Gaia mi fece cenno di seguirla e uscimmo dalla stanza.
Salimmo le scale e aprii la porta in cima.
Eravamo in un altro corridoio di parquet, lo stesso del primo piano. Questo corridoio era più lungo e più stretto, non era dritto, c'era il muro di una stanza che mi impediva di vedere la fine.
Gaia aprì la prima porta davanti a quella delle scale, ed entrammo.
Era un bagno, anche se era piccolo ci entrava la doccia, il lavandino etc...
<Emili, non ti preoccupare se non c'è la vasca, c'è un bagno più grande sotto, al primo piano. Dopo te lo faccio vedere> disse Gaia procedendo a spiegarmi dove potevo mettere i miei asciugamani e il necessario per lavarsi.
Mente spiegava osservai la stanza, aveva un piccolo lampadario, un po' rovinato.
Il pavimento era di piastrelle azzurre e c'era uno specchio che rifletteva solo dal bacino in su.
Era molto pulito e profumato.
Quando Gaia finí di spiegarmi varie cose uscimmo e andammo alla stanza accanto, era la sua camera.
I muri erano bianchi e coperti di poster di anime e varie serie TV, o di vari film tra qui riconobbi come StarWars e Stranger Things.
C'erano manga Giapponesi e italiani sparsi per tutta la stanza, dal pavimento alla scrivania al letto.
Il letto era molto serio, senza pupazzi o cuscini colorati, solo un cuscino bianco e floscio buttato sul letto sotto qualche manga.
C'era un computer sulla scrivania e una lampada un po' vecchia e accesa che emanava una debole luce gialla.
Il pavimento era di parquet, ma non si notava molto perché c'era un enorme e morbido tappeto verde chiaro, che ricopriva maggior parte del pavimento.
Davanti alla scrivania c'era una finestra da cui si vedevano i pini del bosco.
In realtà mia cugina non voleva farmi vedere la sua stanza, ma appena disse che dietro quella porta c'era la sua camera io la aprii senza pensarci due volte.
Ero curiosa< è bella, mi piace> dissi rivolgendo il mio sguardo sul suo volto< avrei dovuto sistemare, ma vabbè. Ah adesso ti faccio vedere dove dormi tu!> disse chiudendo la porta e avvicinandosi alla porta affianco.
La aprii e mi fece entrare.
La mia stanza era già decorata e devo ammettere che non mi dispiaceva, era bella.
C'era un letto leggermente più grande di quello per una persona, ma non era neanche uno matrimoniale.
Sul letto c'erano tre o quattro cuscini giganteschi e dall'aspetto morbidissimo buttato sul letto insieme a due coperte, una pesante, color albicocca più per l'inverno e l'altra a strisce blu chiaro e bianco, che sembrava più leggera.
C'erano due mobili di legno scuro, un armadio e un comodino, erano un po' impolverati, ma li avrei puliti dopo essermi riposata.
Anche la scrivania contro il muro verde scuro era dello stesso legno dei mobili e del letto.
La scrivania era vuota e molto spaziosa, anche se ero sicura che quando avrei finito di sistemare le mie cose non sarebbe più sembrata così spaziosa.
Il parquet era lo stesso della camera di Gaia e lo stesso di maggior parte della casa.
C'era una finestra abbastanza grande vicino al mio letto, con delle tende vecchie e corte sui lati. Era abbastanza per illuminare una parte della camera, ma ci passava a malapena una persona attraverso.
Buttai il mio zaino, che fin'ora era restato sulle mie spalle, per terra e feci una giravolta entrando nella stanza.
Havevo uno stupido sorriso a bocca aperta da ebete sul viso, e appena me ne accorsi mi buttai sul mio letto gridando <Ahhhh! La adoro!!> Sentivo la risata di Gaia che era ancora sulla soglia della porta.
Avrei voluto alzarmi, ma non avevo mai sentito un letto così comodo e caldo in tutta la mia vita. Feci un respiro profondo con la faccia ancora nelle coperte e i cuscini morbidi.
Il mio letto aveva odore di lavanda, non sapevo come potesse essere possibile ma poco importava.

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Sotto il ciliegio
Teen FictionEmili è una ragazza che si trasferisce in un villaggietto isolato. Questa storia è la sua storia e di cosa succederà in quel villaggietto sperduto, per saperne di più leggete l'introduzione.