguiamoci in faccende che non sono di mia competenza, allora Ikaros... ha infranto due leggi delle strutture di collocamento: uscita non autorizzata fuori dai dormitori durante l'orario notturno e accesso in zone riservate.
Fosse solo per questo non sarebbe neanche così tanto grave e ciò comporterebbe solo a due giorni di reclusione ma qui leggo anche aggressione a un militare e questo ragazzo mio è molto grave...-(pensiero):Caspita! La guardia che avevo steso all'uscita della zona con gli armadietti...
-:Cosa mi aspetta?
Giudice:Normalmente ciò costerebbe la reclusione di due mesi e cento frustate giornaliere ma grazie a una legge voluta dal Master in persona il primo grande reato commesso dai lottatori,miliziani e nobili viene portata a una colpa minima che può essere risarcita in denaro o con la reclusione e tortura.
-:Quindi tra quanto posso uscire?
Giudice:La tua reclusione è stata allungata da due giorni a una settimana e venti frustate al termine della pena.
-:Non si possono proprio evitare le frustate?
Giudice:Se preferisce l'amputazione di una mano la accontento subito...
-:No,No! Le frustate vanno bene!
Giudice:Bene,qui ho terminato.
Eviti di combinare altri guai oppure sa cosa la aspetta...Gli feci un cenno di approvazione con la testa.
Il Giudice se ne andò così come era arrivato.
Mi sdraiai sulla branda pensando tra me e me...-:Cosa sarà mai una settimana chiuso qui dentro? Passerà velocemente come tutti gli altri giorni...
Non lo avessi mai detto...ogni minuto della mia detenzione nel corso di quella settimana sembrarono ore.
I primi quattro giorni furono i più difficili poiché quell'infame mantenne la parola e per i seguenti tre giorni non mi venne dato neanche un pezzo di pane.
Ero a pezzi...non tanto fisicamente ma mentalmente ero devastato,una settimana senza contatti con il mondo esterno e le giornate passate a fissare il soffitto erano davvero snervanti e deprimenti.
Quando finalmente quella settimana di solitudine e depressione terminò mi legarono a un palo come per abbracciarlo con la schiena rivolta verso il Castigatore entusiasta di far scoccare la sua frusta sulla mia pelle.Prima di iniziare mi misero in bocca un pezzo di fune in modo che potessi morderla alleviando,così dicono,il dolore.
Iniziò la prima di una lunga serie di frustate, sentivo la pelle lacerarsi e subito dopo andare in fiamme a ogni schiocco.
Le urla non si sprecavano e le lacrime di dolore facevano da padrone sul mio viso.
Ci fu una seconda frustata,una terza,una quarta fino ad arrivare alla ventesima,l'ultima.Mi reggevo a malapena in piedi ma fui comunque in grado di camminare.
Mi portarono in una nuova struttura,più grande della precedente ma simile, dove c'era anche il resto del mio gruppo.
Il personale medico mi portò subito in infermeria per controllare il mio stato di salute e per disinfettare le ferite aperte.Venni dimesso qualche ora dopo ricoperto di bendaggi tanti da farmi sembrare una mummia.
Quel giorno non mangiai, il dolore che provavo a ogni singolo movimento mi faceva quasi dimenticare cosa significasse "fame".
La sera, dopo l'appello, il Generale ci informò che nei giorni seguenti si sarebbe effettuato il test delle abilità che consisteva in diverse prove fisiche e mentali per capire la natura dei nostri poteri o almeno per chi li aveva.
Quella notte andai subito a dormire.
Ne avevo abbastanza per il momento di uscite notturne e incursioni in zone vietate,eppure, nei miei pensieri c'era sempre lei,la ragazza in isolamento.
Quella notte,come diverse altre, mi sentii impotente,impotente davanti a questo mondo dominato dalla violenza.
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Beyond the Mirror
FantasyUn ragazzo comune scopre se stesso e l amore in un mondo parallelo dove dovrà combattere per sopravvivere